di ALBERTO BRUZZONE
Sulla proposta del ‘question time’ all’interno del Consiglio Comunale di Chiavari, lanciata da ‘Piazza Levante’ nel numero scorso, arriva la completa adesione da parte di tutti i consiglieri di minoranza.
Noi di Chiavari – con Roberto Levaggi, Daniela Colombo e Silvia Garibaldi – Lino Cama, Giovanni Giardini e Sandro Garibaldi si esprimono tutti nettamente a favore, rispetto alla modifica del regolamento e all’introduzione, anche nella città capofila del Tigullio, delle interrogazioni a risposta immediata, uno strumento democratico, agile e assai immediato per discutere le urgenze della città e per essere molto più puntuali, anche sulle questioni prettamente spicciole, rispetto alle interrogazioni a risposta scritta, alle interpellanze, le mozioni e gli ordini del giorno.
Va detto che già negli anni passati, su iniziativa singola di qualche consigliere, era stata avanzata la proposta del ‘question time’, ma non si era mai arrivati in fondo a questo iter. Ora, invece, c’è la completa disponibilità da parte di tutti i consiglieri di minoranza, con l’impegno a portare avanti questa richiesta. In attesa di ascoltare che cosa ne pensa l’amministrazione, alla quale dedicheremo il terzo e ultimo capitolo di questa nostra campagna, registriamo un appoggio che fa sicuramente piacere, non tanto alla nostra testata, ma nell’interesse concreto della cittadinanza.
Roberto Levaggi, capogruppo di Noi di Chiavari ed ex sindaco, si sofferma proprio su questo concetto: “Sono favorevole al ‘question time’ perché si tratta di uno strumento moderno per poter recepire in modo preciso, rapido, mirato e puntuale quello che il cittadino si aspetta. Con le interrogazioni a risposta immediata si restituisce molto più valore al Consiglio Comunale, specialmente in un’epoca in cui tutto sembra viaggiare sui social network, a cominciare dai mugugni e dalla propaganda. È giusto che un assessore o un sindaco possano interloquire direttamente con la cittadinanza, ma è altrettanto giusto che vengano preservate le sedi ufficiali, dove si producono i documenti e gli atti che poi rimangono”.
Secondo Levaggi, “i consiglieri sono eletti dal popolo e lavorano per la città. Se siamo messi nelle condizioni di lavorare meglio, il vantaggio che ne consegue è per tutti. Saper dare risposte in tempo reale, questa è vera democrazia”.
La collega di Noi di Chiavari, Silvia Garibaldi, che siede in Consiglio Comunale a Chiavari da diversi mandati, ricorda che già in passato era stato toccato l’argomento del ‘question time’: “Il ‘question time’ – afferma – era presente nel Regolamento del Consiglio Comunale che era stato approvato durante l’amministrazione Poggi, con Presidente del Consiglio Comunale Franco Clemente. A me era capitato di rispondere a due ‘question time’ e probabilmente, per evitare che qualcuno di noi ‘recitasse a braccio’, il sindaco Agostino e l’allora assessore Segalerba lo vollero eliminare. Infatti, nel Regolamento approvato nel 2008, non c’era più traccia del ‘question time’. Ricordo anche che Giorgio Canepa di Partecip@attiva aveva fatto parecchie proposte di modifica al Regolamento durante l’amministrazione Levaggi e aveva dato luogo a una Commissione in merito. Io, che avevo i testi di quanto da lui presentato, avevo riproposto tutte le sue modifiche, ma poi se ne sono perse le tracce: risultato, il Regolamento non è stato modificato. Ora sono sicuramente disponibile a riparlarne”.
I consiglieri chiedono alla maggioranza la convocazione di una Commissione apposita, e lo faranno pure attraverso atti ufficiali. Daniela Colombo di Noi di Chiavari, già assessore della giunta Levaggi, si sofferma su un ulteriore aspetto: “Sono fondamentalmente d’accordo sull’introduzione delle interrogazioni a risposta immediata, anche perché, e parlo da ex assessore, questo metterebbe la parte politica nella condizione di essere sempre aggiornata e di monitorare la parte dirigente, che a volte si prende autonomie che non dovrebbero essere concesse. È chiaro che preparare le risposte ai ‘question time’ comporta più lavoro da parte di tutti, ma è senza dubbio una bella sfida alle capacità di ognuno e consente una competenza molto più approfondita sia della parte politica che della parte dirigenziale”.
Lino Cama, consigliere del Pd e La Città di tutti, osserva: “Io sono assolutamente d’accordo, mi sembra una proposta molto ben fatta e che ci sta tutta. Anche per come viene gestita attualmente l’assemblea comunale, con una certa arroganza che proprio non ci sta”. Cama è stato uno dei consiglieri che si è scontrato di più con la presidenza del Consiglio Comunale, e che spesso è stato zittito, anche in modo piuttosto brusco.
Sandro Garibaldi, consigliere di Chiavari Sempre al Centro – Lega, commenta: “Tutto ciò che va nella direzione di un maggiore coinvolgimento della città, è assolutamente un bene per tutti. Quindi anche le interrogazioni a risposta immediata. Possiamo certamente valutare modifiche al Regolamento del Consiglio Comunale, ma dobbiamo farlo tutti insieme, prendendoci il tempo che serve e facendo tutti i ragionamenti opportuni. Il ‘question time’ consente di essere più pronti sui problemi e più vicini ai cittadini. Io stesso ricevo quotidianamente segnalazioni, quindi per me è molto interessante anche poter dare delle risposte precise e puntuali, e poterlo fare per le vie ufficiali”.
Conclude la carrellata Giovanni Giardini di Cambia con Me: “Ben venga il ‘question time’, anche perché spesso le interrogazioni ‘tradizionali’ non ottengono risposta. Io stesso ne ho fatte diverse, ad esempio sul caso di Italgas. Ho dovuto trasformarle in interpellanze perché non ho mai ricevuto risposta. Ma di questo argomento bisogna chiedere lumi pure in maggioranza”. Sarà certamente fatto.
Anche la società civile, intanto, appoggia la nostra proposta. Raffaele Loiacono, presidente del Forum delle Associazioni Familiari – Comitato del Tigullio, spiega: “In riferimento alla vostra proposta di chiedere all’amministrazione del Comune di Chiavari di rendere operativa la prassi del ‘question time’, il sottoscritto, a nome del Forum delle Associazioni familiari del Tigullio che a Chiavari rappresenta un migliaio di famiglie, dichiara la nostra disponibilità a sostenere nei modi e nelle sedi opportune tale proposta”.
Che cosa ne pensa la maggioranza? Un’amministrazione trasparente e veramente ‘partecipativa’ non ha alcun motivo per sottrarsi al dibattito. A meno che certi aggettivi non siano solamente una mera manifestazione d’intenti, poi prontamente disattesi.