di ROSA CAPPATO
Il Centro Antiviolenza di Recco spegne la prima importante candelina. E in occasione del primo anniversario invita la popolazione all’incontro ‘La forza delle donne. Superare ruoli definiti per sconfiggere la violenza’. Avrà luogo venerdì 29 settembre, con inizio alle 17, presso la Sala Polivalente del Comune di Recco.
Il ‘Centro per non subire violenza’ Aps è presente anche a Genova e ad Arenzano. È un luogo di accoglienza, ascolto, orientamento e intervento per donne che vivono situazioni di disagio e sofferenza a causa della violenza di genere, in tutte le sue manifestazioni: violenza psicologica, fisica, sessuale, economica e lo stalking. Offre riservatezza e anonimato, accoglienza e risposta telefonica, colloqui individuali di counseling, consulenza psicologica, consulenza legale, civile, penale e notarile, progetti di accesso a ‘Casa rifugio a indirizzo segreto’ o in alloggi protetti, gruppi di counseling per il cambiamento.
Al Cav si trovano anche azioni di supporto alle donne che desiderano intraprendere percorsi di cambiamento per uscire dalla violenza. Il Centro inoltre si occupa delle problematiche riguardanti la violenza su bambini e adolescenti, sia subita che assistita. Svolge attività di formazione, studio, raccolta dati sulla violenza contro le donne e i minori. Opera sul territorio del capoluogo e provincia, in collaborazione con l’associazione nazionale D.i.Re (Donne in rete contro la violenza), con le istituzioni, gli altri centri antiviolenza e le associazioni affini per missione e obiettivi. Il personale è costituito da operatrici volontarie e professioniste della relazione d’aiuto, da avvocate e psicologhe specializzate sul tema della violenza di genere e delle problematiche connesse.
In un solo anno sul territorio di Recco tanta strada si è percorsa e molte donne sono state aiutate. “Sono 24 quelle che hanno svolto il primo colloquio – spiega la volontaria Laura Fasce – e di queste, 16 sono state prese in carico dalle operatrici; cinque hanno svolto colloqui con la psicologa e due signore sono state seguite soltanto dalla psicologa, senza avviare precedentemente o in concomitanza i colloqui di presa in carico. Alcune donne dopo il primo colloquio hanno soltanto effettuato consulenze legali poiché non necessitavano di presa in carico. Sono 12, invece, quelle che hanno usufruito della consulenza penale e 10 della consulenza civile. Una signora ha utilizzato il servizio dello sportello lavoro e nessuna ha cambiato occupazione e seguito alla violenza subita”.
L’età massima delle donne che si sono rivolte al Cav di Recco è di 71 anni, quella media 45 e quella minima 32. Riguardo la nazionalità, la maggior parte delle donne sono italiane e 16 di loro si sono rivolte direttamente al Cav. Per quanto riguarda le straniere, due di esse sono ucraine, una proveniente dalla Nigeria, una del Montenegro, due dalla Costa d’Avorio, una dalla Moldavia e una dalla Russia.
La maggior parte delle donne proviene proprio dal Comune di Recco e sono 11 in totale; cinque provengono dal Comune di Uscio, due da Camogli, una da Lavagna, due da Rapallo, due da Sori e una da Avegno. “La maggior parte delle signore si è rivolta al Cav in autonomia: sei donne sono state indirizzate dai carabinieri, una dal suo avvocato, una dalla propria psicologa e altre due sono state inviate in struttura proprio dalla coordinatrice della struttura di accoglienza. La quasi totalità di esse si è rivolta a causa della violenza subita dal marito, o compagno o dall’ex e qui si configurano i casi di stalking. Tutte hanno subito violenza psicologica, spesso associata a quella fisica, ed economica (mancato mantenimento dei figli) e ci sono stati alcuni casi di violenza sessuale”.
Si tratta di un supporto assai rilevante quello del Cav di Recco, inaugurato il 13 maggio 2022. Quel giorno erano presenti al taglio del nastro anche i genitori di Martina Rossi, la studentessa genovese morta in Spagna 12 anni fa mentre tentava di sfuggire a una violenza di gruppo. Così dal 25 marzo lo sportello comunale rivolto alle donne vittime di violenza è diventato ‘Centro Antiviolenza Martina Rossi’.
Il sindaco Carlo Gandolfo ha firmato in quella data il documento che rilasciava l’autorizzazione al funzionamento della struttura di via XXV Aprile 13/4. L’appartamento è concesso dall’amministrazione in comodato d’uso gratuito, struttura che ha ricevuto un finanziamento regionale di 36mila euro, aperta cinque giorni a settimana avvalendosi esclusivamente di personale femminile costantemente formato sulla violenza di genere. L’iter per la creazione del presidio di accoglienza fu avviato a dicembre 2019 quando Gandolfo fece partire la richiesta di contributi alla Regione. Nel mese di giugno 2020 gli amministratori componenti del distretto sociosanitario 13, ne approvarono la creazione. A ottobre 2020 la giunta deliberava la messa a disposizione del Cav.
“Sono molto contento dell’attività svolta che viene effettuata con discrezione e poca enfasi mediatica data la delicatezza della problematica – riferisce il primo cittadino – ma si tratta di una grande iniziativa che ha fatto seguito al primo esperimento dello sportello in sala Polivalente, che si è trasformato in un servizio oramai indispensabile. L’attività si è sviluppata e abbellita nel nuovo appartamento messo a disposizione. So che tutto funziona molto bene e interessa non solamente Recco ma anche tutto il distretto sociosanitario, di cui il nostro Comune è capofila. I risultati si vedono ed emerge la grande utilità”.
Venerdì 29 settembre l’incontro, occasione per illustrare le attività del centro, ma anche per festeggiare questo primo anno, si aprirà col saluto delle autorità e della presidente del ‘Centro Per Non Subire Violenza” Gabriella Grasso. Intervengono: Massimo Minella, giornalista de ‘La Repubblica’, ‘Una suora nel Far West – Suor Blandina’; Maria Grazia Daniele e le altre senatrici che nel 1996 imposero la legge contro la violenza sessuale – Testimonianze di donne tratte dal libro ‘La casa rifugio a indirizzo segreto – 20 anni a Genova’ a cura di Chiara Panero e Paola Toni; Daniela Nughes, Roberto Viotti & friends, ‘8 storie, 8 canzoni e 8 donne’. Modera Elisa Pescio. Seguirà brindisi.