di DANILO SANGUINETI
Nella fine il loro principio: l’Associazione Bocciofila Chiavarese lo scorso autunno dovette fronteggiare una seria crisi pochi giorni dopo aver finito di festeggiare il proprio centenario. Aveva faticosamente digerito in primavera la retrocessione dalla serie A1 di bocce, specialità volo. L’estate e gli eventi organizzati per celebrare l’importante ricorrenza avevano allontanato malinconie e dubbi, ripresentatisi, tuttavia, con scoraggiante puntualità a settembre.
Fatti i conti, guardatisi attorno, i dirigenti riuniti attorno al presidente Fausto Podestà e al direttore tecnico Antonello Solari non avevano scelta. La serie A2, sede naturale del team retrocesso, oltretutto doppiato dalla seconda squadra che aveva guadagnato la categoria vincendo i play off promozione in Prima, non era una soluzione praticabile. Le ragioni finanziarie prevalevano su ogni altra considerazione, le risorse impiegate per inseguire la salvezza nel massimo campionato italiano, raggiunto al termine di una scalata continua durata un quadriennio, erano state molte, se si voleva tenere in ordine il bilancio, come sempre è stato fatto negli ultimi quindici anni, quelli che hanno seguito il periodo d’oro della sponsorizzazione Caudera e della presidenza Chiappe, non c’erano alternative.
Antonello Solari ha guardato negli occhi giocatori e dirigenti e poi ha deciso senza esitazioni il taglio, delle squadre e delle categorie. “Sì, è stato doloroso, abbiamo usato le cesoie. Voglio pensare che sia stata una potatura che permetterà al ceppo di rifiorire, potendo contare su un tronco saldo. La crisi c’è stata ma non è stata certo più tremenda sul nostro tormentato cammino, lasciatevelo dire da uno che negli ultimi trent’anni ne ha affrontate di ogni specie”.
In effetti sembra che la A.B. Chiavarese stia prendendo la rincorsa per un nuovo salto. Ha iscritto una squadra alla categoria Promozione, è stata inserita nel Girone B della Liguria, un raggruppamento di selezione per le finali prima regionali e poi interregionali. E, tanto per cambiare, i verdeblu di corso Colombo stanno mietendo vittorie su vittorie. Quando mancano 4 turni alla fine del torneo, guidano il raggruppamento a otto squadre con 17 punti.
Nell’ultimo turno hanno affrontato in trasferta la Cellese, che era una delle due uniche avversarie ancora in vista, e l’hanno sconfitta 16-6. Solari taglia corto: “Non è una gran sorpresa perché la nostra formazione è composta per la maggior parte da elementi che con questa categoria hanno poco a che fare”.
Scorrendo i tabellini, si capisce che il d.t. chiavarese non sta bluffando. Carlevaro, Paolo e Claudio Ballabene, Baccino, Picasso, Massone, Tocisne, Ravera, Borghini, il grande Lino Bruzzone, la promessa del progressivo Thomas Panesi. Per metà è la formazione della scorsa stagione, integrata con altri rientri importanti. “Quando abbiamo deciso la nostra strategia, abbiamo riunito i tesserati e fatto loro una proposta. Avremmo decurtato gli ingaggi e i rimborsi spese, in cambio offrivamo un progetto. Hanno accettato e, cosa che mi ha fatto enormemente piacere, neppure prendendo in considerazione il lato economico. Evidentemente il nostro blasone ha un valore ‘spendibile’”.
La battaglia per salire di categoria sarà ancora lunga. Il campionato è suddiviso in due gironi aventi ognuno 8 squadre, che si incontreranno in un girone all’italiana con partite di andata e ritorno per un totale di 14 giornate; il girone A è composto da squadre delle regioni Piemonte e Valle d’Aosta, mentre il girone B da squadre delle regioni Liguria e Toscana. Al termine, la prima di ogni girone conquista direttamente il pass per la poule finale del 21-22 marzo. Le seconde e terze classificate di ogni girone disputeranno i play off. Per la fase finale prenderanno parte 4 formazioni. Al termine della due giorni verrà stilata una classifica finale che determinerà la promozione di una o più squadre. “Qui le cose si complicano – ammette Solari – perché ad oggi non è chiaro quanti posti ci saranno a disposizione nella serie A2. A prescindere dai conti, però, penso che la nostra squadra, vista la sua caratura e quella delle avversarie, non avrà grandi problemi a farsi largo anche nella poule decisiva”.
E quindi tornare in quella categoria alla quale si è rinunciato solo pochi mesi fa. “Ma non è stato tempo sprecato, anzi. Ne abbiamo approfittato per rimettere in sesto il bilancio e per trovare un paio di nuovi sponsor”. Al momento la società avrebbe in cassa due terzi della somma necessaria per affrontare la A2. “I nostri calcoli ci dicono che questa categoria al momento è quella adatta alla nostra dimensione, più in basso soffochiamo, più in alto rischiamo di esplodere per eccessiva ‘pressione’. Siamo realisti e vogliamo continuare così”.
Si sa che l’unica traiettoria rettilinea fruttifera è quella per accostarsi al boccino. Nelle altre situazioni, meglio prenderla alla larga.