di ALBERTO BRUZZONE
Sulla vertenza della Hi-Lex di Chiavari si continua a trattare, per evitare l’esubero di ventidue lavoratori. C’è tempo sino al prossimo 14 aprile. Oggi pomeriggio, alle 15,30, rappresentanti sindacali e vertici aziendali si ritroveranno nella sede della Regione Liguria, con l’obiettivo dichiarato di trovare una soluzione che possa tutelare i posti di lavoro.
Marco Longinotti, delegato della Fim Cisl, ribadisce l’impegno: “Spero in un momento di riflessione da parte di tutti. Continuiamo a proporre il ritiro degli esuberi, anche alla luce di nuove forme di cassa integrazione, sorte in virtù dell’ultimo decreto in materia, che istituisce un ammortizzatore aggiuntivo legato alla crisi derivante dalla guerra in Ucraina”.
Sino a questo momento però, nonostante tutti i tentativi da parte dei sindacati e nonostante tutte le pressioni da parte della politica, ogni tentativo a difesa dell’occupazione è stato disatteso. La trattativa va avanti, ma lo spazio è sempre più ristretto e il tempo stringe.
Proprio martedì scorso, il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, presentato da Gianni Pastorino (Linea Condivisa) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la Giunta Regionale a intervenire presso i vertici dell’azienda perché revochi la procedura di licenziamento e convochi l’azienda per proporre l’utilizzo di tutti gli strumenti di ammortizzatori sociali per evitare licenziamenti e superare la momentanea, ma grave, crisi del settore.
Nel documento si ricorda che la società fa parte del settore della componentistica automobilistica e ha uffici e stabilimenti a Chiavari dove rappresenta, con 233 dipendenti, uno dei siti produttivi più importanti e che il 27 gennaio è stata indetta dai vertici dell’azienda la procedura di licenziamento collettivo per ventidue dipendenti, che scade il prossimo 14 aprile.
Sul tema si è espresso anche Claudio Muzio, consigliere regionale di Forza Italia e componente della Commissione Lavoro: “Ho incontrato, insieme agli altri capigruppo di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale, i rappresentanti sindacali della Hi-Lex di Chiavari. Dalla riunione è emersa una linea d’azione che condivido in toto e che consiste in primis nella richiesta all’azienda di ritirare la procedura di licenziamento collettivo avviata nei confronti di ventidue dipendenti e in secondo luogo di usufruire di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, anche quelli previsti dal recente decreto Ucraina”.
Secondo Muzio, “l’obiettivo è quello di garantire i posti di lavoro in questo periodo di crisi per il settore della componentistica automobilistica, in vista di un superamento dell’attuale fase congiunturale. Questi impegni sono stati formalizzati anche in un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi del Consiglio Regionale. Occorre mettere in campo tutte le iniziative possibili per la salvaguardia occupazionale dei dipendenti e, insieme ad essi, di un pezzo importante dell’economia di Chiavari e del Tigullio”.
All’inizio della vertenza, Marco Longinotti spiegava: “L’aspetto paradossale, in questa vicenda, è che l’azienda va bene, che le commesse ci sono e che la sede italiana è considerata la migliore del gruppo a livello internazionale”. Per questo, “i licenziamenti non si spiegano, non hanno nessun motivo e nessun fondamento. Noi ovviamente li rigettiamo”. Hi-Lex, con i suoi 233 addetti, è, come si può capire, una delle principali realtà produttive del Levante genovese, insieme a Fincantieri e ad Arinox. Per questo la vertenza ha fatto subito notizia e suscitato un forte scalpore. “Con Lames era stata messa una pezza, adesso i nodi vengono al pettine”, fanno notare persone che c’erano allora e ci sono ancora adesso. Secondo Paolo Davini, della Fiom Cgil Tigullio, “la direzione aziendale deve ritirare la procedura di licenziamento e rendersi disponibile a discutere sulla ricollocazione dei lavoratori in esubero all’interno dell’azienda, dopo un periodo di formazione che consenta loro di svolgere le mansioni di cui la stessa Hi-Lex ha dichiarato di avere bisogno per soddisfare al meglio le esigenze delle nuove linee di produzione in allestimento in azienda”. E proprio il tema della formazione, insieme al decreto Ucraina, sono le due leve attraverso cui scongiurare i licenziamenti, che sarebbero l’ennesima batosta per tutto il Tigullio.