di DANILO SANGUINETI
Incastonata in un golfo magico, adagiato tra il verde delle colline e il blu del mare, quella che tanto tempo fa era solo una casetta con qualche buca attorno è oggi un circolo polisportivo da sogno. Golf e tennis sono sport che da queste parti ci stanno come i piselli nel loro baccello.
Se 18 lustri vi sembrano pochi, allora giudicherete il club Rapallo come un giovinetto che ha appena iniziato la sua strada. In realtà la club house situata all’ombra del Monastero di Valle Christi è dal 1929 che accoglie volti noti dell’imprenditoria nostrana e nomi risonanti del jet set internazionale. Lunga la lista degli avvenimenti ed ancora più lunga sarà quella degli appuntamenti di un sodalizio che non ha mai perso le antiche virtù e ha per strada trovato nuove qualità e solide certezze.
Sin da questa primavera il Circolo Golf and Tennis Rapallo mette in moto energie e passioni. Il non stare seduti sugli allori è qualità precipua dell’attuale dirigenza. È anno di festeggiamenti, sulla torta per la ricorrenza saranno ben novanta le candeline che il direttore del circolo, Fabrizio Pagliettini, accenderà. L’incarico di spegnerle al presidente Attilio Riola. È seduto su uno scranno prestigioso, ha avuto predecessori di chiara fama e di riconosciuta lungimiranza.
La storia del club scorre sempre al passo, se non in anticipo, sui tempi. Sin dall’atto di nascita, allo scadere degli anni Venti della passata centuria, quando l’Azienda Autonoma di Soggiorno fece partire un progetto di 5 campi da tennis e di un campo da golf di nove buche, della lunghezza complessiva di oltre duemila cinquecento metri, che correva lungo il fiume Boate, con sentieri tra i faggi e i castagni. Un quadriennio di rodaggio, per far crescere una rigogliosa vegetazione lungo l’intero percorso, poi sfruttando la rinomata mitezza del clima di questa parte di Liguria il club apre e resta aperto dodici mesi su dodici.
Rapallo diventa un punto di riferimento del golfismo internazionale, così come i campi da tennis sono calpestati da nomi illustri. Il boom di quella che è diventata un’istituzione non solo sportiva della città di Rapallo si accompagna al boom economico dei primi anni Sessanta. Si va al raddoppio del percorso: le diciotto buche diventano realtà nel 1971, al termine di imponenti lavori di bonifica, riempimento e ‘riforestazione’ dei terreni prescelti. Viene preservato un ampio polmone verde dentro una città che negli stessi anni subisce un assalto speculativo di portata spaventosa: non a caso il termine ‘rapallizzazione’ diventa di uso comune per segnalare i disastri della cementificazione selvaggia.
Il fortino ecologico di golfisti e tennisti resiste anche a un grave incendio che nella primavera del 1987 danneggia gravemente la storica Club House. Si ricostruisce con fedeltà assoluta la struttura originaria, strutture e terreni passano alla Regione Liguria, e il circolo riparte, arriva ai giorni nostri, pronto per celebrare una storia straordinaria.
Il direttore Fabrizio Pagliettini, che ne ha accompagnato e determinato le vicende degli ultimi 35 anni, è diventato a sua volta un’istituzione. Per due mandati ha retto anche la Associazione Italiana Tecnici di Golf, ora sta per tornare a occuparsi esclusivamente della sua creatura. Non si annoierà: “L’intero calendario 2019 sarà un’occasione per festeggiare. Ogni gara in programma si trasforma in un piccolo evento per ricordare i 90 anni. Questo anno ‘speciale’ sarà un’opportunità per farci conoscere, raggiungere anche persone e società che qui non sono mai venute”.
Il menù è ricco, il piatto forte tra due mesi. “Il clou è fissato per il 30 giugno, quando si terrà un evento sociale di grande spessore. Una gara di tennis, una gara di golf e una serata alla quale parteciperanno i nostri soci e molte autorità. Ci stiamo lavorando da mesi, in cantiere ci sono le iniziative di alcuni dei nostri main sponsor, un corollario indispensabile per arrivare a tagliare questo traguardo. Infine, stiamo preparando e daremo alle stampe un libro che racconti la storia del Circolo Golf and Tennis Rapallo per filo e per segno lungo tutti i novanta anni”.
Anche se non troveranno tutti posto nel libro stampato, in quello della memoria restano indelebili i nomi dei grandi personaggi che sui green rapallesi hanno trascorso almeno una giornata: l’ex Re di Inghilterra Edoardo e la moglie Wally Simpson, diventati ‘solo’ Duchi di Windsor dopo il matrimonio che costò un impero, Guglielmo Marconi, il commediografo Sem Benelli, stelle di prima grandezza come Rita Hayworth, Rex Harrison, Bob Hope. Anche il Re Mida dei tempi nostri, Mister Microsoft, Bill Gates ha fatto una capatina come alcuni campionissimi del golf e del tennis, in ordine sparso Costantino Rocca, Matteo Manassero, Edoardo e Francesco Molinari, Joost Luiten, Lea Pericoli, Monica Seles, Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta, Tathiana Garbin, e Novak Djokovic. Un album di famiglia così ricco da invogliare chiunque a esserci, magari sullo sfondo o su uno strapuntino: sarebbe come entrare in una storia che si è fatta Storia.