Pregiudizio. Diciamolo senza girarci troppo attorno: pronunci la parola Golf e subito vengono in mente immagini di ricchi e attempati sfaccendati che circolano a bordo di macchinine elettriche su prati tirati a lucido e riservati a pochi privilegiati. Se poi a bastoni, tee e caddie associ l’immagine di qualche presidente americano (peggio di tutti quello in carica…) è il disastro mediatico.
Trattasi di condanna preventiva senza essere sostenuta dai fatti, una specie di fake news che arriva da molto lontano. Basterebbe spostarsi di qualche chilometro, aprire la mente e farsi un giro nella ampia, per niente decentrata e curatissima casa del Circolo Golf & Tennis Rapallo per comprendere che oggi come oggi praticare golf è impegno severo ma non proibitivo, a ogni età, in ogni situazione.
Un sodalizio molto forte
Per un’informazione completa e corretta l’uomo giusto è Fabrizio Pagliettini, direttore del club, e pure memoria storica e custode scrupoloso delle glorie di un sodalizio che oggi può vantare 300 soci, 80 tennisti e 80 frequentatori abituali. “Se dovessimo contare gli ospiti, avremmo bisogno di parecchi zero in più – sorride Pagliettini – Arrivano numerosissimi da ogni parte di Italia, sfruttiamo a dovere la posizione incredibilmente favorevole, dato che puoi praticare il nostro sport a un tiro di schioppo dal centro-città e il clima unico e invidiabile del nostro Tigullio”.
Un’eccellenza che viene da lontano. “I lavori per i campi e da tennis e da golf cominciano nel 1930, l’inaugurazione nell’aprile del 1932. Si partì con cinque court per il tennis e 9 buche per il golf. Nel 2018 abbiamo 20 buche, due in più delle 18 da gara, distribuite su 45 ettari. Siamo un circolo per il tennis, per il golf con soci che vengono presentati e ammessi dopo un periodo di prova e il pagamento di una quota che garantisce l’accesso 12 mesi l’anno, 7 giorni su 7. I campi da tennis sono sei , 4 in sintetico, 2 in terra rossa, 1 coperto. In più abbiamo aperto una wellness room e una beauty room, non eccessivamente grandi dovendo fare i conti con una struttura pensata e costruita quasi un secolo fa”.
A cancellare che si stia scivolando nello sport di lusso inviso ai pauperisti dell’ultima ora, Pagliettini aggiunge e specifica: “Troppe favole e accuse gratuite sul club e su noi golfisti. Intanto questo è uno sport per tutti, e per i giovani, specie gli under 14 e poi su sino agli under 35, ci sono costi notevolmente ridotti e agevolazioni di ogni genere. Poi c’è l’attrezzatura di gioco, le mazze in particolare, che ha un costo iniziale superiore a quello di chi vuole praticare il tennis, o il calcio o il volley. Diciamo che ci si debbono investire 250-300 euro: si dimentica che una divisa o un paio di scarpe o di ginocchiere ogni anno bisogna cambiarle, mentre le mazze, a meno che non si lancino contro un muro per uno scatto di nervi (ride N.d.R.) durano decenni!”.
In quanto vicepresidente della Federazione golf per disabili, impegnatissimo nel sociale, Fabrizio Pagliettini è due volte coinvolto: “Oltre a poter essere praticato a ogni età, avendo realmente come range dai 9 ai 90 anni e oltre, c’è la possibilità di avvicinare le famiglie con una persona disabile e farle venire qui da noi dove ci sono gare e avvenimenti a loro dedicati. A Rapallo siamo in prima fila per incoraggiare questo connubio che ha dimostrato di dare dei risultati anche dal punto di vista terapeutico, senza avere la minima controindicazione”.
Lavoro per venti persone
E non è ancora finita. C’è la carta ecologica da giocare…”Nel marzo del 2014 la Federazione Italiana Golf ha riconosciuto al club ruentino il riconoscimento ambientale per la categoria paesaggio e cura del manto erboso; premio prestigioso che testimonia quanto il fascino del Monastero di Valle Christi, degli alberi secolari, delle vedute di verde limpido e curato, siano considerate anche fuori dai confini liguri, aspetti fondamentali che contraddistinguono il percorso rapallese. Partendo dai più piccoli quindi, cercando di evidenziare anche quanto sia importante e prestigioso il contesto naturalistico che abbraccia il percorso e che fa da cornice al gioco”.
Pagliettini mantiene l’aplomb, nel congedarsi però una frecciatina gli scappa: “In troppi parlano senza sapere della cura con la quale conserviamo non solo il manto erboso ma anche il bosco che si snoda su tutto il percorso. Non voglio neppure soffermarmi su chi fa polemiche per il presunto consumo di acqua e concimi, e sui costi definiti esorbitanti. Senza avere notizie né precise né certificate. Si dimentica che qui lavoriamo e diamo lavoro a tantissimi, siamo in venti solo tra dirigenti e maestri. Chiedo solo che chi critica venga a vedere di persona. Venite e mi saprete dire”.
Oppure continui a borbottare dietro le siepi. Di fantasmi al Golf Tennis Club ne hanno abbastanza in proprio: il vetusto Monastero di Valle Christi pare ne ospiti più di uno. E su dice che anche questi, dopo mezzanotte, si facciano un giro da 18 buche per rilassarsi.
(d.s.)