di DANILO SANGUINETI
Senza tetto, senza orario, eppure con la bandiera. Ed è quella attorno alla quale la squadra si raduna, fa quadrato. Come deve fare un team che solo puntando sulla coesione del gruppo sarà in grado di ottenere risultati che valgono più delle stesse medaglie e delle stesse votazioni conseguite nelle prove delle settimane scorse.
Va tenuto a mente che la Pro Chiavari da cinque mesi e mezzo, oltre alle limitazioni dovute alle chiusure e alle limitazioni che le società debbono rispettare per combattere la pandemia, è costretta a confrontarsi con la chiusura della propria palestra – gestita sin dal giorno dall’apertura del complesso sportivo di Largo Pessagno 15 anni fa – inagibile causa crollo (inatteso e preoccupante) di una parte del soffitto.
Sbattuta in mezzo alla strada dall’evento rovinoso, è riuscita non solo a mantenere, ma addirittura a migliorare le proprie posizioni, ottenendo risultati inattesi e lusinghieri, portando alla ribalta un gruppo di ginnasti dove talento e capacità agonistiche abbondano.
Un esempio eclatante è rappresentato dalla seconda prova del campionato Individuale Gold Allieve, il massimo livello per le categorie delle agoniste più giovani, tenutasi sabato 13 marzo a Genova S. Eusebio. La società chiavarese si è presentata in gara con ben nove atlete, tutte nate tra il 2010 e il 2012. Il solo numero di partecipanti rappresenta un successo. Oltre al numero anche la qualità: cinque mesi di sacrifici severi accantonati dal coraggio delle ragazze, dei tecnici e dei dirigenti.
La squadra è scesa in campo gara più determinata che mai ed è ha ottenuto una serie di piazzamenti mai raggiunti in precedenza. Almeno una ragazza sul podio in tutte e tre le classi che tengono dell’età: oro per Rebecca Torricini e bronzo per Vanessa Tronchi in L1 (classe 2012), argento per Elisa Pizzorno in L2 (classe 2011) e oro per Alessia Marena in L3 (classe 2010). Non sono state da meno le compagne che, nelle rispettive categorie, si sono piazzate con Emily Botto quarta in L2, Sabina Buzzati quinta in L1, Aurora Frittitta sesta, Sofia Scaramozzino settima e Federica Rei decima in L3. Una doverosa menzione anche per le compagne più grandi che hanno gareggiato il giorno seguente: Anna Cantarella bronzo in LD, Caterina Oca quinta e Ginevra Lazzeri dodicesima in LC.
Spiega Silvia Vatteroni, una delle allenatrici della squadra agoniste insieme a Silvia Cella: “Le piccoline sono state semplicemente straordinarie, non una delle nove ha deluso, hanno dato il massimo e hanno reso anche oltre le aspettative. E dalle grandi mi aspetto sostanziosi miglioramenti nei prossimi appuntamenti: chi dopo solo 3 mesi di allenamento ha incrementato nuovamente le difficoltà, lavoreremo per stabilizzarle, chi ha eseguito quattro esercizi su quattro senza errori, dimostrando carattere e consapevolezza”.
C’è della sincera ammirazione per le sue pupille. “Se pensiamo che il crollo di ottobre costrinse l’intero settore agonistico a interrompere i normali allenamenti, un vero disastro che, in un periodo già pieno di limitazioni e chiusure, ci costrinse a cercare e per fortuna trovare ospitalità in giro per la Regione, tagliando giorni e numerose ore di allenamento”.
Questo handicap non meritato sulle spalle avrebbe abbattuto chiunque, ma non queste ragazze. “Prima mesi di riunioni in ‘Zoom’ e poi il vagabondare per la Liguria. Il mio gruppo va un giorno alla settimana a Genova, una volta ogni due settimane a Savona e negli altri giorni deve arrangiarsi nella palestra comunale di Leivi che, essendo piccola, ci permette di portare, montare e usare un attrezzo alla volta”.
Coach Vatteroni non lo ha confessato prima, ma ad inizio dell’avventura temeva defezioni e un generale calo: “Stiamo parlando di ragazzine e bambine che escono da scuola alle 13 e quando andiamo a Genova o Savona mangiano in macchina, arrivano, si cambiano, si allenano, ripartono, fanno i compiti in macchina per essere di ritorno nel Tigullio quando va bene alle 18,30-19”.
Per non parlare del disagio di doversi allenare sempre in posti diversi dove non puoi fare l’occhio alle misure dei tappeti, alle distanze, ai punti di riferimento da tenere sempre di vista quando si salta, si caprioleggia, si balza in avanti e indietro. Con gli avversari che possono scrutarti, sapere i tuoi punti di forza, che esercizi sei in grado di fare bene, quali male, che punteggi, eccetera. “Non avrei avuto niente da dire se avessero gettato la spugna, invece loro e le loro famiglie sono stati semplicemente splendidi. Hanno incoraggiato noi invece che il contrario…”.
Le ragazzine hanno spronato le grandi, i ragazzi hanno fatto lo stesso non volendo sfigurare. “Anche dal maschile splendide notizie. Un nostro ginnasta, Davide Mattoli, allenato da Flavio Mandich, ha esordito due domeniche fa, con la maglia della Libertas Vercelli, in serie A. Non accadeva da decenni. E abbiamo un altro gruppo che sta andando fortissimo in prestito all’Andrea Doria di Genova”.
Verrebbe quasi da dire che le ristrettezze hanno temprato un gruppo di acciaio. Quasi quasi sarebbe da rimandare il rientro a casa. “Non scherziamo – ribatte Silvia Vatteroni – Contiamo i giorni, siamo felicissimi che siano partiti i lavori del primo lotto per la messa in sicurezza della nostra palestra”.
A maggio la tranche iniziale di opere sarà terminata, poi toccherà al secondo lotto per il quale il Comune di Chiavari assicura siano già stati stanziati i fondi. Forse per luglio, massimo agosto la palestra della Pro riaprirà i battenti. “Sarà una gran festa, e sono sicura che le nostre ragazze, bravissime, ci arriveranno con altre medaglie appuntate sul petto”. Scriccioli di acciaio.