di ALBERTO BRUZZONE
Se desiderate una finestra sull’America seria, aggiornata, competente, approfondita e – aspetto che non guasta – scritta benissimo, allora non potete fare a meno di seguire il progetto editoriale ‘Jefferson – Lettere sull’America’, creatura del giornalista per metà ligure e per metà milanese Matteo Muzio. Giovane, brillante, profondo e preparato, capace di circondarsi di un team di alto livello: è grazie a tutto questo che, ogni settimana, ‘Jefferson’ ospita contenuti sempre interessanti, attuali e centrati, con toni mai urlati, con una lodevole professione di equilibrio, con quella passione per il giornalismo d’antan, da leggere per imparare, oltre che per il piacere di farlo.
Matteo Muzio c’è riuscito e grazie a ‘Jefferson’ ha raggiunto moltissime persone, guadagnandosi anche una certa nomea nel novero degli opinionisti ed esperti di Stati Uniti. Oltre a ‘Jefferson’, si occupa di scrivere su ‘Domani’, ‘Il Foglio’ e ‘Good Morning Italia’, mentre in passato ha lavorato per ‘Il Secolo XIX’ e per il ‘Corriere della Sera’.
Da qualche settimana, come i lettori si saranno accorti, ‘Jefferson’ e ‘Piazza Levante’ hanno stretto un accordo di collaborazione e una testata glocal come la nostra, con un respiro sul territorio ma anche una visione generale, ospita molto volentieri i contributi di Matteo Muzio e dei suoi autorevoli collaboratori.
“Sono partito da solo – ricorda Muzio – ma dopo un po’ mi sono reso conto che non sarei potuto andare avanti senza aiuti e che non avrei potuto mantenere l’elevata qualità. Essere esperti d’America significa star dietro a moltissimi argomenti e questo lavoro si può svolgere solamente in squadra”. Muzio ha sempre avuto la passione per il mondo al di là dell’Oceano: “Penso che sia perché una parte della mia famiglia è andata a vivere là moltissimo tempo fa. Si tratta dei cugini di mia nonna, che partirono da Santa Vittoria, vicino a Sestri Levante. Con mia nonna rimasero sempre in contatto, non solo via lettera ma anche mandandosi i vinili, per poter sentire la loro voce”.
Ai tempi in cui non c’erano né telefono né WhatsApp: “Strumenti che adesso invece – prosegue Matteo Muzio – sono fondamentali per diffondere il nostro lavoro. ‘Jefferson – Lettere sull’America’ nasce nel 2019. Ma prima, già nel 2008, quando frequentavo la scuola di giornalismo dell’Università Statale di Milano, mi capitò uno dei progetti, che era seguire la situazione negli Usa, e io pensai di occuparmene. Erano gli anni dell’avvento di Barack Obama, quindi di cose da scrivere ce n’erano parecchie”.
Poi, ‘Jefferson’, che prende il suo nome dal presidente americano Thomas Jefferson (“il più prolifico di tutti, arrivò a scrivere trentamila lettere e ci sono voluti anni per digitalizzare tutto questo patrimonio”), “è stato rilanciato moltissimo durante la pandemia: è stato creato il sito, la squadra che lavora su tutti i social si è potenziata e siamo arrivati ad avere 3800 iscritti su tutte le nostre pagine. Inoltre, il sito arriva per newsletter o si può anche visitare direttamente: abbiamo circa mille accessi al giorno”. L’indirizzo è: https://www.letteretj.it.
Oltre all’attualità, ci sono le rubriche: quella di sport, quella di spettacoli, quella dedicata all’ambiente, quella che raffronta la situazione italiana con quella americana. Ma come sta in piedi questo progetto? “Ci manteniamo con le campagne di donazioni che di tanto in tanto organizziamo. Una curiosità che mi fa molto piacere: ci leggono dall’ambasciata, quindi significa che siamo considerati autorevoli”. Anche Sky, la Radio Svizzera e Cusano Tv si sono accorti dell’ottimo livello di ‘Jefferson’ e Matteo Muzio è invitato regolarmente a parlare di America. “Sono traguardi che mi piace condividere con tutto il gruppo, a cominciare dai due vicedirettori, Laura Gaspari e Giacomo Stiffan. Siamo tutti molto giovani e pieni di entusiasmo”. Oltre che pieni di competenze. ‘Jefferson’ è la finestra sull’America che ci voleva e, quando la si conosce, difficilmente se ne potrà fare più a meno.