di ALBERTO BRUZZONE
“La famiglia dev’essere rimessa al centro del discorso politico, ma non per una prospettiva fine a se stessa. La famiglia dev’essere al centro perché funziona come una lente, dalla quale partono tutte le altre situazioni”.
La visione è ben chiara, le strategie da adottare pure. Le richieste sono precise e sono contenute in un documento, redatto in punti programmatici, che il Forum Ligure delle Associazioni Familiari ha fatto pervenire nelle scorse settimane ai vari candidati alla presidenza della Regione Liguria, in vista della consultazione elettorale fissata per domenica 20 e per lunedì 21 settembre.
I rappresentanti del Forum avanzano cinque tematiche, che riguardano “un sistema universale strutturato e permanente di servizi”. Franco Zanoni, presidente del Forum Ligure delle Associazioni Familiari, chiarisce e illustra i concetti uno per uno. Anzitutto, si chiede “un rilancio della natalità che garantisca un adeguato e dignitoso futuro alla nostra regione”.
“Siamo – sostiene Zanoni – la regione anagraficamente più ‘vecchia’ d’Italia e tra le più ‘vecchie’ in Europa. Per questo motivo, se vogliamo evitare il ‘suicidio’ demografico, occorre sempre più attuale delle politiche in favore della natalità. Se non ci sono i figli, non esiste la società e questo concetto di base non andrebbe dimenticato mai. Il futuro dei giovani liguri rischia di essere catastrofico, se non vi si mette seriamente mano. Ci sono tantissime coppie che vorrebbero sposarsi, che vorrebbero avere dei figli: finché questo desiderio esiste ed è vivo, occorre mettere queste persone nelle condizioni di poter fare il passo. Per questo abbiamo steso un documento nel quale i vari punti sono correlati l’uno con l’altro”.
Come si fa, infatti, a favorire una maggiore natalità? “Le azioni che può mettere in campo un’amministrazione regionale sono due e andrebbero messe in campo in maniera simultanea: da una parte un assegno regionale universale per le famiglie con i figli a carico, che vada anche a integrare analoghi provvedimenti di livello nazionale. Dall’altra, una fiscalità regionale equa che tenga anche conto degli stessi carichi familiari. Più sostegno economico da una parte e meno pressione fiscale dall’altra: sono gli ingredienti necessari per far salire l’indice di natalità. Li hanno adottati altri paesi europei e i risultati sono arrivati. Bisogna che la politica entri nell’ottica che i figli sono un valore, che le famiglie sono un valore, perché fanno muovere pure tutto il resto: l’economia, il commercio, il turismo, lo sport, la scuola”.
L’istruzione, per l’appunto, un altro dei temi toccati dalle richieste del Forum: “La scelta culturale e formativa, cioè la scelta dell’indirizzo scolastico, dev’essere il più plurale possibile – sostiene Franco Zanoni – Per questo chiediamo a chi governerà la Regione Liguria per i prossimi cinque anni di garantire la libertà educativa dei genitori sostenendo le famiglie nell’accesso alle scuole paritarie, che fanno parte dell’offerta formativa pubblica. È un momento molto difficile, per le scuole paritarie, e molte di essere rischiano di sparire. Ma, dati alla mano, se non esistessero le paritarie, l’intero sistema della scuola pubblica andrebbe in tilt e non sarebbe in grado di sostenere l’impatto di nuovi studenti. Le soluzioni sono due: o si fanno ancora meno figli, ma questo non deve assolutamente accadere perché, anzi, deve succedere il contrario; oppure si dà una mano alle scuole paritarie, che oltre a fornire un presidio dal punto di vista dell’affiancamento alla scuola pubblica, ne costituiscono anche una validissima amplificazione dal punto di vista della cultura e della formazione”.
Da ultimo, ma non certo in ordine d’importanza, un punto a cui il Forum tiene moltissimo, ovvero “la convocazione regolare dei lavori da parte della Consulta Regionale della Famiglia. Noi, come Forum Ligure delle Associazioni Familiari, siamo componente fisso del tavolo, per statuto. In questi cinque anni la Consulta è stata convocata, ma ora bisogna fare un passo in più: non basta che veniamo convocati, dobbiamo diventare uno strumento consultivo stabile. Le politiche del futuro, lo ripeto, passano dalla famiglia, perché fanno muovere e partire tutte le altre”.
Secondo Zanoni, “la famiglia è come l’aria. Ci si accorge che non c’è, solo nel momento in cui viene a mancare. Per il resto, normalmente, non ci si fa quasi mai caso. Si parla di programmi in relazione al lavoro, alle imprese, alle singole attività, dimenticando invece che si dovrebbe parlare della famiglia in generale, in relazione a tutto il resto. Non si va mai al nucleo del problema e questo anche in molti dei programmi elettorali che abbiamo potuto vedere. C’è poi chi ha più sensibilità, chi ne ha meno. In ogni caso, noi abbiamo incontrato diversi candidati, abbiamo consegnato a tutti la nostra proposta e, in qualche caso, abbiamo avuto dei riscontri positivi. Continueremo ovviamente la nostra azione anche dopo le elezioni, perché il nostro lavoro può risultare davvero efficace e può davvero condurre al raggiungimento di certi obiettivi solo se sarà stato continuativo”.
Intanto, sull’assegno per le famiglie con figli si è espresso a livello nazionale, nei giorni scorsi, il presidente italiano del Forum delle Associazioni Familiari, Gigi De Palo: “Su 309 miliardi di euro complessivi, tra i 209 del Recovery Fund e i 100 miliardi già stanziati per i decreti dell’emergenza Covid-19, non è credibile che oggi non si trovino 10-15 miliardi di euro necessari a far partire subito l’assegno unico e universale per ogni figlio. Leggiamo che il Governo avrebbe già pronti da stanziare, proprio attraverso il Recovery Fund, 10 miliardi di euro per i pagamenti elettronici in tre anni e altri 10 per la riscossione delle multe in due anni. Non facciamo scherzi: questa volta i soldi ci sono e non accetteremo scuse del tipo ‘l’assegno unico lo faremo in vari step’. Stiamo sentendo da varie parti politiche qualcuno che dice di mettere 3 miliardi quest’anno, 3 miliardi il prossimo e così via. O si decide d’investire immediatamente e realmente sulle famiglie con l’assegno, oppure ci stiamo prendendo tutti quanti in giro. O si dà ai nostri figli ciò che ovunque spetta loro, tenuto conto anche del fatto che il piano europeo si chiama ‘Next Generation EU’ e che le somme stanziate sono a deficit, cioè sulla testa dei nostri figli, oppure sarà inevitabile assistere al crollo definitivo del Paese”. La battaglia, insomma, va condotta a tutto campo: a livello territoriale come a livello generale.