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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

I tre testimoni chiave nel processo contro Donald Trump: ora patteggiano per evitare il carcere

Queste decisioni potrebbero rappresentare un problema per l’ex Presidente, dal momento che gli accordi prevedono che tutti e tre gli avvocati collaborino con i pubblici ministeri
Donald Trump e Joe Biden sfidanti anche alle elezioni del 2024
Donald Trump e Joe Biden sfidanti anche alle elezioni del 2024
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Prosegue il nostro rapporto di collaborazione con la piattaforma ‘Jefferson – Lettere sull’America’, fondata e guidata dal giornalista Matteo Muzio. Il portale di ‘Jefferson’, con tutti i suoi articoli e le varie sezioni, è visitabile all’indirizzo https://www.letteretj.it, da dove ci si può anche iscrivere alla newsletter.

di FRANCESCA TORCASIO *

Nel novembre del 2020, Donald Trump ha mobilitato un team di avvocati con lo scopo di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali, attuando un piano che consisteva nella presentazione di liste false di grandi elettori che avrebbero dovuto votare per Trump in Georgia e in altri sei stati, al fine di impedire al Presidente Joe Biden di ricevere i 270 voti elettorali necessari. Oltre a ciò – sempre lo stesso team – ha diffuso teorie infondate sulla manipolazione delle macchine per il voto elettorale. Lo scorso agosto, l’ex Presidente e i suoi 18 alleati sono stati incriminati per aver cercato di sovvertire la vittoria di Joe Biden. Recentemente, tre avvocati affiliati a Trump – Jenna EllisKenneth Chesebro e Sidney Powell – hanno raggiunto accordi di patteggiamento per evitare il carcere. 

Questi patteggiamenti, potrebbero rappresentare un vero e proprio problema per l’ex Presidente, dal momento che gli accordi prevedono che tutti e tre gli avvocati collaborino con i pubblici ministeri e testimonino a favore dello Stato durante il processo.

Un elemento interessante è il cambiamento di posizione di Jenna Ellis: prima di unirsi al team di Trump, era in forte disaccordo con gli ideali dell’ex Presidente, definendolo più volte un “perfetto idiota”. Poi, qualcosa è cambiato e nel 2019 Ellis è diventata consigliera della sua campagna, distinguendosi per il suo sostegno sui social media e in TV. Dopo le elezioni, è entrata a far parte del team legale che ha contestato i risultati ed ha diffuso le teorie sui presunti brogli elettorali ai legislatori della Georgia. Secondo i documenti del tribunale, Ellis ha ammesso di aver “intenzionalmente aiutato e favorito” Rudy Giuliani e Ray Smith – un altro avvocato di Trump – nel fare “consapevolmente, volontariamente e illegalmente” false dichiarazioni ai membri del Senato della Georgia. Lo scorso 24 ottobre, Ellis, in lacrime, si è dichiarata colpevole di favoreggiamento di false dichiarazioni e documenti. Come parte dell’accordo, eviterà il carcere, ma sarà condannata a cinque anni di libertà vigilata, a risarcire 5000 dollari, completare 100 ore di servizio alla comunità e scrivere una lettera di scuse alla popolazione della Georgia.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, anche l’avvocato di lunga data di Trump, Michael Cohen, è salito sul banco dei testimoni a Manhattan e ha raccontato al giudice come il suo ex capo abbia gonfiato in modo fraudolento il suo patrimonio netto.

Sidney Powell, nota per aver rappresentato Michael Flynn, primo consigliere per la sicurezza nazionale dell’ex Presidente, è stata accusata principalmente per il suo coinvolgimento nella violazione delle macchine elettorali nella contea rurale della Georgia, Coffee, nel gennaio 2021. Tra gli altri episodi, nel dicembre 2020, Powell è stata anche protagonista di un controverso incontro alla Casa Bianca in cui Trump l’aveva nominata consigliera speciale per indagare sui presunti brogli elettorali, dopo che lei stessa aveva avanzato un piano per sospendere le normali leggi e usare la forza militare per sequestrare le macchine elettorali. Il 19 ottobre, Powell si è dichiarata colpevole di sei capi d’accusa relativi a interferenze nelle funzioni elettorali e ha altresì accettato di testimoniare contro gli altri imputati del caso, tra cui Trump. Le è stata inflitta una multa di 6000 dollari, con un pagamento di 2700 dollari destinato allo Stato della Georgia, oltre a consegnare i documenti relativi al caso e a scrivere una lettera di scuse ai cittadini.

Tre giorni dopo queste dichiarazioni, l’ex Presidente ha negato che Powell sia mai stata la sua avvocata. 

Quanto a Kenneth Chesebro, è stato accusato di racket e di altri sei capi d’accusa ed è apparso come il principale responsabile del piano per mantenere il Presidente repubblicano al potere dopo aver perso le elezioni del 2020. Nel 2020, ha altresì scritto una serie di promemoria a James Troupis – ex Giudice del Wisconsin e avvocato della campagna di Trump – in cui spiegava cosa avrebbero dovuto fare gli elettori pro-Trump nei rispettivi stati. Il 20 ottobre, un giorno dopo Powell, tra tutti i capi di accusa, Chesebro ha ammesso colpevolezza solo del reato di cospirazione per la creazione di documenti falsi.

Questi tre patteggiamenti rappresentano un significativo passo in avanti per il procuratore distrettuale della contea di FultonFani Willis, che ha incriminato il caso ad agosto e sta preparando il processo contro Trump. Con il loro voltafaccia, questi ex insider stanno diventando testimoni chiave nel processo contro l’ex Presidente e sono altresì un tassello essenziale per far luce sui controversi avvenimenti del 2020. 

(* redattrice, content creator e responsabile TikTok di Jefferson – Lettere sull’America)

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