di ROSA CAPPATO
Il mare unisce. Questo rappresenta ogni anno l’intervento conservativo della Soprintendenza in immersione interforze a San Fruttuoso di Camogli, presso la statua sommersa del Cristo degli Abissi. Il monumento sott’acqua è sotto la lente costante della Soprintendenza, che ne organizza la conservazione, con la collaborazione dei nuclei dei sommozzatori dello Stato.
Si sono svolte martedì 19 agosto, con l’organizzazione e il coordinamento del Servizio Tecnico di Archeologia Subacquea della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Liguria rappresentato da Alessandra Cabella, storico dell’arte e sommozzatore incaricato della sua conservazione, le operazioni subacquee di manutenzione della statua bronzea, bene culturale identitario e simbolo mondiale della subacquea in memoria delle vite perse in mare, dalla Liguria al mondo intero.
“Sono orgogliosa e grata di avere la responsabilità della sua tutela – riferisce il funzionario – e di coordinare il prezioso ed ecumenico gioco di squadra dei sommozzatori di tutti i corpi e nuclei che collaborano”. Alta due metri e mezzo e dal peso di 260 chili, per la sua realizzazione furono raccolte e fuse dallo scultore Guido Galletti medaglie di Caduti donate dalle mamme e dalle vedove, medaglie di atleti, parti di navi, eliche, campane e cannoni, poi ideata e calata sul fondale di 18 metri nel 1954 da Duilio Marcante e dai grandi pionieri della subacquea ligure, nella baia antistante San Fruttuoso, la statua è un tributo alla memoria di tutte le vite perse in mare, a partire da quella di Dario Gonzatti, pioniere subacqueo e amico dello stesso Marcante.
È il punto che registra il maggior numero di immersioni nel Mediterraneo. “The world’s Most breathtaking underwater Attraction”: così il quotidiano britannico Daily Mail ha recentemente segnalato il Cristo degli Abissi, la bellezza sottomarina più mozzafiato al mondo. La sua pulizia è un evento, ogni anno, perché, sebbene le operazioni si inseriscano nelle previste esercitazioni di tutti i nuclei coinvolti, tenuti a mantenere costante il livello di efficienza, è un momento delicato e importante sotto diversi aspetti, perché oltre alla tecnica, c’è una straordinaria collaborazione e intesa tra forze differenti, ma affini, unite dal mare e da ciò che il momento stesso rappresenta.
Sott’acqua si sono alternati i Sommozzatori della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, della Polizia di Stato (CNeS), della Guardia Costiera e della Marina Militare (Comsubin) e Alessandro Grasso, carabiniere subacqueo e noto professionista di video e foto sottomarine, era lì ad immortalare tutto. In cielo, intanto, monitorava il sito l’elicottero della Guardia di Finanza. Per le istituzioni locali era presente, a bordo dei natanti dei corpi dello Stato, Paolo Terrile, presidente del consiglio comunale e delegato alla Cultura, che ha seguito l’iniziativa dalla superficie, direttamente in acqua, con altri testimoni, tra cui diversi media invitati per l’occasione.

In un’atmosfera diversa da quella che caratterizza le emergenze in mare, in un paesaggio da cartolina come quello della baia di San Fruttuoso e le trasparenti acque su cui le diverse imbarcazioni galleggiavano vicine, le operazioni di manutenzione sono partite dal ritrovo di tutti i nuclei sommozzatori sullo zenit della statua: nel briefing prima dell’intervento la soprintendente ha dettagliato le modalità e la distanza da tenere a seconda delle varie parti della scultura, a partire dal più moderno basamento, fino alle parti più delicate, specialmente le mani, di cui una aveva subito una rottura ad opera di ignoti nel 2004, successivamente riapplicata nel corso di un restauro. È un’efficace idropulitrice, resa disponibile dalla Guardia di Finanza – Reparto operativo aeronavale di Genova, a rendere possibile lavorare senza alcun contatto diretto con il monumento e nel rispetto dell’ambiente: “Dalla superficie si aziona una pompa idonea a generare un flusso d’acqua, prelevata dal mare, – spiega Cabella – ad elevata pressione con effetto ‘cavitazionale’ generato dalla peculiare lancia in dotazione. L’uso dell’idropulitrice è vincente: la pressione dell’acqua provoca il distacco delle incrostazioni biologiche marine (anche le più corrosive) senza più toccare direttamente il bronzo”.
La manutenzione del Cristo degli Abissi non è una semplice questione estetica: gli organismi incrostanti di ‘biofouling’ producono un biofilm batterico (che colonizza e prolifera su qualsiasi superficie in mare), creando seri problemi di bio-deterioramento. Settant’anni fa, per rendere stabile sul fondale la statua, nata cava, fu inserito al suo interno del calcestruzzo con tondini di ferro: coi due diversi metalli a contatto nel mare si creano correnti galvaniche a detrimento del bronzo, gravemente rovinato nei suoi primi cinquant’anni da continue, aggressive e incontrollate ripassature coi denti delle spazzole di ferro da parte dei subacquei: “È un bronzo sofferente – aggiunge l’esperta – perché aggredito e assottigliato per decenni da infiniti e indiscriminati colpi di spazzola metallica e, come se non bastasse, indebolito delle correnti galvaniche”. Tuttavia, oltre alla peculiarità degli aspetti tecnici, l’iniziativa esprime un grande valore per la collettività. “Attraverso le competenze dello S.T.A.S. – Servizio Tecnico di Archeologia Subacquea – ha commentato Vincenzo Tiné, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Liguria – la Soprintendenza, responsabile nella tutela dell’iconico Cristo degli Abissi, coordina un prezioso gioco di squadra dei sommozzatori di tutti i corpi e nuclei dello Stato, che collaborano alla conservazione direttamente sott’acqua. Tale compartecipazione attiva e serena dei diversi corpi racchiude in sé un altissimo valore simbolico”.
Al termine della pulizia della statua c’è stato un momento di saluto conviviale tra tutti i professionisti riemersi dal fondale, ricco di rispetto, stima e amicizia. Il sindaco Giovanni Anelli ha espresso piena gratitudine per l’intervento, consapevole dell’importanza del sito. “Assicuro con convinzione e determinazione la collaborazione da parte dell’amministrazione a ogni iniziativa che si realizzerà sul territorio della nostra Città, per la conservazione, valorizzazione e promozione del ricco patrimonio pubblico di arte, storia, cultura e tradizione di cui siamo attenti e gelosi custodi. Il 29 agosto prossimo, inoltre, nella ricorrenza della prima posa dell’opera, rinnoveremo il Tributo al Cristo degli Abissi preceduto dalla firma del Gemellaggio tra i Comuni di Camogli e Gressoney La Trinité che ospita il Cristo delle Vette. Per questa doppia ricorrenza auspico un’ampia partecipazione di cittadini e ospiti alle manifestazioni organizzate”.