di DANILO SANGUINETI
Per competere al vertice non ci si inventa. Detto ancora più chiaro: puoi vincere una volta per una serie di fortunate coincidenze, ma per continuare a vincere bisogna programmare, bisogna costruire con pazienza un team competitivo e avere la necessaria lucidità per aspettare i tempi giusti e modi giusti per scalare le graduatorie e le categorie.
Il Tennis Club Santa Margherita stagione dopo stagione sta accumulando il bagaglio di nozioni necessario per primeggiare o quantomeno dire la propria nei tornei nazionali a squadre. Esempio concreto l’avventura nella Serie A2 maschile: sarà la piattaforma adatta per rilanciarsi dopo l’esperienza in chiaroscuro della stagione precedente.
Nella prima giornata il netto successo casalingo (5-1) contro il TC Baratoff ha detto che i sammargheritesi quest’anno non intendono fare sconti a nessuno. Nel presentare la squadra il presidente del sodalizio, il genovese Mauro Iguera, va dritto al punto. “Buona vittoria ma quel che conta oggi è l’aver presentato una squadra molto competitiva, rinforzata ulteriormente rispetto a quella dell’anno scorso, giudicata dagli osservatori molto forte”.
Il perché dell’aver costruita una corazzata ancora più ‘potente’ è presto detto: “Quando manchi il traguardo che ti eri prefissato, anche se per circostanze particolari, è immediatamente necessario correre ai ripari e vedere di organizzarsi affinché quello che è accaduto non si ripeta. E per far ciò abbiamo inserito un numero di giocatori di grande valore in squadra, in modo da poterli ruotare tutti per due volte durante la stagione regolare e averli tutti disponibili per l’eventuale incontro di play off”.
La squadra di vertice è comunque uno solo dei progetti che il vulcanico Iguera ha in mente di portare a termine nel più breve tempo possibile. “Ci sono naturalmente anche investimenti che anno dopo anno contribuiscono a far crescere sempre di più questo circolo dal punto di vista delle strutture. Io amo dire che la prima squadra la punta dell’iceberg, che il team è l’ambasciatore del Tennis Club Santa Margherita per le città d’Italia. Poi bisogna costruire l’iceberg e l’iceberg è fatto sostanzialmente di giovani, di persone che frequentano questo circolo. Perché vogliamo anche offrire un servizio alla comunità sammargheritese, sia quella ‘indigena’, sia quella turistica: abbiamo calcolato che ruotano intorno a questo circolo dalle 2500-3000 persone all’anno e questo dà la dimensione dell’opportunità per i 120 ragazzi della scuola tennis, ma anche per il turista che frequenta l’albergo e vuole fare una partita a tennis o a paddle”.
Perché non di solo tennis ormai vive un circolo tennistico. “Bisogna ragionare, negli investimenti, cerchiamo sempre di essere al passo con i tempi. Oltre ai 5 campi da padel fra Santa Margherita e Rapallo (nostra sede distaccata) e ai 5 campi da tennis tra Santa Margherita e Zoagli (altra sede distaccata) avremo anche la copertura dei due campi da padel di Rapallo. Questo consentirà di poter giocare 365 giorni l’anno senza essere condizionati dalle situazioni atmosferiche. Infine pensiamo ad un campo da pickleball. Negli Stati Uniti questa giovane disciplina ha preso piede ovunque e pensiamo che insieme al tennis e al padel possa essere una delle discipline più amate nell’ambito degli sport della racchetta”.
Non a caso il sindaco di Santa Margherita Paolo Donadoni si unisce al coro degli elogi per il lavoro del presidente Iguera e dei suoi collaboratori. “Il T.C. Santa è un’eccellenza cittadina oramai consolidata che dà grande soddisfazione sia per la prima squadra maschile e femminile sia per il vivaio. che sta crescendo e diventando sempre più ‘attrattivo’ anche per tutto territorio. Credo che sia una grande soddisfazione avere un centro sportivo di questa qualità, di questo valore. Ha tanta attenzione da parte nostra perché qui veramente si vive la qualità dello sport”.