di ALBERTO BRUZZONE
Si può fare teatro, e anche di ottimo livello, pur trovandosi lontano dai circuiti principali, dai capoluoghi di provincia, dai bacini d’utenza più ampi. Si può fare buon teatro anche in Fontanabuona, e l’esperienza di Mediaquality lo insegna.
Dal 2011 l’associazione culturale cura la programmazione del Teatro di Cicagna e lo fa con immutata passione e importante livello. Anche questa esperienza, analogamente a quella del Sociale di Camogli, dimostra che fare politiche culturali a servizio dei comuni più piccoli è possibile, e anzi spesso più appagante anche rispetto ad altri contesti più nobili.
L’ottava stagione teatrale a cura di Mediaquality è in corso e sta riscontrando un buon successo di spettatori. “Anno dopo anno siamo sempre cresciuti – racconta Iula Rossetti, nota regista teatrale del panorama ligure e in questa avventura nella veste di ufficio stampa – Certo, abbiamo fatto e continuiamo a fare grandi sacrifici, visto che tutto si regge sul puro spirito volontaristico. Ma vediamo che gli sforzi sono ripagati e non possiamo che esserne felici”.
Mediaquality, che dal 2011 rinnova l’accordo con il Comune di Cicagna, proprietario del teatro, per l’utilizzo della struttura e per la sua gestione, è un gruppo di comprovata esperienza che organizza abitualmente eventi, spettacoli, corsi, conferenze e presentazioni. Produce inoltre progetti in campo musicale e teatrale. Mediaquality negli ultimi anni è stata molto attiva anche nella promozione di giovani talenti.
È nata così l’idea del ‘Fantastico Festival’, concorso nazionale di talenti. Attraverso la valorizzazione del Teatro Comunale di Cicagna, Mediaquality intende rispondere alle istanze culturali della Val Fontanabuona, promuovendo il territorio, che diventa così riferimento culturale e spazio di aggregazione anche per l’intero Levante ligure.
A presiedere l’associazione è Sergio Giunta Mangini, mentre Vincenza Nalbone è la direttrice artistica. Federico Luciani e Fiona Dovo si occupano, rispettivamente, dei laboratori teatrali e del teatro didattico. Altri collaboratori sono Luca Damerini, Simona Cappello, Willy Bozzone Costa, Arturo Pero, Peppino D’Annucci e Andrea Di Pietro, oltre a Iula Rossetti.
“In tutto – prosegue Rossetti – la sala conta circa trecento posti. Gli impianti e le dotazioni tecniche sono tutte moderne, è uno spazio molto funzionale e ben congegnato. Raccogliamo pubblico non solo dalla Fontanabuona ma pure dalla costa, anche a seguito della chiusura del Cantero di Chiavari”. Che non è per nessuno, ovviamente – neppure per gli amici del Teatro di Cicagna – un fatto positivo. Perché quando chiudono un teatro o un cinema – o tutti e due, come nel caso del Cantero – non cessa l’attività di un concorrente. Tra operatori culturali veri non esiste il concetto di mors tua, vita mea. Perché una sala che chiude è un motore culturale che si spegne, sono persone che restano senza un punto di riferimento. E ogni teatro fa storia e tradizione a sé.
Anche Cicagna, come lo era Chiavari, è una gestione esclusivamente privata: “Non prendiamo nessun tipo di contributo – precisa Iula Rossetti – Anzi, a essere sinceri la Regione Liguria non ci concede neppure il patrocinio alla stagione, ed è un vero peccato perché siamo l’unica realtà nel Levante, insieme a Camogli, che fa teatro a livello strutturato, con una programmazione lunga che copre l’arco di tutta l’annata e con, molto spesso, ospiti di livello nazionale e veri professionisti”.
Trecento posti da riempire sono una bella impresa. Ogni volta – pomeriggio o sera che sia – in cui si aprono le porte del teatro. “Gli spettacoli che vanno per la maggiore? Certamente quelli del teatro dialettale e quelli con i comici. Ma ogni volta che si alza il sipario e si vede il pubblico, è sempre una piacevole sorpresa. Una magia che si rinnova, anno dopo anno”. Sempre in memoria di quel Ludovico Malatesta che, da grande amante della cultura, nel 1956 fece costruire la struttura e nel 1988, con testamento, la donò al Comune di Cicagna con la clausola di mantenerla quale spazio dedicato alla promozione culturale.
In questo 2018/2019, il simbolo della stagione è una mongolfiera. Il Teatro di Cicagna cura la comunicazione e l’aspetto grafico quanto e meglio di un teatro di città. “Simbolo di libertà e spensieratezza, la mongolfiera – spiegano gli organizzatori – muove il desiderio di viaggiare per scoprire posti nuovi e nuove culture. La mongolfiera può volare grazie alla forza del vento ma anche perché lascia a terra i pesi e le zavorre che la tengono ferma: Cosimo, de ‘Il barone rampante’ di Italo Calvino, giunto alla vecchiaia, si arrampicherà sulla cima di un noce e da lì si aggrapperà a una mongolfiera di passaggio. E così la stagione 2018/2019 del Teatro di Cicagna sale su una mongolfiera e invita il suo amato pubblico a lasciare a casa, almeno per poche ore, i sacchi di sabbia e le zavorre che tengono giù; sofferenze, paure, preoccupazioni, conflitti. Tutto ciò che non permette di ‘volare’, ed entrare in platea dove un forte vento proveniente dal palcoscenico sarà capace di portare in alto in un giro del mondo in diciotto spettacoli”.
Tanti sono i titoli offerti. “Continuiamo – affermano i componenti di Mediaquality – ad alzare il livello di proposta culturale nella Val Fontanabuona, che è un modo virtuoso di stimolare la crescita della comunità e anche l’attrattiva del territorio, e ancora una volta abbiamo pensato a una stagione teatrale ricca e articolata, e di questi tempi la cosa non è così scontata: un calendario ricco di contenuti, un percorso tra diversi generi teatrali, dalla prosa alla pièce dialettale, dagli spettacoli musicali al cabaret, per coinvolgere, ancora una volta, il pubblico del Teatro di Cicagna. Un pubblico che premia le scelte artistiche del teatro e partecipa con grande interesse alla varie attività proposte: i numeri, nei sette anni trascorsi, tra adulti e ragazzi, sono molto incoraggianti, si parla di oltre ventimila spettatori”.
Mediaquality, forte del successo di critica e pubblico delle ultime stagioni, per ringraziare gli spettatori che in questi anni hanno saputo apprezzare la significativa offerta culturale, contribuendo a farla crescere sempre più, ha offerto anche un piccolo incentivo, riducendo il costo degli abbonamenti. Novità della stagione, anche gli spettacoli di prosa la domenica pomeriggio alle ore 16.
Per il quinto anno di fila, poi, prosegue il progetto curato dal Teatro delle Formiche, fondato nel 2005 da Fiona Dovo, autrice e attrice pluripremiata, formatasi presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, che occupa ‘Le mattine del Teatro di Cicagna’ con gli spettacoli per le scuole.
E ancora, ecco ‘I pomeriggi del Teatro di Cicagna’ con i Laboratori teatrali, corsi di recitazione per ragazzi e adulti. Un percorso teatrale, un valido strumento per migliorare la comunicazione, impiegando i più svariati linguaggi: verbale, corporeo, mimico-gestuale. Un modo per imparare e arricchire il proprio sapere, divertendosi. I laboratori sono tenuti da Federico Luciani.
IL CARTELLONE DA GENNAIO
Anche in questa stagione, sarà il dialettale ad aprire il nuovo anno, domenica 6 gennaio 2019 ore 16 con l’appuntamento fisso della Compagnia I Villezanti di Genova, che porta in scena un classico del repertorio goviano, ‘Il Vaso di Pandora’, tre atti di La Rosa e Govi con la regia di Anna Nicora.
Si continua sabato 19 gennaio 2019 ore 21 con la Compagnia I Conviviali di Genova, già molto apprezzata dal pubblico di Cicagna per spettacoli come ‘Le Donne di Goldoni’, ‘Hotel Campanile’, che portano in scena ‘Colleghi’, una black comedy ricca di follia e colpi di scena, in cui ognuno darà il peggio di sé: testo e regia di Fabio Fiori.
Ancora il dialettale con la Compagnia La Pozzanghera di Genova, domenica 10 febbraio 2019 ore 16, già applauditissima nelle passate stagioni con ‘Rumori Fuori Scena’ e ‘L’Apparenza Inganna’, che quest’anno propone una traduzione in genovese con adattamento e regia di Lidia Giannuzzi di una delle più esilaranti pièces teatrali scritta, negli anni Sessanta, da Ray Cooney e John Chapman, ‘Il letto ovale’, dal divertente titolo in genovese ‘Manezzi in giu au lettu’.
‘Comic Bazar’ per la serata sabato 16 febbraio 2019 ore 21: direttamente da ‘Striscia la Notizia’, il monologhista dello storico gruppo Cavalli Marci, il comico che ha la capacità di riuscire a divertire il pubblico senza essere volgare. Torna al Teatro di Cicagna Carlo Denei con Stefano Lasagna tra i big di ‘Zelig Lab on the road’, che portano in scena due squattrinati comici genovesi, entrambi separati dalle loro mogli che vivono nello stesso angusto appartamento per contenere le spese: ‘Di cabaret si muore’.
Sabato 2 marzo 2019 ore 21 il recital della band dialettale ligure Buio Pesto con il loro primo lavoro teatrale ‘Il Nostro Dialetto’. È un “recital” dove i Buio Pesto non raccontano la loro storia, ma quella delle loro canzoni, esaminando non la parte musicale, ma quella fondamentale dei loro testi in dialetto ‘ligure’.
La Compagnia TeatralNervi di Genova dopo i successi degli anni passati, domenica 17 marzo 2019 ore 16, torna a Cicagna con una gustosissima commedia in lingua genovese, leggera ed elegante, che si fonda su uno dei meccanismi più classici della comicità teatrale, l’equivoco. Scritta da Antonella Risso e Carlo Oneto, ‘Brezza della sera’ è diretta da Carlo Oneto.
Dopo il successo ottenuto le scorse stagioni con gli spettacoli ‘Gli Allegri Chirurghi’ e ‘Doppia Corsa’ sabato 24 marzo 2019 ore 21 torna a Cicagna la Compagnia dell’Albicocca di Genova, ancora una volta sotto la regia dell’esuberante Simonetta Guarino con la piece ‘La Moglie di Chi?’, commedia brillante, in perfetto stile farsa, del maestro degli equivoci Ray Cooney. Originariamente ambientata a Londra, nella versione della Guarino trama e personaggi vengono ricollocati a Roma Capitale, conferendo alla commedia un sapore tutto ‘italiano’.
Domenica 7 aprile 2019 ore 16 chiude la sezione de il dialettale con il ritorno sul palco di Cicagna della Compagnia SAD di Genova, applauditissima la scorsa stagione con la divertentissima commedia ‘Se m’arriva ‘na quaterna…!’, che porta in scena ‘Quello scarmo de mæ fræ!’, due tempi di Joseph Tell con la regia di Bruno Peytrignet.
Un Peppino De Filippo d’annata per la Compagnia Il Crocogufo di Genova che sabato 13 aprile 2019 ore 21 mette in scena con la regia di Angelo Formato la commedia in tre atti ‘Non è vero ma ci credo’, andata in scena nel 1942 e considerata il capolavoro comico di tutta la produzione teatrale di Peppino De Filippo. Ottenne un così vasto successo che dieci anni più tardi si decise di farne anche un film.
In chiusura di stagione la grande produzione del Teatro dell’Ortica di Genova, che sabato 27 aprile 2019 ore 21 porta in scena lo spettacolo purtroppo annullato la scorsa stagione, una riduzione teatrale dell’immortale romanzo di Bram Stoker, ‘Dracula il vampiro’, finalmente fedele all’originale e pensata per un pubblico di tutte le età. Tre attori in scena: Claudia Benzi, Irene Gulli, Giancarlo Mariottini, per uno spettacolo gotico ad alto tasso di trasformismo, in cui i brividi si alternano alle risate e i momenti di tensione sono stemperati dal black humour della migliore tradizione inglese.