(r.p.l.) Hi-Lex Italy, filiale chiavarese della multinazionale giapponese specializzata nella produzione di alzacristalli elettrici per l’industria automobilistica, si è aggiudicata una nuova commessa. Dopo aver acquisito quattro progetti nel corso del 2022, Hi-Lex ha conquistato la fiducia di un altro cliente prestigioso: Jaguar Land Rover.
Secondo quanto riferito da Giovanni Esposito, Key Account Manager di Hi-Lex Italy, l’azienda lavorava su questo progetto sin dal luglio del 2021. Un percorso lungo ma utile a dimostrare competenza, tenacia e forza di volontà nella progettazione di un alzacristallo su misura per le esigenze di Jaguar.
Hi-Lex non fornisce prodotti standard, quello che progetta e realizza è cucito sulle richieste specifiche del cliente sia dal punto di vista del design, che della qualità dei materiali e della componente tecnologica. Ecco perché Jaguar ha deciso di affidarsi a Hi-Lex in una fase storica di transizione, in cui il marchio inglese sta presentando una nuova serie di modelli totalmente elettrici sviluppati su una nuova piattaforma.
Parallelamente all’acquisizione di Jaguar Land Rover, Hi-Lex Italy ha avviato la produzione di tre nuovi progetti: Iveco Daily, Maserati GranCabrio e Jeep Avenger. Queste commesse richiedono processi produttivi molto diversi tra loro: “Il segmento delle vetture sportive comporta un processo che prevede una parte di lavoro umano predominante, in cui servono competenze e profonde capacità manufatturiere. Questa è un’eccellenza del nostro stabilimento riconosciuta da tutto il gruppo. Altri progetti necessitano invece di una totale riprogettazione delle linee produttive e una diversa formazione degli operatori”, spiega Giorgio Sgrignani, Plant Operations Manager di Hi-Lex Italy.
Con l’entrata a pieno regime di queste nuove commesse, Hi-Lex Italy prevede di aumentare la produzione di alzacristalli nella sede di Chiavari del 20% a partire dal mese di marzo. Quanto al 2022, doveva essere l’anno del pieno ritorno alla normalità dopo le difficoltà della pandemia, ma si è rivelato un anno ricco di sfide e incertezze. In un contesto globale già condizionato da una forte scarsità di materie prime e semiconduttori, la filiera automotive si è trovata ad affrontare anche le ripercussioni della guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica.
Nell’annus horribilis del mercato automobilistico globale e italiano, chiuso con un -9.5% di immatricolazioni, la Hi-Lex di Chiavari chiude il bilancio con un utile netto di poco superiore ai 243 mila euro e un fatturato di oltre 53 milioni, un incremento del 9% sul 2021.
“La nostra performance è tra le migliori dell’intero gruppo Hi-Lex – commenta il Ceo, Paolo Pajardi – Il fatto che il mercato post Covid abbia evidenziato ulteriori elementi di difficoltà dà ancora più valore al risultato ottenuto, merito del lavoro, delle competenze e dell’impegno di tutti i dipendenti”.
Dal 2016, anno dell’acquisizione da parte di Hi-Lex ad oggi, lo stabilimento con sede a Chiavari ha sempre chiuso i suoi bilanci con il segno più, ad eccezione dell’anno della pandemia. Un dato significativo per chi ricorda le vicende della vecchia Lames. In questi anni non sono mancati gli investimenti: nel 2022 sono stati destinati quasi 2 milioni di euro in diverse iniziative, tra le quali emergono le nuove linee di produzione e la climatizzazione delle aree di lavoro.
Hi-Lex Italy è fornitore di alcuni tra i più importanti produttori di automobili come Alfa Romeo, Audi, Bmw, Ferrari, Fiat, Jeep, Lamborghini, Lancia, Maserati. Nel mese di dicembre anche Aston Martin ha scelto per la prima volta di affidarsi alla tecnologia dello stabilimento italiano.
È proprio l’alto livello tecnologico uno dei punti di forza di Hi-Lex Italy. Le attività di progettazione e sviluppo hanno generato nel 2022 circa due milioni di fatturato e, in ottobre, alcuni ingegneri Hi-Lex provenienti da altri paesi, si sono recati nel Tigullio per condividere esperienze e conoscere da vicino l’eccellenza chiavarese.
Archiviato il 2022 con la chiusura del bilancio in settembre, l’azienda è ora proiettata al futuro. Pajardi spiega: “Le difficoltà e le incertezze rimangono, legate soprattutto alla carenza di microchip, ma in termini di fatturato il nuovo anno è iniziato in modo positivo se paragonato allo stesso periodo del 2022”.