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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

La Falegnameria Queirolo di Orero, dove si sceglie di imboccare la via dell’arte partendo dalla concretezza del legno

A reggerne i destini oggi è Mattia, figlio di Adriano che gli ha attaccato il ‘mal del legno’, meno vistoso ma altrettanto potente di quello della pietra
Uno dei tanti mobili realizzati dalla Falegnameria Queirolo di Orero
Uno dei tanti mobili realizzati dalla Falegnameria Queirolo di Orero
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di DANILO SANGUINETI

Per fare il tavolo ci vuole il legno. Idem per la sedia, la credenza, il letto e pure la cucina. Partiamo pure dal fiore di endrighiana memoria e facciamo che rappresenti l’ingegno dell’artigiano e la certezza della tradizione. Parole che non hanno perso senso in Val Fontanabuona, almeno nel cuore della zona che rappresenta le spalle e forse anche la memoria del Tigullio. In quel di Orero, c’è una famiglia, i Queirolo, che di padre in figlio tramanda il segreto di lavorare il più docile ma anche il più insidioso dei materiali: con il legno si possono fare tantissime cose, dalle banali ed effimere a quelle durature ed esteticamente rilevanti. Nella Falegnameria Queirolo, che potete visitare in via Provinciale 143/B, si è scelto di imboccare la via dell’arte partendo dalla concretezza del fruibile. 

A reggerne i destini oggi è Mattia, figlio di Adriano che gli ha attaccato il mal del legno, meno vistoso ma altrettanto potente di quello della pietra. Oggi la Falegnameria Queirolo lavora in Liguria, in Lombardia Piemonte dove viene chiamata a creare mobili su misura e complementi d’arredo. Il successo non è arrivato improvviso o dal nulla, è un riconoscimento maturato nei decenni e mantenuto tramite la freschezza delle idee di fondatore e dell’erede. Che inizia a raccontare: “Mio padre Adriano Queirolo fin da bambino ha avuto come principale passione quella per la lavorazione del legno. Ha iniziato in una bottega della Valle, ha maturato la conoscenza della materia prima e delle lavorazioni artigiane della stessa. Lezione indispensabile, ma alla base c’era sempre e solo quel fuoco interiore, la voglia di cimentarsi in opere sempre più complesse. Senza quella “scintilla” non avrebbe potuto fare il salto di qualità”.

E gli ha anche dato il coraggio per camminare sulle proprie gambe, mettersi in proprio. La Falegnameria nasce lì ad a Orero nel 1969. Due anni dopo la ditta è già affermata. Gli anni corrono, Adriano viene affiancato da Mattia. Nel 2005 questi ha vent’anni, si è diplomato all’istituto tecnico in falegnameria. “In realtà è da quando ero alto un soldo di calcio che mi aggiravo tra scalpelli, raspe, pialle e chiodi. Ho “respirato” trucioli e colla, era inevitabile che finisse così: papà mi ha trasmesso la passione, mi ha insegnato ogni singolo aspetto della nostra professione. La materia che lavoriamo non è semplice: ancora oggi papà Adriano ad 81 anni suonati viene sempre in bottega, e mi dice che “Il Legno (elle rigorosamente maiuscola N.d.r.) è vivo: è necessario conoscerlo”. È la massima che mi sono ripetuto in questi ultimi venti anni”. 

La Falegnameria Artigiana di Adriano Queirolo e figlio progetta e realizza mobili su misura, complementi d’arredo artigianali basandosi sulle specifiche esigenze del cliente.

“Abbiamo a cuore sia la qualità della materia prima che la precisione del design. Io e mio padre abbiamo cercato di unire la tradizione artigianale alle moderne tecniche di lavorazione. Abbiamo sviluppato un gusto per la progettazione che abbraccia sia il mondo classico che lo stile moderno. L’obiettivo è quello di realizzare complementi d’arredo di qualità, che si adattino alle esigenze e al gusto del singolo cliente, che possano dare un valore aggiunto all’ambiente in cui si inseriscono”. 

La prova di quanto affermato da Mattia si può avere tramite una visita alla loro bottega. “Chi entra può apprezzare la semplicità e la professionalità con la quale lavoriamo. Vedere come confezioniamo pezzi unici utilizzando diverse essenze di legno. Seguirci nel processo creativo del mobile, interpretando il complemento d’arredo come un qualcosa di personale e unico. Perché questo deve contraddistinguerci: una ricerca dell’originalità che solo l’artigiano può donare. È molto importante per noi valorizzare ogni prodotto artigianale, mediante la scelta appropriata degli elementi che lo compongono, rendendo unico e personale ogni progetto”.

Si comprende lo sforzo di distinguersi in un mercato dove la massificazione è sempre più forzata. “Io non disprezzo i grandi retailer, i supermercati, prima materiali oggi anche virtuali che sfornano decine di migliaia di progetti l’anno, puntando sulla quantità. Dico solo che noi siamo su un altro piano. Realizziamo mobili di alta qualità, pensati per durare nel tempo”. 

Ecco un’altra variabile, il tempo. “Certo non siamo quelli del tutto e subito, dei materiali economici. Attenzione però che non siamo neppure più quelli del legno massello. O meglio accanto a realizzazione con materiali di alto pregio, facciamo anche cose che vengono incontro al gusto di oggi, assai diverso da quello degli anni Settanta o Ottanta. Quercia e Tek sono degli evergreen, ma abbiamo anche mobili “minimalisti”, usando essenze più leggere e duttili”.

Ciò che importa è il costante successo delle loro proposte. “La nostra clientela è affezionata, ed apprezzano anche le nostre innovazioni. Perché ci affidiamo a Design studio di architetti di comprovata bravura che ci forniscono idee originali”.

Per esempio la Falegnameria realizza su progetto del Davide Conti Design Studio Onya una libreria per interni dall’aspetto classico e sobrio. “La sua peculiarità principale è quella di avere una base triangolare che dona la sua caratteristica forma a tutto il complemento. Infatti è possibile comporre diverse soluzioni e giocare con la libreria per dividere ambienti, occupare angoli morti della casa o semplicemente affiancarne una all’ altra per creare prospettive insolite. Viene proposta in versione grande e piccola, con due lavorazioni differenti; legno di frassino con finitura a poro aperto sbiancato e legno di rovere con verniciatura naturale trasparente”.

Falegnameria Queirolo fa mobili su misura da portare Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, Moneglia, Deiva Marina, Rapallo, Recco, Portofino, Camogli, Genova, La Spezia, Imperia, Savona, Milano, Pavia.

Con simili oggetti da scoprire ci si può permettere anche di affrontare il viaggio non sempre comodo dal “mondo connesso” fino ad una Orero che soffre come il resto della Val Fontanabuona della precarietà dei collegamenti.

“E’ forse uno dei pochi crucci che abbiamo. Da tanti anni aspettiamo quel benedetto tunnel, solo chi non abita da queste parti può essere contrario a un’opera che ci è oramai indispensabile se vogliamo sopravvivere come comunità economica”. È l’unico momento severo in una persona come Mattia Queirolo che non a caso ha scelto una massima di San Francesco come motto per la sua azienda. 

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”.

Vero è che quando si parla di falegnami il primo che viene in mente non è Francesco d’Assisi ma un altro santo, patrono anche dei padri adottivi, che ha nell’umiltà, ma anche nella coscienza dell’importanza del lavoro, la sua prerogativa.

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