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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

La Clinica Veterinaria Tigullio, una garanzia da quarant’anni per i nostri amici animali

Il dottor Jacopo Magnanini assieme alla sorella Eleonora rappresenta la seconda generazione di medici veterinari che dirige il centro di Chiavari
La Clinica Veterinaria Tigullio è una garanzia per i nostri amici a quattro zampe
La Clinica Veterinaria Tigullio è una garanzia per i nostri amici a quattro zampe
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di DANILO SANGUINETI

Si dice che i veterinari siano i dottori più fortunati perché i loro pazienti non possono lamentarsi. Una ironia che ha perso ragione d’essere perché oggigiorno la coscienza animalista del nostro paese è cresciuta a livelli che nel secolo scorso si poteva osservare solo nelle nazioni più civili. Siamo tra quelle che hanno compreso che i nostri compagni di strada hanno il diritto di essere assistiti e curati con la necessaria sollecitudine. Fuor di dubbio che coloro ai quali viene demandato il loro benessere fisico, e, scoperta ancor più recente, psichico, debbano essere competenti. Un plus gradito è che alla perizia professionale si accompagni sensibilità e capacità di entrare in sintonia con i loro assistiti. Altrimenti i clienti impiegherebbero poco tempo per smascherare chi più che amico degli animali è affezionato al vile contante. 

Sta nella ormai diffusa capacità di discernere tra le tante variegate offerte che il settore offre la ragione del perdurante successo della Clinica Veterinaria Tigullio di viale Arata 19 a Chiavari. Il dottor Jacopo Magnanini assieme alla sorella Eleonora rappresenta la seconda generazione di medici veterinari che dirige il centro. Ed associa all’entusiasmo e alla originalità di una visione figlia delle novità nel campo della veterinaria la solida professionalità insegnatagli dal padre Patrizio che diede vita al nucleo originale della clinica.

“Era il 1984 – infatti abbiamo appena festeggiato i 40 anni ininterrotti di attività – e da allora non ci siamo fermati neppure un giorno. Mio padre cominciò con poco e nel tempo ha potuto ingrandirla, assumendo collaboratori, prendendo altri specialisti. Inizialmente era un ambulatorio veterinario, ossia una struttura di base per visite cliniche e piccoli interventi dove non è previsto il ricovero degli animali. Diciamo l’ideale per servizi come vaccinazioni, controlli di routine, e trattamenti ambulatoriali, comunque qualcosa di più di uno studio, che è di solito una struttura più piccola e limitata rispetto all’ambulatorio, spesso gestita da un solo veterinario, usata principalmente per visite, consulti e trattamenti di base”.

Al girare del secolo l’arrivo dei due fratelli, rinomati specialisti. Eleonora è specializzata in medicina interna. Jacopo si è laureato nel 2013 presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa. Master in Bilancio ed Amministrazione Aziendale presso la facoltà di Economia dell’Università di Pisa con tesi “Management Aziendale in Medicina Veterinaria, principi contabili ed amministrativi di una struttura italiana”. Si occupa di chirurgia dei tessuti molli, chirurgia mini-invasiva ed endoscopia. Collabora stabilmente con diverse strutture lungo tutto il territorio italiano in qualità di freelance in chirurgia ed endoscopia. 

Con loro due la struttura cresce al livello di Clinica Veterinaria. “Che è una struttura più attrezzata rispetto all’ambulatorio, può offrire servizi come diagnostica avanzata (ecografie, radiografie) e interventi chirurgici. Spesso ha la possibilità di ricoverare animali per cure più complesse. In pratica è solo un gradino sotto il massimo centro per le cure agli animali, ossia l’Ospedale Veterinario, il centro dotata di reparti specializzati (chirurgia, terapia intensiva, diagnostica avanzata) con personale e attrezzature per ricoveri prolungati”.

E non è detto che in un futuro il “Tigullio” non divenga qualcosa di ancora più grande. “L’entusiasmo mi porterebbe a confermarlo ma bisogna sempre fare i conti con la realtà. È indubbio che negli ultimi anni il nostro settore abbia conosciuto una crescita impressionante, ma bisogna fare attenzione e osservare la situazione un po’ più da vicino e senza inforcare le lenti…rosate”.

Il dottor Jacopo, sebbene sia poco più che trentenne e glabro, ragiona come se avesse indossato la barba del vecchio saggio. “L’esponenziale accrescimento della domanda nella veterinaria si deve principalmente a due fattori. I numeri assoluti e le medie, anche ponderate, dicono che in Italia c’è stato un aumento poderoso di animali da compagnia, soprattutto negli anni post Pandemia. È logico se ci pensate: alla diminuzione demografica si associa una maggiorazione della popolazione non umana. Il secondo elemento da non trascurare è che alla crescita quantitativa va accostata la maggiore consapevolezza dei “padroni” (parola che non gli piace N.d.r.), degli animali. Le persone sono più informate e più sensibili sui trattamenti ai quali i loro “amici” vengono sottoposti. Sanno che la anche la vita dei non umani si è allungata grazie ai progressi, enormi, fatti dalla medicina veterinaria in questi ultimi decenni, che ci sono tecniche meno invasive, più rispettose delle caratteristiche di ogni paziente. E chiedono prestazioni più dettagliate, più effettive. Chi, come proviamo a fare noi, garantisce le migliori cure con le tecniche più all’avanguardia se ne avvantaggia enormemente”. 

Ma c’è un “ma”… “Lo stato, segnatamente quello italiano, non ha ancora recepito fino in fondo questo grande cambiamento culturale, direi una vera rivoluzione del pensiero, dove l’etologia, ossia lo studio scientifico del comportamento animale, sia in ambienti naturali che in condizioni controllato, si è collegata alla biologia, alla psicologia e persino all’ecologia e all’etica. Insomma gli animalisti non sono più una minoranza “bislacca” e chi ci governa dovrebbe tenerne conto”. Invece. “Invece le spese sostenute per il benessere degli amici a quattro zampe (o anche striscianti, volanti e pure immobili N.d.r.) sono parzialmente, molto parzialmente detraibili e comunque tutte le prestazioni sanitarie a loro favore sono soggette all’imposta del 22%. È inevitabile che le parcelle ne risentano, ed è ingiusto considerato che spesso “l’animale da compagnia” ha un per l’umano un effetto terapeutico eguale se non superiore a farmaci e trattamenti psicologici di altri tipo”.

Come dare torto al dottor Magnanini? Che oggi utilizza le sue competenze manageriali anche per districarsi tra altro tipo di insidie. “La nostra Clinica deve confrontarsi con altri tipi di offerte, centri veterinari che fanno parte di grandi catene, corporation che stanno fagocitando tutti i piccoli, che aspirano a controllare in maniera monopolistica il territorio. Noi resistiamo, con i nostri tanti specialisti, oltre dieci, “in house” e collaboratori, facendo leva sull’entusiasmo e sul buon nome conquistato in quattro decenni di attività. Veterinari da Generazioni. La nostra clinica è un punto di riferimento per la salute e il benessere degli animali domestici e non intendiamo mollare”. 

Un centro veterinario in una cittadina di provincia svolge un ruolo fondamentale nella cura degli animali non solo domestici. Assistenza sanitaria. vaccinazioni, controlli di routine, gestisce le emergenze, fornisce consulenza nutrizionale, presta cure dentali e terapie specialistiche, perfino fisioterapia. Insomma offre un servizio di supporto e cura indispensabile per la comunità dei “viventi”. 

Chi ci lavora sono persone che possiedono, e non se ne vantano, l’Anello di Re Salomone. Sono entrate in risonanza con esseri che hanno la dignità di tutti coloro che respirano, camminano, amano, soffrono alla luce di un Sole che risplende sulle sciagure non solo umane.

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