di ROSA CAPPATO
A Recco si può ancora incontrare un cadraio. Non solo, al molo di Ponente, a Punta Sant’Anna è anche possibile conoscere questa antica attività, che opera come un tempo. Si tratta del mestiere di ambulante itinerante in mare.
Il cadraio di Recco si chiama Massimiliano Bisso. “Ho voluto recuperare un lavoro perduto – racconta – iniziativa che è nata nel 2022”. In qualche modo Bisso ha trasformato la parola catering in rifornimento. Questa attività oggi é definita ‘commercio ambulante su piccole imbarcazioni’, ma come tanti anni fa, l’ambulante arriva dal mare, invece che stare in postazione fissa ad un banco o su piccoli mezzi in strada.
Il cadraio del Golfo Paradiso offre alle imbarcazioni in rada un servizio di consegna aperitivi, gelati e prodotti tipici e periodicamente organizza anche l’aperiscoglio con musica dal vivo, come accaduto sabato 10 agosto, al Molo di Ponente, con acciughe, vino bianco e musica, un successo per recchelini e ospiti che hanno goduto di una serata particolare e divertente.
L’aperitivo è almeno per due persone: si riceve un piccolo sacchettino gastronomico con il vino, le acciughe e grissini o focaccia. Poi si ascolta la musica tutti insieme, per una serata diversa e da provare.
Bisso ha recuperato un’usanza nostrana, adattandola alle esigenze della società attuale. In passato i cadrai erano ben noti sino agli anni ‘50. Spesso chi arrivava dal mare non trovava niente, ma aveva bisogno di tutto per poter ripartire con l’occorrente e le scorte, se in esaurimento. Allora ecco che con il gozzo partiva il cadraio e ancorava presso le grosse imbarcazioni in rada. Riforniva equipaggio o ospiti di calze, lamette, sapone, altri oggetti di questo tipo e poi portava da mangiare: il minestrone e la zuppa di ceci prevalentemente. Questo storico mestiere è citato persino sul sito web del nostro capoluogo, in quanto la figura del cadraio ‘illustra un pezzo di storia della città e del mare ligure’.
Dal basso medioevo e fino al 1960 nel porto di Genova c’erano i ‘cadrai’. La parola deriva da ‘calderaio’, che era un artigiano e costruttore di caldaie e vari recipienti in rame: enormi pentole utilizzate per cucinare il minestrone.
Questi ristoratori all’epoca venivano chiamati e identificati come cadrai. Giungevano con delle chiatte o dei gozzi in prossimità dei bastimenti appena arrivati ancorati alla fonda, dove vendevano diverse vivande e vino ai tanti marinai approdati alla fine di lunghi viaggi per mare. I cadrai, tuttavia, si distinguevano perché a bordo portavano il tipico minestrone genovese, molto caldo e pronto per essere gustato, issato a bordo in ceste di paglia. Quando le grossi navi attraccavano, si sentivano urlare i cadrai che annunciavano in dialetto di avere il minestrone caldo. Inoltre fornivano anche altre specialità genovesi, come lo stoccafisso, la focaccia, le torte salate, la farinata, il caffè e il vino bianco locale. Si racconta che dal 1895 al 1900 i cadrai ebbero un periodo di gran successo: ce n’erano ben 40 tra chiatte e gozzi, che portavano pietanze anche ai lavoratori stabili del porto.
A Recco per Bisso, tuttavia, non è stato proprio così semplice, anzi ha dovuto addirittura far modificare le normative. E’ stata approvata una legge nazionale e poi regionale, con l’intervento dell’allora assessore regionale Gabriele Pisani che propose una mozione votata all’unanimità. “E’ stata quasi un’odissea – racconta il cadraio di Recco – durata quattro anni e mezzo, ma alla fine ci siamo riusciti. Se ne interessò anche Roberto Traversi del Movimento 5 Stelle che era sottosegretario al Ministero dei trasporti, col supporto di Andrea Benvenuti della Lega e così ecco che la barca in qualità di natante può vendere al dettaglio e non esclusivamente occuparsi di escursioni. Attualmente infatti è registrata e iscritta ad un apposito albo come ‘barca da lavoro’”.
Una vittoria, enfatizzata nel luglio 2019 da Pisani stesso che ha espresso pubblicamente soddisfazione per l’approvazione, avvenuta in Consiglio regionale, della proposta di legge 252, che completava l’emendamento 34 bis, a cui aveva lavorato, circa questa figura tipica presente nel passato all’interno del porto di Genova. La Proposta di Legge 252 disciplina la sperimentazione del commercio su natanti da diporto. “L’iter è partito più di un anno fa – scriveva Pisani – ed è nato dalla necessità di superare un limite presente nella normativa nautica. L’emendamento sblocca l’ultimo ostacolo burocratico rimasto, un grande passo avanti per dare maggiore valore a una tipologia di commercio antica e che sarà una grande opportunità per il futuro e per i giovani”.
Per Bisso, che effettua già il rimessaggio di imbarcazioni da diporto, il cadraio rappresenta un mestiere integrativo, che ha la peculiarità di trattare esclusivamente prodotti liguri, tutti, compreso il gelato. “Mi rifornisco da un pastificio locale, così come la pescheria, la gastronomia, dove acquisto i paté di tonno e di acciughe, tutti locali, come il vino, che è di un solo tipo, la Bianchetta leggermente frizzante. Semplicemente, ma con attenzione a questi dettagli, il cadraio è un secondo lavoro che mi dà grandi soddisfazioni, perché i clienti mi adorano, mi cercano e sono contenti di questo servizio che offro loro”. Il cadraio del Golfo Paradiso è molto famoso e non solo a Recco, perché va anche in mezzo al mare: altra necessità che si sta molto sviluppando è quella di rifornire gli yacht. Quest’anno il cadraio è stato impegnato spesso sino alla zona di Pieve Ligure, Bogliasco e Nervi, senza contare le barche che si sono fermate in rada per i fuochi dell’8 settembre di Recco.
Il cadraio è solo uno e sono esclusi i diportisti: si lavora per 90 giorni l’anno. Si gode per questo anche di un sistema fiscale agevolato. “E’ un bel lavoro – chiude Bisso -, certo non è semplice ed è faticoso, soprattutto nel periodo estivo a causa dell’intenso traffico in mare. Io comincio il 25 aprile e proseguo anche d’inverno, meteo permettendo. Mi si trova sotto la piscina e le persone non mancano”.
Tra i progetti c’è quello di offrire, in inverno, serate sul molo di Ponente con il gozzo – palcoscenico, se il meteo lo permette, la domenica a mezzogiorno, con musica dal vivo, anche perché a Recco ci sono molte persone in questo periodo e la voglia di distrazioni anche così particolari, non manca mai.
Infine il cadraio ha una pagina Fb e Instagram,per essere sempre aggiornati su tutte iniziative proposte.