(r.p.l.) Riaprire il dialogo con Iren per promuovere la costruzione di impianti di depurazione più moderni, meno costosi e meno impattanti. È la richiesta che il Comitato no al depuratore in Colmata, a Chiavari, rivolge ai sindaci della Città Metropolitana di Genova in vista del Consiglio Metropolitano del prossimo 21 luglio, dove si parlerà anche di depurazione delle acque.
Dopo la sentenza del Tar Liguria che, di fatto, ha bocciato il progetto (e che Iren ha appellato al Consiglio di Stato), anche il Comune di Chiavari ha approvato un ordine del giorno, proposto dalla maggioranza, per dire che vanno individuati siti alternativi e che Chiavari può procedere alla modernizzazione dell’impianto già esistente a Preli (che serve la stessa Chiavari e anche il Comune di Zoagli).
Niente depuratore in Colmata, quindi, ma secondo il Comitato ora “i sindaci devono prendere atto di questa nuova situazione, anche alla luce della riduzione dei costi che si rifletterebbe positivamente sulle bollette dei loro cittadini. Auspichiamo quindi, come promesso dalla sindaca di Città Metropolitana, Silvia Salis, che si apra un confronto con Iren per promuovere un nuovo progetto per la costruzione di più impianti moderni, meno costosi e meno impattanti, che prevedano il riutilizzo dell’acqua depurata, dei fanghi (quello di Chiavari ne prevede il trasferimento in Piemonte su camion che transitano dalla banchina del porto) e l’impiego di energie alternative”.
Il Comitato, ovviamente, continua la sua mobilitazione a favore di soluzioni diverse rispetto all’attuale progetto di Iren. Per questo ha scritto “a tutti i sindaci della Città Metropolitana allegando la sentenza del Tar e una nota tecnica sulle gravi criticità relative a un progetto risalente al 2015 di un megadepuratore in Colmata a mare a Chiavari. La sentenza del Tar e la recente posizione dell’amministrazione chiavarese, che ha finalmente compreso i danni economici ed ambientali dell’impianto previsto, e la proposta del sindaco Mangiante per un depuratore che serva Lavagna, Carasco e Cogorno in territorio di Lavagna, aprono nuovi e positivi scenari”. La sindaca Salis ha fatto sapere di essere disponibile a riaprire il dialogo e ha mostrato la volontà di arrivare a soluzioni che possano essere condivise.