di DANILO SANGUINETI
Non sarà tranciante come l’iconica battuta pronunciata da Amedeo Nazzari nella versione filmica della Cene delle Beffe dello “zoagliese” Sem Benelli, non sarà cool come l’ironico motto del mescitore acrobatico impersonato da un giovane Tom Cruise in Cocktail, ma l’invito che Mattia Carniglia estende a tutti i bon vivant della Liguria è di quelli che non si possono rifiutare.
L’idea del giovane barman è semplice ed efficace: mettere a disposizione della più ampia varietà di clientela la sua già lunga e lodata esperienza di bartender. Il che non è banale considerando che deve ancora virare attorno alla boa dei trent’anni ed opera in un settore dove l’esperienza è molto, quasi tutto, e la si ottiene sul campo, dietro al bancone.
“Ho iniziato prestissimo, a Sestri Levante, in locali prestigiosi, poi sono andato a fare il barman in un Quattro Stelle “Superior” in Trentino Alto Adige, subito dopo a Verona, in un locale con terrazza che si affacciava direttamente sull’Arena. Infine ho deciso di tornare, in patria, tra virgolette, a Sestri all’Helvetia, tre anni fa, quando, per capirci, veniva inaugurata la terrazza del quinto piano”.
Per capirci Mattia nel mondo del beverage si è fatto rapidamente un nome. “Dopo oltre 10 anni di esperienza come bartender ed essermi fatto le ossa in diverse location – discoteca, catering, hotellerie di lusso e cocktail bar – ritengo di avere una sufficiente conoscenza dei trucchi e segreti del mestiere e di poter fare lo step successivo: diventare autonomo e indipendente”. E poiché dietro lo shaker c’era di più – intendi una mente acuta e un occhio attento – la strada era pronta, si trattava solo di imboccarla. “La scintilla era scoccata a Verona. Conobbi dei ragazzi che avevano fatto un percorso simile al mio, mi invitarono ad ascoltare il loro podcast. Fu così che appresi che erano in grado con la loro organizzazione di offrire venti eventi in un giorno, fino ad arrivare al record di trenta in 24 ore. Mi chiesi se era possibile arrivare a tanto anche mettendo qualcosa di simile dalle mie parti, qui in Liguria. Mi risposi di sì: ci sarebbe voluto pazienza e sistematicità, ma il terreno da arare e seminare c’era”.
E nasce Cheers. A Cogorno, dove Mattia risiede e dove lo si può contattare (cell. 340 9674365; mail: info@cheerscatering.it). “Una attività di Cocktail Catering, un servizio totalmente improntato sul beverage, con particolare attenzione al mondo della miscelazione in tutti i suoi dettagli. Cheers punta a ricreare un vero e proprio cocktail bar all’interno di qualsiasi location per eventi di vario genere – dalla festa privata, ai matrimoni, alle fiere di settore – con lo scopo di rendere unico il momento dedicato alla convivialità”. Semplice e allo stesso tempo stuzzicante. “Avevo ben presente che c’era carenza di qualcosa di simile almeno nella mia zona. Anche se non ne sono sicuro al 100% direi che siamo in due in tutta la Liguria a poter offrire un servizio del genere. La nostra forza è quella di poter personalizzare in ogni aspetto necessario la proposta, modulando evento per evento. Dispongo di diversi allestimenti: quindi banchi bar differenti per stili diversi in ogni occasione. Si passa dal classico al ‘country chic’ senza sforzo”.

Lo stesso modo di offrire il servizio può essere modellato all’impronta. “Si può avere il ‘Cocktail tasting’, un Open Bar con drink illimitati per intrattenere gli ospiti durante un evento, che sia un matrimonio, un compleanno, un evento aziendale o una festa privata. Si può anche puntare sul ‘Ticket bar catering’, il bar a consumo con il servizio prevede un numero limitato di cocktail: drink alcolici, analcolici e soft drink, un allestimento bar e la possibilità di scegliere la drink list da eseguire il giorno dell’evento”.
C’è modo di scalare sulla quantità, non sulla qualità che è sempre alta ed adeguata. “Proponiamo anche il carrello dei distillati, rum, whisky e whiskey: questo servizio prevede una formula a consumo, in pratica ci si accorda su un numero di bottiglie da utilizzare per l’evento in base al numero degli invitati e alle necessità del cliente. Per non trascurare nessuna possibilità presentiamo anche la Bomboniera, ossia Cocktail in mignon, cadeaux da regalare agli ospiti, autentici cocktail imbottigliati in piccole bomboniere, avendo scelta anche sui diversi tipi di mini bottigliette, palline di vetro e il bigliettino personalizzato”.
Gli interventi di Cheers si svolgono sia outdoor che indoor, il servizio di catering non si ferma mai, che sia primavera o autunno. “Garantiamo l’allestimento di un cocktail bar all’interno di qualsiasi location. Si fa un sopralluogo prima, si capisce quelle che sono le dinamiche, quali sono le richieste e si cerca di venire incontro al cliente in ogni cosa, di trovare la soluzione migliore per i clienti e per me che vado a fare il servizio”.
È sulla tipologia dei clienti che Cheers gioca la sua partita. “Il progetto è nato principalmente pensando al wedding, alle feste di matrimonio, dove c’è sempre un catering importante. La nostra sfida era quella di far capire ai clienti che il beverage era una parte non trascurabile dell’evento, e che spesso nell’affidare a un’organizzazione orizzontale, ossia che si occupasse di tutto, dall’allestimento della festa alla musica, dalla preparazione della location al cibo e appunto al bere, quest’ultimo avrebbe rischiato di venire non dico trascurato ma non valorizzato a dovere. Sia chiaro non sto parlando di lacuna, però diciamo che se arriva una richiesta particolare magari non si riesce a soddisfarla perché ci sono altre mille cose alle quali pensare. Mi sono offerto per migliorare in questo particolare, lavorando in sinergia con altre organizzazioni”.
Il “Mixatore più rapido del Levante” era pronto. “L’anno scorso ho fatto qualche prova, ho visto che tendenzialmente andava bene. Poi altre date mi sono state commissionate direttamente, magari da amici che si sposavano e chiedevano il mio contributo al catering. Ed io come servizio esterno accorrevo”. C’era solo da decidere che forma dare alla propria autonomia: “Mi sono chiesto che cosa volevo veramente. Aprire un locale? Mi pare che la zona sia satura di locali. Invece mi sorrideva l’idea di trovare location differenti, di confrontarmi con persone nuove. Ed a inizio 2024 ho dato vita a Cheers, Cocktail Catering”.
Che ha preso subito quota. Chi vuole offrire un evento che si distingua ha quasi l’obbligo di coinvolgere l’organizzazione Carniglia. E di poterlo vedere all’opera dietro uno dei tre “allestimenti” che trasportano qualsiasi cliente si avvicini al suo bancone in un territorio magico. Partendo da “Classic”, un bancone bianco con boiserie signorile e top con disegno effetto marmo, perfetto per un evento raffinato. Oppure approdando a “Jungle, bar con sfondo blu scuro e pattern di foglie di banano dorate per una seduta unica e fuori dagli schemi. Per gli incontentabili Cheers offre “Ilary”, chic e moderno, soluzione adatta per chi vuole mantenere un’impronta classica, elegante nella trama avorio e bronzo che si sposa con il top del bancone.
Un campionario che attira in maniera irresistibile i committenti più giovani. “Le nuove generazioni capiscono in fretta il mio discorso e non fatico a trovare un accordo, certo con la parte di clientela un po’ più cresciuta non risulta altrettanto facile. Ma sono fiducioso che il tempo e gli esempi concreti possano risolvere ogni incomprensione”. Anche in una zona tanto conservatrice un innovatore determinato ha modo di trovare il suo approdo. Non pare ma anche nel Levante la fortuna, magari alla fine, aiuta gli audaci. Mattia Carniglia ha tratto il dado e deciso di rischiare. Ha inventato il cocktail dell’ardimento: shaken, not stirred naturalmente.