di DANILO SANGUINETI
La casa brucia. Di fronte a un incendio di simili proporzioni, non ci si può limitare a qualche secchiata d’acqua, bisogna creare un ‘tagliafuoco’, buttare giù se necessario diversi muri, in modo da salvare quel che resta. In estrema sintesi, è questa l’operazione tentata dal Rivasamba su ispirazione del suo direttore generale, David Cesaretti, che intende tentare il possibile, e pure l’impossibile, per bloccare l’emorragia di talenti e di entusiasmo che sta colpendo i vivai di quasi tutte le società del Levante.
Quando si è fermi da quasi un anno, non si può più guardare troppo per il sottile e bisogna cercare di riportare i ragazzi le ragazze di Sestri e delle zone limitrofe al calcio. Una frase che solo due stagioni fa sarebbe suonata come un’eresia e che oggi appare di dolorosa drammaticità.
Assurde e spiazzanti le condizioni nelle quali operano le categorie giovanili di livello non nazionale: in pratica tutte, a parte Primavera, Berretti e Under 23.
Nessuna competizione, vietata anche la disputa di tornei a partecipazione limitata, niente amichevoli tra società. Nulla di nulla. Solo allenamenti e partitelle a campi e numeri ristretti. I ragazzi debbono arrivare al campo già cambiati, non possono usare gli spogliatoi e a fine lavoro vanno subito a casa per fare una doccia. Una specie di incubo che appare interminabile.
Per ora i ragazzini mostrano serietà e dedizione encomiabili. Sino a quando? Ecco quindi arrivare la ‘modesta’ proposta della società Asd Rivasamba Hca. “In questo momento così difficile per tutti noi, vuole restare vicino alle famiglie e invita tutti i bambini nati dal 2010 al 2016 compresi, a presentarsi presso i campi sportivi Andersen Stadium – via Modena n. 1 a Sestri Levante e campo Bottai a 7 – via Caboto a Riva Trigoso per una prova gratuita sino a fine stagione. Tutte le informazioni utili per aderire all’iniziativa e partecipare agli allenamenti in totale sicurezza, garantita dallo staff della società sempre presente presso gli impianti, sono reperibili presso la segreteria societaria al numero 0185 459203 oppure contattando direttamente il nostro responsabile e coordinatore del settore giovanile al numero 335 8455516. Vi aspettiamo numerosi”.
Una decisione che lascia stupefatti per la sua radicalità. Si sa che i costi di campo, manutenzione, luce, gas, acqua, sono elevati e per pagarli le quote di iscrizione dei ragazzi sono indispensabili, ma… “siamo arrivati a febbraio e poco o nulla si muove sul fronte dei campionati locali. Al Rivasamba non ci siamo mai fermati, o quasi, e si continua a lavorare con i nostri giovani, per i nostri giovani”.
Certo, la mossa è audace, lo si desume dalle accorate parole del presidente Adriano Pastorino. “Sono rattristato dal momento che tutti noi stiamo vivendo, con la sensazione di esser stato derubato del tempo che ci resta da vivere, fatico a pensare al calcio perché mi rattrista viverlo in questo modo e perché questa pandemia ha sconvolto la vita di tutti i giorni, i ritmi e riti quotidiani”.
Altrettanto sconsolato il direttore sportivo Ameri: “Questa pandemia sta iniziando a lasciare il segno in ognuno di noi . Non resta che una cosa: continuo a lavorare per far sì che tutto sia pronto quando si potrà iniziare e comunque orientato alla programmazione della prossima stagione, se e quando arriverà”.
Cerca di reagire il vicepresidente Franchini: “Non è mia abitudine lanciare messaggi, ma colgo l’occasione per ringraziare: tutti i tecnici, per il loro lavoro dentro e fuori dal campo, sempre presenti e attenti al rispetto delle regole anti Covid. I dirigenti, con ore e ore di volontariato, consigli e assistenza al campo, hanno permesso alle varie leve di potersi allenare in sicurezza. Infine, non certo per ultimi, tutti i ragazzi e i loro genitori, che hanno creduto in noi, nella nostra serietà e nella nostra passione. In questo periodo non facile, vedere i nostri ragazzi allenarsi, sorridere e divertirsi è il più bel regalo che la società Rivasamba potesse ricevere. Grazie a tutti”.
Gli fa eco lo storico dirigente Nicolini: “Il 2020 è stato un anno veramente disastroso per il calcio dilettantistico. Una stagione calcistica (2019/2020) interrotta a sei giornate dalla fine senza determinare alcun verdetto definitivo, con conseguenti ripercussioni di organico e di format sulla stagione corrente. L’attuale stagione in pratica mai veramente iniziata, vissuta tra rinvii, partite a porte chiuse e poi definitivamente interrotta a fine ottobre. Un 2021 che non riesce a decollare e che comunque non promette niente di buono, nonostante la molta voglia messa in campo dalle società e dalla Federazione. Nella speranza che questa pandemia diventi presto solo un brutto ricordo, è importante non mollare e guardare avanti con fiducia e prepararci a disputare finalmente una stagione regolare. Il mio riferimento va oltre la Prima Squadra ed è rivolto al Settore Giovanile e alla Juniores. Questi ragazzi ormai hanno perso quasi due anni di esperienza e pur allenandosi in sicurezza con passione e voglia non disputano una vera partita da febbraio dello scorso anno. L’attuale stagione calcistica è seriamente compromessa e molto difficilmente potrà concludersi in maniera regolare, senza doppi turni settimanali, sforamento stagionale e liberi mentalmente dalle pastoie del Covid”.
Riassume e spiega l’uomo che sta dietro al progetto del Rivasamba, il direttore generale David Cesaretti: “Purtroppo due stagioni calcisticamente, sportivamente, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale orribili, disastrose. Non ci resta che sperare in un 2021 decisamente migliore, anche se la strada pare ancora lunga e tortuosa. Da parte di tutti c’è una gran voglia di tornare a giocare, di un minimo di normalità, ma tutti sappiamo altresì che deve avvenire in sicurezza e senza stravolgere ulteriormente i format, i calendari e senza penalizzare ulteriormente le società, già in grande difficoltà. Difficile che questo possa avvenire, anche se la speranza è sempre l’ultima a morire: se non ci dovessero essere tutte le condizioni, a mio avviso preferibile annullare la stagione e preparare con calma la prossima, ovvero quella, lo speriamo con tutto il cuore, della definitiva ripartenza. In questo momento il nostro settore giovanile rappresenta per me e per tutti noi la priorità assoluta: questi ragazzi probabilmente perderanno una stagione agonistica e mezzo, ma non hanno mai smesso di allenarsi, sempre nel rispetto di tutte le regole. Vederli sempre presenti al campo, con il sorriso, nonostante tutte le restrizioni e le condizioni meteo spesso avverse, è per noi grande motivo di orgoglio e di grande stimolo a offrire un servizio sempre migliore, sia sotto l’aspetto tecnico sia, soprattutto, sotto quello umano. Loro sono stati i più penalizzati da questa tremenda pandemia e noi istruttori sappiamo perfettamente di avere nei loro confronti una grande responsabilità: stiamo cercando di fare tutto il possibile per essere all’altezza e non deluderli. Lo meritano”.
Per il momento c’è poco da ridere: “Questa stagione mi sembra piuttosto compromessa, anche se con la prima squadra ci vediamo al campo una volta la settimana alle 15,30, mai a ranghi completi causa ovvi motivi di lavoro. Tutti i giocatori stanno anche seguendo il programma settimanale di allenamenti sapientemente elaborato dal nostro bravissimo preparatore atletico, prof. Nicolò Galelli; diciamo che stiamo, per quanto possibile, cercando di farci trovare pronti nel caso si dovesse ripartire. Ma, al momento, siamo concentrati quasi esclusivamente sui nostri ragazzi del settore giovanile, nella speranza che possano in primavera disputare qualche partita ‘vera’. E poi, se ce ne saranno le possibilità, vorrei tanto organizzare a luglio il City Summer Camp sul nuovo manto erboso del nostro stupendo impianto Andersen”.
C’è sempre un po’ di sole dietro l’angolo. E poi non può piovere per sempre.