La calottina o gli occhialini: l’avvocato Claudio Zadra, vicepresidente esecutivo della Chiavari Nuoto, sveste i panni dell’Italo Amleto, la società verdeblù rifiuta di scegliere non per indecisione ma perché la scelta stessa non si pone. “Siamo intenzionati a portare avanti con identico impegno ed eguali intensità sia il settore del nuoto che quello della pallanuoto, senza dimenticare il sincro”.
La pallanuoto
Il sospetto nasce dai risultati insoddisfacenti dei pallanuotisti confrontati ai numerosi traguardi che i nuotatori hanno raggiunto nello stesso periodo di tempo. “Se c’è discrepanza, è dovuta a molti fattori, alcuni dei quali facilmente modificabili”. Partiamo dal fatto che non è solo dai “rigori realizzati che si vede un giocatore” come ricorda De Gregori… “Vero, la nostra formazione di punta ha avuto un biennio tormentato, spiegabile principalmente con la nuova politica societaria, al rigoroso rispetto del budget, alla valorizzazione delle nostre risorse. Nel 2017 siamo retrocessi in serie B maschile per una serie quasi infinita di sfortunati eventi. Nella stagione ancora in corso siamo stati ripescati in A2, l’abbiamo affrontata con una rosa pensate per la categoria inferiore, ciononostante ci siamo mantenuti a galla sino all’ultima giornata della regular season. Partiti malissimo, abbiamo finito in crescendo, ‘rischiando’ addirittura di salvarsi senza passare dagli spareggi”.
In volata invece i ragazzi di Burlando sono stati beffati dal Sori che è andato a vincere a Camogli mentre loro erano sconfitti dalla Crocera. Ora dovranno giocarsi la permanenza in A2 affrontando al meglio delle tre partite l’Arechi Salerno, piazzatasi penultima nel girone Sud: il 9 giugno alla Ravera, il 16 giugno a Salerno, se ci dovesse essere parità di punti e reti, ancora alla Ravera il 23 giugno.
“Il precedente dell’anno scorso quando fummo beffati dall’Arvalia Roma non deve intimidirci, io sono convinto che i nostri giovani e giovanissimi non si faranno intimidire e sapranno farsi valere. E nel peggiore dei casi non sarà una tragedia: il gruppo che abbiamo formato ha davanti a sè tutto il tempo che serve”.
Il ragionamento dell’avvocato Zadra è platealmente confermato dal comportamento delle giovanili chiavaresi: “Abbiamo vinto il campionato regionale Under 20 B mettendo in acqua una formazione ampiamente sotto leva. Un solo elemento di 20 anni, due classe ’99, tre 2000, parecchi 2003, addirittura un 2004. E in diverse partite abbiamo schierato solo 9 uomini perché gli altri componenti della rosa erano impegnati con la prima squadra. A questo gruppo guidato con maestria da Robert Dinu dobbiamo dare tempo di crescere, sin da oggi è chiaro che sarà la base per avere una prima tutta o quasi tutta composta da nostri atleti”.
Il nuoto
Assodato che la pallanuoto in verdeblu gode di discreta salute, c’è da dare un’occhiata al nuoto. “Io vengo da qui, sono anche vicepresidente del comitato regionale Fin per il settore nuoto, di concerto con il presidente Danilo Ghio facciamo l’impossibile perché ad entrambi vengano date le stesse opportunità, gli stessi spazi, la stessa attenzione. I risultati che arrivano dalla vasca sono eccellenti, gli ultimi addirittura sorprendenti: primo posto nel medagliere delle finali regionali a Genova, 9 ori, 3 argenti e 3 bronzi, quinto posto nel punteggio avendo partecipato a 31 gare e 3 staffette. Un bravo alla responsabile Valentina Villani e ai coach Solinar e Regazzoni”.
Il syncro
Anche il terzo tentativo di trovare un punto debole fallisce. “Il Syncro? Abbiamo il report dagli ultimi campionati nazionali a parlare chiaro: a Roma a metà aprile ci siamo piazzati al nono posto su 68 partecipanti nella classifica per società. Il team allenato da Valentina Sivori ha fatto più di quanto ci si attendesse nella Esordienti A (428 concorrenti) e nella Ragazze, la maggior parte delle undici nostre rappresentanti ha ottenuto il visto per i tricolori estivi, i più importanti”.
In ultimo, addirittura più importante per il presidente Ghio e il suo vice Zadra c’è il discorso del sociale e del terapeutico: “Lo spazio e le opere che destiniamo ai disabili, ai malati, allo sport per chi non può permettersi l’agonismo, sono rimaste costanti in questi anni non facili di risanamento economico. Pochi giorni fa ci siamo aggiudicati l’appalto per la gestione della piscina Ravera nei prossimi cinque anni. Era una gara non semplice, con concorrenti agguerriti provenienti da ogni parte d’Italia. Restiamo quindi responsabili della ‘nostra casa’, inutile dire quanto questo sia decisivo per la programmazione. Ci siamo riusciti presentando un impianto solido dal punto di vista finanziario e che teneva nel giusto conto le esigenze dei cittadini che vogliono praticare questi nostri meravigliosi sport a ogni livello, in ogni condizione”.
La Chiavari Nuoto resta con un tetto sulla testa ed a galla: per chi di H2O vive, non è poco.
(d.s.)