
Sabato scorso, presso l’Auditorium dell’Annunziata a Sestri Levante, Giovanni Arvedi nel suo discorso di ringraziamento per il conferimento della cittadinanza onoraria ha efficacemente esposto la sua visione di come un imprenditore debba comportarsi nei confronti della sua impresa e della comunità che la circonda.
Ricerca tenace e continua dell’innovazione, lealtà totale ed amore assoluto nei confronti dell’impresa e di chi vi opera sono state le direttrici di una vita di lavoro che ha fatto del gruppo Arvedi la più importante siderurgia di proprietà italiana del Paese.
Un’impresa di grande successo che negli anni è stata capace di rivoluzionare il modo di fare l’acciaio, sviluppando una tecnologia unica al mondo per compattezza delle linee, riduzione dei costi di trasformazione, risparmio energetico.
Tale innovazione è il frutto di oltre 40 anni di dedizione totale a un’idea e all’implementazione della stessa attraverso affinamenti progressivi, spirito di sacrificio e capacità adattiva.
Grazie a questa tecnologia innovativa Arvedi ha costruito un futuro sostenibile per la sua impresa, differenziandola dai concorrenti e rendendola il campione da imitare.
Ma questo gigantesco sforzo interno non gli ha impedito di guardare al di fuori e di lavorare con altrettanta dedizione alla crescita economica, civica e morale delle comunità e dei territori all’interno dei quali operano le fabbriche.
Giovanni Arvedi lo ha detto con chiarezza: occuparsi delle comunità umane e dei territori è altrettanto importante che occuparsi dell’impresa, anzi a proposito di questa attività ha parlato di una vera e propria passione, coltivata e portata avanti da sempre con al fianco la collaboratrice più fedele e preziosa, la moglie.
Basta andare a Cremona per rendersene conto: lo straordinario Museo del Violino realizzato nel restaurato palazzo dell’Arte, il Centro Sportivo della Cremonese, lo stadio completamente rinnovato, le mille iniziative editoriali, culturali e benefiche del gruppo Arvedi sono lì a testimoniare di questa passione.
Anche a Sestri Levante il parco Mandela vede la luce grazie al generoso contributo di Arinox.
In un paese come l’Italia nel quale continuano a essere diffusi una cultura e un sentimento anti impresa, che vedono la ricchezza come figlia del sopruso piuttosto che come frutto del merito e del successo e gli imprenditori come soggetti senza morale, la figura di Giovanni Arvedi si staglia nella sua grandezza sfidando ignoranza e pregiudizi con il sorriso e la serenità dei giusti.