di DANILO SANGUINETI
In Veneto sono, a ragione, orgogliosi per la celerità scevra da lagnosi lamenti con la quale hanno rimediato ai disastri causati dalle perturbazioni di fine ottobre.
In Liguria, zona Sestri Levante, magari hanno meno capacità di autocelebrazione eppure non sono stati da meno. Là il vento, qui il mare non hanno scherzato in una notte da tregenda, la Lega Navale Italiana sezione sestrese che ha la base mare nella Baia delle Favole e la sede nella Baia del Silenzio si è trovata – per una volta è letterale – nell’occhio del ciclone.
Il 29 ottobre un vortice depressionario piazzatosi sulla Corsica e rimasto a infuriare per interminabili ore sul mar Ligure, una specie di perturbazione tropicale, ha prodotto un evento più unico che raro: il vento che girava in continuazione da Libeccio a Scirocco sollevava il mare in ogni direzione. Le due baie della penisola più bella della Liguria, quella di Portobello, sono state prese di infilata.
Spazzata via qualsiasi cosa si trovasse nella Baia del Silenzio, in quella delle Favole la spiaggia dei Barconi profonda diverse centinaia di metri è sparita sotto i cavalloni. Il mattino di martedì 30 ottobre, da Riva sino alle Rocche di S.Anna era un macello.
Alla LNI, sezione di Sestri Levante sono stati tra i primi a riprendersi. Il consigliere Carlo Bozzetti illustra la situazione in quel livido mattino: “La nostra sede, in Baia Silenzio, era stata quasi miracolosamente risparmiata. Sì, l’acqua era entrata ma era niente in confronto a quanto avevano subito ristoranti, bar e hotel della zona. Ci ha salvato essere in posizione defilata ai margini dell’arco di spiaggia. Più grave quanto accaduto in Baia Favole, dove la nostra rimessa delle barche è stata raggiunta nonostante fosse un centinaio di metri rispetto alla battigia”.
Le barche erano sparite… “Non ci siamo persi d’animo nemmeno un secondo, abbiamo chiesto a chi poteva di darci una mano e poche ore dopo eravamo al lavoro con carriole, pale, rastrelli. La sorpresa più bella è stata vedere i genitori ed i ragazzi della scuola vela che si sono presentati in forze e, senza perdere un attimo, ci hanno dato dentro. Non solo hanno spalato, raschiato, pulito, ma si sono organizzati per ritrovare le barche scomparse. E, altro fatto notevole, le abbiamo recuperate tutte, erano sparse per il litorale, ammaccate non rovinate”.
Sistemati gli affari personali, si è pensato a dare una mano agli altri. “Il primo di novembre avevano rimesso in piedi la nostra base, siamo subiti andati, dall’altra parte del promontorio, nella Baia del Silenzio, dove c’era più da fare. Abbiamo messo a disposizione una barca per il recupero dei relitti che affollavano le acque antistanti la scogliera”.
A quasi un mese di distanza alla Lega Navale Italiana si dichiarano operativi al cento per cento. “Noi operiamo soprattutto nel campo delle scuole, teniamo corsi di vela, canoa e canottaggio. Siamo pronti, ripartiamo a fine mese e andremo avanti per l’intero inverno. Gli accordi presi con gli istituti del primo ciclo, elementari e medie, sono stati intensificati. Portiamo gli alunni cittadini in barca a vela e in canoa, li avviciniamo anche alla voga, gli facciamo provare i macchinari che abbiamo nella nostra palestra. Per i più piccoli deve essere solo un gioco che li fa prendere confidenza con l’attrezzo e i gesti del remare. Cerchiamo nuovi talenti per allestire gli equipaggi con i quali partecipiamo ai vari Palii, nel sedile fisso possiamo dire la nostra”.
Niente giorni bui, la tempesta è venuta ed è passata. Che tempra alla LNI: “Niente di eccezionale, per noi essere marinai significa questo, pronti ad aiutare, sicuri di essere aiutati nel momento del bisogno”. Una serenità che viene solo da chi ha sempre avuto come bussola i valori del singolo e il rispetto della collettività. Capitani di Lungo Corso nel mare della vita.