di ALBERTO BRUZZONE
Ha iniziato negli anni Novanta suonando Gigi D’Agostino, Kim Lucas e gli Eiffel 65. Oggi continua a suonare Gigi D’Agostino, Kim Lucas e gli Eiffel 65.
Ieri ‘L’amour toujours’, ‘Another Way’, ‘All Y really want’ e ‘Blue’ erano le hit del momento. Ora son il revival. Ma la formula non cambia, l’entusiasmo e la voglia di ballare che queste canzoni suscitano sono identici.
In mezzo ci sono i vent’anni di carriera del dj Francesco Fontes, musicista e maestro del suono tra i più conosciuti e amati nel levante genovese. Un professionista, un uomo di spettacolo, ma anche un ragazzo con il pallino della musica che si è fatto da solo, disco dopo disco, serata dopo serata, concerto dopo concerto.
Una passione diventata lavoro
“Ho sempre vissuto con questo mestiere – racconta – ed è bello perché ho avuto la gran fortuna di fare quello che mi piace di più. E’ vero, sono partito con certi artisti e continuo a essere ‘fedele’ a loro. Ma i miei spettacoli cambiano anno dopo anno”.
Anche perché ormai il dj set è un intrattenimento a 360 gradi: “Non c’è più una persona alla consolle che seleziona la musica. Bisogna studiare bene l’acustica, le luci, la scenografia, le proiezioni. Come fanno i cantanti e i gruppi musicali. Io ci metto lo stesso impegno, come quando ho iniziato. Ma la proposta è notevolmente più ricca”.
Fontes è stato tra i primi a portare la discoteca in piazza, nella Riviera di Levante. “All’inizio – ricorda – sembrava una cosa stranissima. In piazza si ballava solamente il liscio. Poi qualche comune ha accettato la mia proposta. E pian piano se ne sono aggiunti altri”. La prima a credere in dj Fontes fu l’amministrazione di Uscio. Era il 1998.
Francesco, nato a Genova, ha vissuto per anni tra Sori e Recco. Ecco perché da queste parti è così popolare. “Ho iniziato che avevo 17 anni. Oggi ne ho 37 e non ho mai smesso. Anche se i tempi sono cambiati, e non è solo un modo di dire. Con la tecnologia e i software in commercio oggi, quasi tutti possono fare i dj. Un tempo, invece, era un fatto meccanico. Per mettere in battuta un disco serviva orecchio, lo sentivi nelle cuffie e sulle dita della mano. Ora si schiacciano dei bottoni. Forse se avessi iniziato ora, non sarei rimasto sulla scena per vent’anni”.
Come tutti i dj, anche Fontes è un grande esperto e appassionato di musica. In particolare, la commerciale e il revival: “La commerciale da discoteca ha avuto due grandi fasi: una tra il ’93 e il ’96, con artisti come Corona, Haddaway e gli Ace of Base. Un’altra tra il ’98 e il 2002, con Gigi D’Agostino, gli Eiffel 65 e molti altri. Ora quel genere di musica da ballare accompagnata dal canto sta tornando di moda. I miei show comprendono un 50% di musica attuale e un 50% di commerciale degli anni Novanta. Questa è la formula e funziona molto bene con i giovani, ma anche con le famiglie”.
Una carriera senza mai fermarsi
Negli anni, dj Fontes si è sempre confermato il ‘re’ delle piazze: “I concerti all’aperto sono una delle parti più importanti del mio lavoro. Ma non la sola. Ci sono anche le sagre, le serate in discoteca e nei clubs. Lavoro molto su Milano e ho anche realizzato delle produzioni mie”.
I prossimi appuntamenti lo vedranno impegnato a Chiavari e a Recco. “A Chiavari sarò di scena venerdì 13 luglio, sul lungomare. A Recco, invece, appuntamento il 29 luglio, sempre in passeggiata, per il vero e proprio ‘compleanno’ artistico”.
Ci saranno, dalle 20 in poi, tutti gli amici e i compagni di viaggio di dj Fontes. Nel Golfo Paradiso arriveranno lo staff di Discoradio al completo, il genovese Danijay, Valerio Liboni (autore del celebre brano ‘Popcorn’ insieme alla Strana Società), Gianni Drudi, i comici Andrea Carlini e Daniele Raco, la soubrette Sarah Altobello. Presenterà Valerio Merola. Sarà il clou dell’estate di Francesco, che prevede cinquanta date, praticamente una ogni due sere. Un’agenda fittissima. Lui parte con la sua attrezzatura e porta il suo show dovunque sia richiesto: “Ci sono la consolle, le luci, le casse, la scenografia, un grande schermo a led dove proietto immagini e creazioni grafiche che ho ideato appositamente, stagione dopo stagione”.
Una sola nostalgia, il vinile. Back to black, recitava uno slogan di qualche anno fa, per accompagnare il ritorno al ‘nero’, il colore dei vecchi dischi a 33 giri. E’ un esperimento riuscito commercialmente, ma ormai la musica dance ha fatto il suo corso: “Tornerei volentieri a suonare con i vinili. Vuoi mettere il fascino di mettere il disco sul piatto, appoggiarvi sopra la puntina e farlo partire con le dita… Ma ora bisognerebbe montare due consolle. A parte i costi di comprare dei vinili. Una volta non avevi alternative. Adesso sì”.
Fontes lavora “con i cd e con le chiavette Usb che contengono Mp3. I cd sono una reminiscenza del lavorare in modo meccanico, per questo continuo a portarmeli dietro”.
Propositi per il futuro? “Fare altri vent’anni così. Sono stati bellissimi”.
Nessun rimpianto, come cantavano gli 883 nel 1997. Anche quello è ormai revival. Ma funziona sempre, specie per chi è già entrato negli ‘anta’ o ci s’avvicina. Che volete che ne sappiano, i Post-Millennials…