di ALBERTO BRUZZONE
Per le valli del nostro entroterra è la grandissima occasione. Ovvero, quella rappresentata dal cosiddetto turismo ‘di prossimità’.
Su ‘Piazza Levante’ ne abbiamo già parlato nei nostri numeri scorsi, e ne torniamo a parlare molto volentieri, anche perché è un argomento nel quale crediamo fermamente: come e quanto le vallate possono essere rilanciate, specialmente in quest’estate nella quale la parola d’ordine pare essere ‘distanziamento sociale’.
Le misure del Governo, per contenere i contagi da Coronavirus, finiranno inevitabilmente per penalizzare le località costiere e le spiagge, dove gli spazi sono ristretti e il mantenimento delle distanze decisamente più difficoltoso. Ma, al contrario, favoriscono zone laddove il distanziamento è praticamente naturale.
A confermare la tendenza, e pure questo discorso generale, sono i risultati di un sondaggio che nelle scorse settimane, quindi ancora in periodo di lockdown, è stato lanciato da ‘Una montagna di accoglienza’, ovvero il Consorzio di Ospitalità Diffusa del Parco dell’Aveto che riunisce tre vallate – Graveglia, Sturla e Aveto – e che ricopre, a livello di territorio, ben cinque comuni: Mezzanego, Borzonasca, Ne, Rezzoaglio e Santo Stefano.
“C’è molto interesse – afferma la presidente del Consorzio, Marina Bo – intorno al nostro entroterra. Noi gestiamo due punti informativi, uno a Borzonasca e uno a Santo Stefano, ed entrambi, nei giorni scorsi, sono stati raggiunti da moltissime telefonate, di persone interessate a trascorrere le vacanze in zona, anche persone che sono intenzionate a venire per la prima volta. I riscontri sono molto positivi e vanno nella stessa direzione del nostro questionario. La riscoperta dell’entroterra è una delle nostre finalità da sempre e ci pare proprio che quest’estate sia quella della definitiva messa alla prova, per quanto ci riguarda”.
È una prospettiva molto interessante, che abbiamo voluto inserire nel nostro ciclo di articoli settimanali ‘Il Tigullio post Covid’. “Già all’inizio di giugno, abbiamo potuto registrare una grande affluenza, anche di più rispetto al solito. Sia presso i rifugi che presso i laghi, ma anche sui sentieri. Le persone cercano il contatto con la natura, che è uno degli aspetti a essere mancati maggiormente durante la quarantena”.
Il questionario, proposto con il titolo di ‘Immagina la tua vacanza 2020’, è il primo esperimento di questo tipo messo a punto dal Consorzio ed è stato molto utile per dare il polso della situazione e anche per affinare la proposta in vista dei prossimi mesi. Sono arrivate 247 interviste, grazie alle piattaforme social, e le risposte sono da diverse zone italiane: non solo il Tigullio, ma anche il Piemonte, l’Emilia Romagna e la Lombardia.
Ventitré in tutto i quesiti proposti. “Anzitutto – commenta Marina Bo – è emerso che l’aspetto a esser mancato di più, durante il lockdown, è stata la natura, con oltre duecento risposte. Il 68,8% degli intervistati ha detto di voler andare in vacanza durante l’estate e, tra questi, il 96,5% ha dichiarato la volontà di venire nelle nostre valli. Questo è un dato assolutamente in linea con il primo volume di richieste: basti pensare che in alcune strutture della Val d’Aveto, specie per il mese di agosto, si è già molto vicini al sold out”.
Sono proprio i mesi di luglio e di agosto a essere i più richiesti, ma c’è molto interesse pure su settembre: “L’altro dato che rileviamo – prosegue la presidente del Consorzio – è che si parla sempre meno del cosiddetto turismo ‘mordi e fuggi’, ovvero il turismo da week end. Sempre più persone chiedono la disponibilità di pernottamenti dalle due settimane a un mese, e chiedono inoltre come siano le connessioni a Internet, con l’evidente intenzione di fermarsi dalle nostre parti anche in prospettiva di smart working”. Un altro tema a noi molto caro, che abbiamo affrontato, ad esempio, in occasione dei nostri recenti incontri online sul ripopolamento dei borghi.
Proseguendo nella disamina del sondaggio, si nota in effetti come i periodi maggiormente richiesti sono dalla settimana ai dieci giorni, sino al mese. E, per quanto concerne il tipo di alloggio, la scelta principale va sulle case indipendenti, gli appartamenti, l’agriturismo e i rifugi escursionistici, mentre si sofferma molto poco sugli alberghi e sui campeggi. “Ad attirare di più nella scelta della struttura, anche più rispetto alla piscina, è la presenza del giardino. C’è proprio questa grande voglia di stare all’aria aperta, evitando però i luoghi affollati, ma assicurandosi e garantendosi la voglia di natura, che resta il desiderio prioritario”.
Un altro aspetto interessante, è quello relativo ai pasti. E, pure in questo caso, vien fuori la conseguenza del ‘distanziamento sociale’: il 48,8% afferma che cucinerà in autonomia, mentre solo l’11,6% andrà al ristorante. Però ci si informa su quali locali effettuano la consegna a domicilio dei pasti, o l’eventuale take-away: soluzione gradita al 72,6% delle persone. L’altro dato che emerge è che s’intende cucinare utilizzando i prodotti tipici locali.
Quanto all’affollamento, il 78,7% afferma di essere interessato a soggiorni infrasettimanali per evitare d’incontrare più persone. Le intenzioni sono quelle di fare gite in giornata nell’entroterra (89,2%) e, tra queste, le più gettonate sono le escursioni: anzitutto il trekking e le passeggiate. Gradite dal 66,4% le escursioni o le visite guidate in piccoli gruppi e, naturalmente, in completa sicurezza.
“Questa fotografia della situazione – conclude Marina Bo – ci è davvero molto utile perché ci consente di ‘ritagliare’ per il meglio la nostra offerta turistica. Anche perché l’obiettivo, una volta che saranno arrivate le persone, è pure quello di farle tornare le volte successive. Il massimo, in questo senso, sarebbe stimolare tali e tanti percorsi virtuosi per arrivare, in estrema finalità, a far sì che sempre più persone possano acquistare qui una seconda casa, scegliendo di viverci per lunghi periodi dell’anno e cominciando così quel processo di rivalorizzazione dei borghi sul quale anche noi crediamo moltissimo”.
Se il filone intercettato è quello giusto, ora bisogna lavorarci con il massimo dell’impegno. I risultati arriveranno.