Real Fieschi, che nome impegnativo! Sin dalla sua apparizione ad inizio del decennio, la società fondata da Andrea Levaggi si attirò attenzione e anche invidie. Un titolo altisonante e una scalata rapidissima nelle gerarchie del calcio levantino, dalla Terza alla Promozione senza flessioni o retromarce.
Poi l’estate scorsa una crisi, un momento di riflessione. Forse una pausa necessaria, logico seguito ad un paio di stagioni esaltanti e allo stesso tempo dispendiose di energie, mentali quanto economiche. E le malelingue erano in agguato. Si fa presto quando le cose vanno male a criticare, a riproporre le invidie suscitate in anni di vittorie sotto una patina di sarcasmo. Per esempio, storpiare con malignità il nome in ‘Real Fiaschi’.
La società nata nel 2012 a Cogorno, che della nobile casata genovese era una delle secolari, era partita con ambizioni contenute, principalmente ridare voce al calcio di San Salvatore e Cogorno, dimezzato dopo il cambio di rotta del Villaggio. Le ambizioni sono state ampliate strada facendo. La società ha saputo farsi strada nel calcio locale: in un momento dove il movimento sta perdendo pezzi e vede restringersi i propri confini, la società fliscana ha saputo gestire le avanzate e anche le inevitabili retromarce. Ed oggi può dire con orgoglio di essere uscita dalla bufera, e aver ripreso a camminare spedita.
Merito della duttilità del presidente Levaggi, che ha saputo cambiare rotta senza esitare, capacità notevoli anche del gruppo di dirigenti e tecnici che sono rimasti uniti nelle difficoltà momentanee. “Oggi – come riassume l’efficientissimo addetto stampa Simone Parma – il Real Fieschi è entrato in una nuova fase della sua ancor giovane storia. Abbiamo rivisto alcune linee programmatiche, abbiamo riformulato una tabella di marcia, confermando molte cose, cambiando dove era inevitabile farlo. E debbo dire che la fase di transizione è stata più rapida e indolore di quanto auspicassimo o temessimo”.
La decisione di Davide Cesaretti – cardine attorno al quale la società aveva creato dal niente e fatto prosperare un settore giovanile – di lasciare il club (è passato al RivaSamba) aveva messo il presidente e i dirigenti rimasti di fronte a un dilemma. “Una riduzione degli impegni è stata un’opzione sul tavolo, alla fine però abbiamo deciso diversamente. Fondamentali sono stati l’affiatamento del gruppo dirigente che in grande maggioranza ha deciso di proseguire questa avventura e l’abbinamento con il Sestri Levante”.
A proposito dell’intesa con il club di serie D si è detto e scritto molto… “E’ un patto senza vincoli rigidi. I due settori giovanili si scambiano informazioni, i loro ed i nostri tecnici si incontrano, e abbiamo concordato che i nostri ragazzi più meritevoli potranno essere presi in considerazione per le loro squadre di punta. Il presidente dell’U.C Sestri, Stefano Risaliti, ha personalmente concordato con noi il modus operando. I primi mesi di cammino in comune hanno mostrato che questo modello funziona. Ci stiamo aiutando e sostenendo a vicenda, il nostro settore giovanile ha iniziato una stagione con circa 180 tesserati, abbiamo presentato almeno una squadra al via in ciascuna delle categorie giovanili, dai Piccoli Amici agli Allievi con la sola eccezione della leva Giovanissimi, i nati nel 2005. Soni stati confermati tutti gli eventi principali: City Camp Summer 2018, Travel Camp 2018 (questa volta a Fanano, Modena), Torneo di Calcio Giovanile dei Fieschi, con un coinvolgimento totale di oltre 500 atleti”.
Il settore giovanile fliscano rimane tra i più grandi dopo quello, chiaramente ‘fuori concorso’ della Virtus Entella: “La missione resta quella di far fare sport ai ragazzi di Cogorno e dintorni. Non pensiamo al vivaio come a una macchina che deve produrre giocatori o garantire introiti per sistemare il bilancio e mantenere la prima squadra. Speriamo che dalle nostre giovanili escano, come è accaduto e accade, dei rinforzi per il team che milita in Promozione”.
A proposito dell’undici affidato per la seconda stagione a Claudio Paglia: era partito a fari spenti, si trova attualmente al terzo posto nel girone B di Promozione, ancora in corsa per salire in Eccellenza, o direttamente o attraverso i play off. “Il merito va diviso tra il mister, il d.s. Ferron, e il ritorno di nostre vecchie conoscenze. Come dicono Paglia e Ferron con certi nomi come Gandolfo, Pozzo, Ronconi e Conti, più un bel gruppo di ragazzi che vogliono mettersi in mostra, i risultati ‘devono’ arrivare. Non era scontato, ma il gruppo si è cementato da subito e abbiamo fiducia che continui così sino alla fine. Di obblighi non ne hanno, tutto quanto otterranno sarà ben accetto”.
Sul campo di casa, il San Martino di Cogorno, c’è sempre un dirigente, un tecnico che ti accoglie a braccia aperte: una gestione casalinga, una programmazione da professionisti che tengono un occhio anche a quanto accade fuori dal rettangolo verde. “Il risultato del quale siamo più fieri? Che anche in questa stagione collaboreremo con l’associazione ‘Find the Cure’ per dare loro le mute di gioco smesse: d’accordo con staff, i giocatori, i ragazzi ed i genitori manderemo in Africa le maglie, i calzoncini, le tute, le scarpe utilizzare nella passata stagione”. Né fischi, né fiaschi, questo è realmente una società degna del nome Real.
(d.s.)