di ALESSANDRA FONTANA
Dopo la decisione di Chiavari di non concedere più l’area per la costruzione del depuratore, i Comuni dell’entroterra rimangono in sospeso. Quale sarà il futuro di Borzonasca, Mezzanego, Ne, e ancora San Colombano e Coreglia (solo per citarne alcuni)?
Per scoprirlo bisognerà aspettare almeno fino al 21 luglio, giorno in cui è stata fissata la riunione tra i vari comuni per discutere proprio del futuro del depuratore. La Città Metropolitana infatti, vuole favorire un dialogo produttivo tra tutte le amministrazioni comunali interessate, puntando a trovare in modo tempestivo soluzioni alternative che siano efficaci, ecologiche e pienamente conformi alla normativa attuale.
In attesa del 21 luglio sono pochi i sindaci che hanno scelto di esporre le proprie intenzioni o gli eventuali malumori. Il primo cittadino di Cogorno Gino Garibaldi commenta così: “Siamo stati convocati da Salis e questo sarà sicuramente un punto di partenza. Questi sono giorni di attesa anche per quanto riguarda la posizione di Città Metropolitana. Durante una delle ultime di riunioni era già emerso che Chiavari non ha altri siti per il depuratore comprensoriale e ora prendiamo atto della decisione dell’ultimo consiglio comunale”.
Cogorno però sta cercando di riorganizzarsi: “In attesa di Città Metropolitana noi ci stiamo attrezzando per avere una soluzione alternativa. Porteremo quindi avanti l’idea che avevamo già presentato per Cogorno, Lavagna e Ne… noi avanti così non possiamo andare”.
Il sindaco di Mezzanego da marzo di quest’anno fa invece una richiesta precisa all’ente: l’ampliamento della rete fognaria. “È fondamentale sottolineare che il nostro Comune sta vivendo una costante e significativa crescita demografica. Questa espansione rende ancora più pressante e inderogabile la necessità di infrastrutture adeguate per la gestione delle acque reflue – spiega Danilo Repetto – In particolare, le aree di Vignolo Piano, San Siro Foce e Pontegiacomo presentano già criticità importanti che richiedono un intervento immediato. Per questo motivo abbiamo la necessità di finanziare con urgenza il progetto di ampliamento della fognatura a servizio di queste località. L’ampliamento della rete fognaria rappresenta un intervento prioritario e non più procrastinabile, in linea con i principi di tutela ambientale e sviluppo sostenibile che devono guidare le scelte del nostro territorio”. Per risposte, strategie e soluzioni però, bisognerà aspettare almeno fino al 21.