di DANILO SANGUINETI
In fondo al mar c’è stata per settimane una pace assoluta. Le immagini dei delfini che nuotano a fil di costa, i resoconti dei biologi che testimoniano come flora e fauna marina hanno tratto gran giovamento da tre mesi di tregua, indisturbati nel loro habitat, liberi dagli assalti e dalle offese della specie cosiddetta sapiens: sono gli spot più efficaci per il ritorno in pista del Diving Group Portofino, che conta di essere la punta della lancia che il Comune di Rapallo scaglierà contro il muro della crisi. Un antidoto contro un’altra temuta sparizione: quella del turista dal Tigullio occidentale dopo tre estati complicate: nel 2018 il ponte Morandi, nel 2019 il faticoso post-mareggiata e questa che va ad iniziare post(si spera)-pandemia.
Lo sport dell’apnea, tra escursionismo e sfida fisica, nell’ultimo decennio aveva visto un trend in impetuosa crescita. Oggi le certezze di un progresso senza fine sono in discussione. Eppure proprio dalle immersioni si potrebbe ripartire.
Lo stesso Comune di Rapallo non ha esitato a riconoscerlo, come ha ricordato l’assessore al Turismo, Elisabetta Lai: “La nostra amministrazione desidera fortemente sostenere il mondo delle immersioni subacquee. L’area protetta e il fondale marino sono tra le risorse più preziose e contemporaneamente meno valorizzate del territorio di Rapallo. In un momento particolare come questo, è fondamentale incentivare la possibilità di ammirare le bellezze del nostro territorio e creare una forte collaborazione tra tutti gli operatori turistici”.
Uno dei quattro giovani soci fondatori del Diving Club, Luca Smecca, che si divide tra le due sedi, a Santa Margherita e Rapallo, ricorda che si sta parlando di un settore che riveste una notevole importanza economica e occupazionale. “Nel 2019 infatti, i 10 centri di subacquea del comprensorio Tigullio hanno totalizzato 50mila immersioni. Altro aspetto da non trascurare, la possibilità di effettuare immersioni praticamente tutto l’anno ad eccezione dei mesi più freddi. L’attività rappresenta dunque anche una interessante possibilità di destagionalizzazione turistica. Noi da soli abbiamo realizzato almeno 10mila sessioni di immersione, da febbraio a novembre. E sottolineo come i tre mesi che nel 2020 per noi in pratica non sono esistiti, ossia marzo, aprile, maggio, sono quelli dove registravamo punte di massima affluenza annuale”.
Luca va ancora più al sodo: “Potrei quantificare la perdita in 100mila euro, e vi assicuro che è una stima fatta sulla media degli ultimi anni, caratterizzati anche loro da problematiche non dipendenti dalla nostra volontà”.
Una cifra che lascia scossi, e che porta a considerazioni ancora più amare: “Abbiamo chiaramente dovuto tagliare il personale. Tenete conto che avendo sei mezzi di proprietà ci vogliono sei piloti, poi gli addetti alla cura degli scafi, la gente a terra, quelli che accompagnano i clienti. Un nostro vanto era quello che avendo organizzazione, mezzi e volontà, non dicevamo di no a nessuno. Adesso e per diverso tempo, temo, sarà tutto diverso”.
Nel senso che la riapertura tiene conto delle misure anti contagio. “Bisogna prenotare, i posti sia per cambiarsi, prepararsi, che naturalmente sulle barche sono contati. La prima uscita post lockdown l’abbiamo fatta con uno dei nostri gommoni, portava 12 persone, per rispettare il distanziamento sono state ridotte a otto, compresi gli istruttori”.
Il Diving Center di Santa Margherita è situato a pochi passi dal punto d’imbarco e a soli 50 metri da un ampio e comodo parcheggio custodito.
La base, inaugurata ad aprile 2014, si sviluppa su una superficie di circa 190 mq. ed è frutto di attenti studi funzionali e architettonici: 85 armadietti personali a completa e gratuita disposizione dei clienti, 6 comode e nuovissime docce. Zona risciacquo e stenditoio dedicata con capienza fino a 60 attrezzature. Aula didattica a completa e gratuita disposizione dei clienti.
La base rapallese del Diving Center è situata a pochi passi dal porto di Rapallo. La base nasce dall’esperienza di anni e dall’aver vissuto fianco a fianco con il mondo della subacquea.
Nel 2006 la struttura è stata incoronata ‘The best diving center’ dal portale di subacquea Scubaportal.
“Il nostro staff è composto da un gruppo di professionisti di altissima esperienza legati da una profonda amicizia e dall’amore per il mare: non siamo una realtà industriale, tutti i nostri clienti sono per prima cosa nostri amici, con i quali amiamo fare immersioni, divertirci e condividere la nostra passione per il mare (generalmente andiamo a cena tutti insieme dopo una giornata di immersioni). Per questi motivi abbiamo deciso di non mollare, nonostante tutto. E per i prossimi mesi abbiamo pensato di rilanciare oltre alle lezioni e all’assistenza immersioni anche le uscite per fare snorkeling (nuotare con pinne e maschere) che non richiede brevetti ed è alla portata di chiunque”.
Provateci, un’escursione nell’area protetta è come fare tre passi, anzi tre bracciate in paradiso: vi attendono scorci impagabili, casa di rare specie marine, in un comprensorio che presenta oltre 20 punti d’immersione studiati da biologi e ammirati dai subacquei di tutto il mondo. Il Diving Center Portofino le prova tutte e si appresta a vivere la sua estate più difficile.
Ci vorrà molto coraggio per restare a galla con i bilanci che ad immergersi là dove il mare è realmente più blu.