di ALBERTO BRUZZONE
Per adesso ci sono un titolo, una fotografia e una possibile data di uscita, il 18 giugno del 2021. La promozione del prossimo cartoon della Disney Pixar avviene in maniera calibrata, pillola dopo pillola, seguendo una ben precisa strategia di comunicazione.
Ma, se si guarda bene l’immagine in anteprima, si capisce perfettamente che il prossimo film d’animazione della major americana, la più famosa del mondo per quanto riguarda questo genere di lungometraggi, sarà ambientato in Liguria, nella Riviera di Levante. E se questo è un primo indizio, la conferma arriva da chi firmerà la regia: il genovese Enrico Casarosa, da anni residente negli States e da anni attivo presso il colosso americano, dove ha fatto una fulgida carriera grazie al suo talento, alle sue idee e alla sua creatività.
Il titolo del lavoro sarà ‘Luca’: sarà una fiaba su un ragazzo che trascorre l’estate gustando gelati e pasta e scorrazzando felicemente in scooter. Luca non sarà solo, ma incontrerà un nuovo amico con cui condividerà una grande avventura: si preannuncia un viaggio colorato tra la riviera italiana e i nostri fondali marini.
A confermare il rapporto tra ‘Luca’ e la Liguria è lo stesso Casarosa, che è già stato candidato al Premio Oscar per il cortometraggio ‘La Luna’ e che è cresciuto proprio negli stessi luoghi che vedremo nel prossimo film: “Questa è una storia profondamente personale per me, non solo perché è ambientata sulla Riviera italiana dove sono cresciuto, ma perché al centro di questo film c’è una celebrazione dell’amicizia. Le amicizie infantili spesso fanno da rotta a chi vogliamo diventare, e sono quei legami a essere al centro della nostra storia in ‘Luca’”.
Casarosa anticipa: “Quindi, oltre alla bellezza e al fascino del mare italiano, il nostro film presenterà un’avventura estiva indimenticabile che cambierà radicalmente Luca”. Con ‘Luca’, la Disney Pixar segue quel nuovo filone che vede sempre meno in primo piano le principesse, preferendo una tradizione che racconta situazioni attuali, universali, in modo diretto e senza troppe allusioni o metafore, pur usando tanta magia, follia e nostalgia.
Nato a Genova nel 1970 e qui cresciuto, Casarosa all’età di vent’anni si è trasferito a New York per studiare animazione alla School of Visual Arts and Illustration del Fashion Institute of Technology. Quindi, ha iniziato a lavorare come storyboard artist per ‘L’era glaciale’ e ‘Robots’ presso i Blue Sky Studios, oltre ad essere designer di alcune serie tv per Disney Channel. In seguito, ha cominciato a lavorare per la Pixar Animation Studios, come storyboard artist, con ‘Cars – Motori ruggenti’, ‘Ratatouille’ e ‘Up’, questi ultimi due vincitori del Premio Oscar come miglior lungometraggio d’animazione.
Ha debuttato come regista nel 2011, con il cortometraggio ‘La Luna’, che gli è valso la candidatura agli Oscar. E, già qui, l’animatore genovese aveva mostrato i temi a lui cari: la tradizione e la storia personale. “‘La Luna’ – racconta Casarosa – è la storia di un bambino che per la prima volta va con il padre e il nonno ad osservarli lavorare. È trepidante e curioso, essendo questa la sua prima esperienza a riguardo. Vanno al largo su una piccola barca che si chiama appunto ‘La Luna’, ad un certo punto si fermano e viene su questa bellissima luna piena, e il ricordo va a svolgere un lavoro un po’ mitico, un po’ fantastico, che la sua famiglia fa da generazioni, ed è soprattutto la storia di questo bambino che va a trovare la sua strada tra il nonno e il babbo che non vanno d’accordo e gli danno diversi consigli e direttive. Questa è un po’ anche la mia esperienza personale con mio padre e mio nonno”.
Anche ‘La Luna’ contiene un omaggio alla Liguria: “Sì, il mare lo volevo senz’altro mediterraneo, ma anche un po’ ligure. Ho anche fatto delle ricerche: quando ho dovuto disegnare la barca, sono andato in Liguria a vedere come i maestri d’ascia facevano le barche proprio come una volta. Questo anche perché ho voluto che la storia si svolgesse in un tempo antico, negli anni ’20 o ’30, o anche un po’ fuori dal tempo. I personaggi hanno vestiti da braccianti, anche perché volevo abbinare il loro lavoro fantastico alla tipologia di personaggi semplici, con un’atmosfera un po’ fiabesca. Di solito faccio qualche citazione a Saint-Exupery col suo ‘Piccolo Principe’, o Calvino, che è da sempre fonte di ispirazione per me. Ho voluto trovare un po’ il mio mito sulla luna; ci sono diverse fantasie su di essa, ossia quella per cui è un buco nel manto celeste, o che sia fatta di formaggio, quindi volevo creare un mito personale”.
Casarosa ricorda la sua carriera: “Ho iniziato la mia avventura in America nel ’94, poi ho iniziato degli studi di illustrazione animata, son stato al militare un annetto ma il mio interesse per l’animazione mi ha fatto tornare a New York, per studiare. Dopo un po’ di gavetta in alcuni studi di produzioni televisive, sono stato al Blue Sky Studio a lavorare su ‘L’era glaciale’, che era sempre sulla East Coast. Dopo un paio di anni lì, sono riuscito a mostrare alcuni miei lavori alla Pixar e mi hanno offerto un impiego nel 2002. Mi son trovato bene, ho trovato in loro la mia famiglia. La regia? È un’esperienza bellissima, ho imparato tantissimo; è bellissimo lavorare con tanti altri artisti dalle specifiche caratteristiche all’interno della Pixar. Quello che mi è piaciuto molto è stato anche ‘respirare’ la propria squadra di artisti, per cui fare della regia per me è anche stato cercare di farli immedesimare nei personaggi, e di farli entusiasmare nel raccontare questa storia. A differenza di quanto accade in un film, in cui trovi centinaia di persone al lavoro, in un tempo di 3 o 4 anni, qui avendo una squadra più piccola, di 60-70 persone al lavoro in un tempo un po’ più corto (circa 9 mesi), abbiamo finito per diventare persino amici”. L’amicizia, sempre lei, in ‘Luca’ come nella vita reale.