di ALBERTO BRUZZONE
In tempi di tastiere e schermi retroilluminati, dove l’‘amico’ e il contatto sono quasi esclusivamente virtuali, in tempi di ciabatte, divano e serie tv, esistono e resistono ancora tante e nobili iniziative ‘antiche’ che riscuotono l’indubbio successo che poi meritano. La chiave sta spesso nel coraggio, nell’intraprendenza e nella buona volontà di chi le propone, perché poi il seguito arriva quasi automaticamente.
È un bel segno: perché significa che la qualità dei rapporti umani e sociali viene ancora percepita e ricercata, e che la cultura, quella d’eccellenza rappresentata dalla letteratura, è sempre il miglior veicolo per creare empatia, per fare gruppo, per far muovere menti e coscienze.
A Chiavari tutto questo è successo – ancora una volta – nelle ultime settimane, da quando cioè è stato fondato e lanciato, presso la Biblioteca della Società Economica di via Ravaschieri (che anche grazie a questo si conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, uno dei principali ‘motori’ culturali della vita cittadina e dell’intero Tigullio), il cosiddetto ‘Club degli inguaribili lettori’, che è stato opportunamente sottotitolato ‘Tante teste per un testo’.
Si tratta di un gruppo di lettura, proposto dall’ente storico chiavarese e dalla sua ricchissima biblioteca (oggi conta quasi centomila volumi), su spunto di Maria Simonella, responsabile del servizio e da sempre impegnata anche nel ruolo di promotrice culturale, apprezzatissima da tutte le persone che frequentano la sala di studio e di lettura per la sua disponibilità e la sua estrema competenza.
‘Club dei lettori’: ovvero un circolo di appassionati che si riunisce a cadenze prefissate per parlare di un volume letto e per scegliere quello successivo, creando una consuetudine ‘di gruppo’ che non solo invoglia alla lettura (è sempre consigliabile, infatti, partecipare alle riunioni dopo aver letto la proposta in questione), ma stimola pure al dibattito, al confronto di idee, pareri e opinioni. Che fa muovere le teste, insomma: quello che poi è l’obiettivo finale di questi appuntamenti.
Maria Simonella ci ha creduto sin dall’inizio, incontrando il favore di tutta la Società Economica, in particolare di Enrico Rovegno, attivissimo e sempre entusiasta responsabile delle attività culturali. A metà gennaio, è stato lanciato l’appello per entrare a far parte del club: bastava lasciare il proprio nome e il proprio recapito alla biblioteca. Poi, si è tenuta la prima riunione tra chi aveva manifestato l’intenzione di far parte del gruppo.
E qui c’è stata la prima, e assai piacevole, sorpresa: “Perché – racconta Maria Simonella – ci siamo trovati di fronte a un numero di partecipanti assolutamente superiore alle nostre più rosee aspettative. Normalmente, un gruppo di lettura funziona bene con una quindicina di partecipanti. Al primo incontro, c’erano quaranta persone, il che ci ha subito spinto a creare due turni”.
Sono due, quindi, i ‘Club degli inguaribili lettori’, e potranno andare avanti in parallelo, così come potranno, se lo vorranno, vivere ognuno di vita propria, con letture cioè differenziate. Ma come funziona un club, nello specifico? “Anzitutto – spiega Maria Simonella, che conosceva altre esperienze di questo tipo, ma anche per lei si tratta della prima volta, a livello effettivo – nel corso dell’incontro preliminare ci siamo dati alcune regole. È stato deciso un primo testo, poi ci si è dati appuntamento per le prossime settimane. Il testo in questione verrà analizzato e discusso, quindi nella stessa riunione si sceglierà, tutti insieme, il libro per l’incontro successivo, e si andrà avanti in questa maniera. La sede delle riunioni è la sala di lettura della biblioteca, dopo l’orario di apertura al pubblico ma, per l’estate, contiamo di spostarci all’esterno, nel nostro bellissimo ‘Giardino dei lettori’”.
Tutto, naturalmente, è gratuito e senza alcun impegno. La stessa coordinatrice presta la sua attività a semplice, ma assolutamente prezioso, titolo di volontariato. “Vista la modalità che dovrà avere questo nostro appuntamento mensile, ovvero un momento piacevole e di confronto sul testo scelto, in cui tutti devono avere la possibilità di esprimere un’idea, un commento o un pensiero, un numero così elevato di partecipanti non avrebbe permesso di garantire il clima di salotto di lettura, e così abbiamo convenuto con chi era presente di riunirci in due appuntamenti, che nel mese prossimo saranno mercoledì 19 febbraio e venerdì 21 febbraio, sempre alle ore 18,15. Naturalmente, si tratta di una sorta di laboratorio ancora in itinere e work in progress, per cui chi non si fosse ancora ‘iscritto’ può sempre aggiungersi al gruppo e partecipare. Il nostro club vuole davvero essere un punto di riferimento dedicato a chi ama i libri e la lettura e abbia voglia di scoprire qualcosa di nuovo o condividere il proprio pensiero. Proprio da questa idea, era nato anche il sottotitolo del club ‘Tante teste per un testo’ e non escludiamo neppure che, per il futuro, con la creazione di due gruppi si possa arrivare alla scelta di due libri diversi: saranno gli stessi ‘inguaribili’ a decidere e a votare”.
Intanto, come primo libro, il ‘Club degli inguaribili lettori’ ha scelto ‘La vita davanti a sé’ (titolo originale: ‘La vie devant soi’), un romanzo dello scrittore lituano naturalizzato francese Romain Gary (pubblicato il 14 settembre 1975 da Mercure de France), scritto sotto lo pseudonimo di Émile Ajar, escamotage che gli permise di vincere per la seconda volta (cosa non concessa dal regolamento) il premio Goncourt, che Gary aveva già ottenuto quasi vent’anni prima con ‘Le radici del cielo’. Nel 1977, il romanzo venne trasposto nell’omonimo film (interpretato da Simone Signoret) e nel 1978 vinse l’Oscar come miglior film straniero.
Il testo racconta la storia di Madame Rosa, ex prostituta ebrea, residente in un quartiere dove coabitano neri, musulmani ed ebrei. Scampata al campo di concentramento, decide di allevare i figli delle colleghe. In miseria, alla fine dei suoi giorni, ha accanto a sé uno dei suoi protetti.
“Nella prossima riunione – conclude Maria Simonella – vedremo se l’adesione rimarrà sempre così alta. Io sono molto ottimista, in questo senso. Il club è un modo non solo per stimolare la lettura, ma anche per far muovere il mercato librario, in tutte quelle persone che hanno voglia di acquistare un determinato testo. Molte copie del libro, comunque, le ho fatte arrivare qui a Chiavari grazie al servizio del prestito interbibliotecario e del ‘Bibliobus’”.
Questo per dire quanto un club di lettori ha già potuto ‘smuovere’ e quanto ancora potrà farlo in futuro. Se sono inguaribili, è ancora meglio. E guai a guarire, dalla ‘malattia’ dei libri, della lettura e della cultura.