di ALBERTO BRUZZONE
Gli oriundi italo argentini, il calcio, i transatlantici, l’emigrazione, la vita e le abitudini di una volta, le radici e i ricordi di tanti liguri che hanno attraversato l’oceano, in un senso o nell’altro (o in tutti e due): c’è tutto questo (e anche di più) nel romanzo “Sporca faccenda, mezzala Morettini” scritto dai liguri Marco Ferrari e Marino Magliani e uscito nei giorni scorsi per i tipi dell’editore romano Atlantide.
Spezzino il primo (e giornalista anche per “Repubblica”, oltre che scrittore), ponentino il secondo (ora residente nei Paesi Bassi), Ferrani e Magliani firmano a quattro mani una storia d’altri tempi, ambientata negli anni Sessanta, con tanti aspetti che oggi sono incredibili: come quello di attendere giorni e giorni per avere una comunicazione tra Italia e Argentina, cosa che, al giorno d’oggi, sarebbe impensabile, nell’era di Internet e del mondo sempre connesso.
“Invece un tempo – ricorda Marco Ferrari – anche per avere notizie di un calciatore si doveva aspettare che il giornale apposito, stampato su carta, venisse portato da una parte all’altra dell’oceano da una nave”. È intorno a questo mondo “slow”, ma enormemente pieno di fascino, che ruota gran parte dell’azione. Il protagonista è “un procuratore di calcio che sogna il gran colpo, ma incappa sempre in situazioni disastrose. Sino a quando non decide di mettersi in affari con la Sampdoria, e propone tre vecchie glorie, che però vuol far passare come calciatori di primo piano attraverso un settimanale, “El Grafico”, di cui vengono inventate alcune pagine. Era quello l’unico strumento che i procuratori avevano per farsi un’idea dei giocatori, ed è così che i tre argentini arrivano in Italia, ma qui ci saranno altre sorprese”.
Ferrari ricorda che “a quell’epoca solo gli oriundi erano ammessi nel campionato italiano. Mi fa molto piacere raccontare queste vicende perché ho un filo diretto con l’Argentina per parte di madre e anche Magliani ha vissuto per lungo tempo in Sud America e traduce parecchi testi dall’argentino all’italiano”. Ci sono la Boca, il Cocoliche (ovvero quel linguaggio ibrido dell’area di Buenos Aires, misto tra spagnolo e italiano), ci sono i contorni del giallo ma anche quelli dell’avventura, e poi c’è la vicenda umana e personale di un uomo che cerca il suo riscatto, e lo fa con i mezzi che ha a disposizione e qualche amico che lo aiuta (tra cui un proto, una figura quasi “mitologica” del giornale di carta, oggi quasi del tutto in via d’estinzione). “Mi ero già accostato al mondo degli oriundi con il mio libro “Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol”, così ho voluto tornare sul tema e l’ho fatto chiedendo l’apporto dell’amico Marino Magliani, che è stato fondamentale. La Liguria ha uno straordinario rapporto con l’Argentina e tutta questa storia va ricordata perché continua a far parte di noi”.
La prima presentazione pubblica di “Sporca faccenda, mezzala Morettini” è fissata per oggi alle ore 18, presso il Pin La Spezia, in via Armando Diaz, quindi si proseguirà il 2 luglio alle 18 alla Feltrinelli di Genova.
