
(r.p.l.) C’è un modello organizzativo, formato da persone fiere, attivissime e orgogliose, che nasce come fatto privato, incrocia la sfera pubblica, miete indubbi successi e inizia a suscitare l’interesse non solo di altre città italiane, ma pure di paesi stranieri.
Quel modello si chiama Civ, ovvero Centro Integrato di Via e, anche se in pochi lo sanno, nasce qualche anno fa proprio in Liguria, a Rapallo e a Genova. Prime esperienze in Riviera, in via San Vincenzo e in via XX Settembre, cioè lo storico ‘salotto’ commerciale del capoluogo, poi la rete si estende nei vicoli, nelle delegazioni, nei comuni viciniori.
I commercianti, anche per tenersi al passo con i tempi, capiscono sempre più che il concetto di concorrenza va in un certo modo superato, che per continuare a lavorare occorre puntare sui territori, sulla promozione collettiva, sulle iniziative comuni. Che, insomma, i tempi degli individualismi sono finiti e, per far fronte alla crisi di inizio secolo, occorrono nuovi modelli organizzativi. Il tutto sotto l’insostituibile spinta da parte delle Ascom locali e della Camera di Commercio regionale.
Negli anni, due tra i Civ che si sono maggiormente distinti – per qualità delle manifestazioni, per numero degli aderenti e per proficua e fattiva collaborazione con le amministrazioni locali – sono stati quello di Rapallo (CiVediamo a Rapallo) e quello di Chiavari (Ci Vediamo In centro a Chiavari), e proprio queste due realtà vengono adesso studiate come punti di riferimento, da esportare pure all’estero.
È un bellissimo segnale di come anche in Liguria ci sono sistemi che funzionano e sono premianti per tutti: i commercianti stessi, l’indotto cittadino e l’immagine dei luoghi dove vivono e lavorano. Nei giorni scorsi, sia a Rapallo che a Chiavari, c’è stata la visita da parte del danese Simon Glinvad Nielsen, un professionista che si occupa di consulenze presso i principali governi scandinavi e che, incuriosito dal ‘sistema-Civ’, ha deciso di conoscerlo più a fondo, con l’intenzione di provare a diffondere questo modello pure nel Nord Europa.

Alessandra Torre, presidente del Civ – Ci Vediamo In centro a Chiavari, era tra le persone che hanno fatto gli onori di casa: “Ci ha fatto molto piacere – racconta – ricevere questa visita. È bello, infatti, che anche da fuori si interessino a come funzionano i Civ, che sono un modello tutto ligure e del quale siamo giustamente orgogliosi. Simon ha fatto parecchie domande su come siamo organizzati, su quante volte ci vediamo, sulle decisioni che prendiamo, le iniziative che facciamo, su come gestiamo il rapporto con le pubbliche amministrazioni. Sapere di essere una realtà che può essere replicata ci da, naturalmente, molta gioia”.
Una considerazione, in questo senso, arriva anche dal sindaco di Chiavari, Marco Di Capua, che osserva: “È motivo di grande soddisfazione esser stati presi ad esempio in un paese del nord Europa, dove solitamente i modelli organizzativi sono considerati i migliori in assoluto”. E il suo collega di Rapallo, Carlo Bagnasco, aggiunge: “Da noi si è creato il primo Consorzio Civ, con l’allora sindaco Roberto Bagnasco e il presidente dell’Ascom Mario Colombi. Il dottor Nielsen si occupa, in particolar modo, di promuovere la cooperazione tra soggetti pubblici e privati e società civile. Si è trattato di una visita prestigiosa e di un importante riconoscimento”.
Rapallo e Chiavari sono stati scelti, rispettivamente, come Civ più antico e come Civ più numeroso, in termini di iscritti. Tutto inizia qualche settimana fa, quando Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio, presenta, nel corso della manifestazione nazionale ‘Urban Promo’ di Torino, la realtà dei Centri Integrati di Via in Liguria. A condurre quel panel è proprio Simon Glinvad Nielsen, che già conosceva il Tigullio e ne rimane incuriosito. Oltre ai sindaci del territorio, il consulente danese ha incontrato in Liguria anche i rappresentanti di Confcommercio, il presidente provinciale Paolo Odone e la direttrice Ornella Caramella.
“L’obiettivo della missione, oltre a quello di vedere i risultati sul campo e conoscere di persona i protagonisti di un’esperienza di successo – illustra Maurizio Caviglia – è quello di gettare le basi per un progetto, da finanziare con fondi europei, che consenta di trasferire in Danimarca e in Norvegia il modello Civ nato in Liguria. Quando sono andato a raccontare i Civ a ‘Urban Promo’, sapevo che eravamo un’eccellenza a livello internazionale. La conferma l’ha data Simon Nielsen, che dopo aver esaminato le buone pratiche di Emilia, Lombardia e Liguria, ha scelto il modello ligure e chiesto di poter conoscere meglio queste realtà, per cercare di creare una rete europea. E siccome il suo progetto coinvolge come primo step città di dimensione media, lo abbiamo portato a visitare Rapallo, là dove tutto è cominciato, e Chiavari, dove abbiamo sperimentato per la prima volta i patti d’area”.
Ci sarà un fiorire di Civ a livello europeo? La speranza è proprio questa. Qualcosa di ligure, anzi di tigullino, che viene ripreso all’estero: sarebbe davvero un bel premio, per il lavoro e lo spirito di questi commercianti che hanno saputo rinnovarsi, resistere alla crisi e stare al passo con i tempi. Senza mai arrendersi.