di ALBERTO BRUZZONE
Il Comune di Genova si prepara ad adottare l’intera collezione di uno dei musei più prestigiosi e visitati al mondo, ovvero quello di Portofino. Il progetto è portato avanti in prima persona dal sindaco, Marco Bucci, e dal Tavolo della Cultura, in collaborazione con Daniele Crippa, che è il direttore e il fondatore del Museo del Parco di Portofino.
L’accordo tra Crippa, che è anche il proprietario delle centocinquanta opere di varie dimensioni, realizzate da scultori sia italiani che internazionali, e la Civica amministrazione è stato ufficializzato nei giorni scorsi attraverso una delibera della Giunta Comunale, che è stata portata in votazione proprio da Bucci.
La collocazione pensata per il futuro del Museo di Portofino è il Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, che andrà quindi ad arricchirsi notevolmente con un patrimonio di enorme valore, conosciuto in tutto il mondo. Ma perché la Collezione Crippa (così si chiama anche il Museo di Portofino) deve lasciare il borgo del Tigullio?
Perché nei mesi scorsi il terreno che la ospita, ovvero quel magnifico giardino che scende dalla collina e arriva ad affacciarsi sul molo del porticciolo dove sono ormeggiati gli yacht, è stato acquistato, insieme al Castello di Portofino (un tempo proprietà dell’imprenditore Ferdinando Garrè), da un gruppo che si occupa di turismo e di sviluppo alberghiero.
Si è già parlato della Four Seasons, si è detto che dietro l’operazione ci sarebbe nientemeno che Bill Gates, il capo della Microsoft, è stata anticipata la futura destinazione come hotel di lusso, anche se nessuna di queste notizie è stata sinora confermata. Di certo si sa che il Museo di Portofino è stato sfrattato con una lettera ufficiale, così come sono stati sfrattati gli illustri residenti del Castello.
Tra di loro, anche Rosanna Armani, la sorella di Giorgio Armani, la gallerista Carla Sozzani e Giacomo Loro Piana, erede del celebre marchio del cachemire. Ecco perché Daniele Crippa si era già attivato nel 2023 per non far morire il Museo di Portofino e per dare alle varie sculture una degna collocazione. A raccogliere l’appello erano state tante amministrazioni: soluzioni ipotizzate riguardavano Chiavari, Rapallo e Santa Margherita, ma poi è stato il Comune di Genova a ufficializzare l’accordo e ad aggiudicarsi un’attrazione che, se opportunamente valorizzata, contribuirà ad accrescere ulteriormente l’immagine turistica e culturale della città.
Nelle carte di Palazzo Tursi si legge esattamente questo: l’acquisizione della Collezione Crippa è un percorso “per potenziare e innovare l’offerta culturale della città come previsto nel piano Strategico della Cultura”. Quindi si ritiene “opportuno sostenere e supportare le attività di valorizzazione e potenziamento dell’offerta culturale di arte contemporanea anche permanente in città e, nello specifico, nell’ambito dell’azione ‘Sistema dei Musei – Investimento in Arte Contemporanea – Sviluppo e promozione di tutte le manifestazioni artistiche di arte contemporanea’ del Piano Strategico Cultura 2023-2026 ‘Futuro in cultura: l’eccezionale nel quotidiano’”. Approvato l’atto politico, adesso la Direzione della Cultura, che è coordinata da Gloria Piaggio, dovrà preparare “i successivi atti e provvedimenti per l’attuazione del progetto di trasferimento e valorizzazione culturale della Collezione Crippa”.
L’operazione avverrà in tempi brevi anche perché il Museo di Portofino deve lasciare i suoi attuali spazi approfittando di questo periodo nel quale è normalmente chiuso (l’ingresso al pubblico è da giugno a settembre). Il Museo del Parco nasce nei primi anni Ottanta sviluppandosi sul terreno di un magnifico giardino su differenti terrazzamenti, di circa tre ettari, affacciato sul mare, costruito con pazienza ed amore agli inizi del secolo dal Barone Mumm che oltre a dedicarsi ai suoi vigneti aveva creato, favorito dal microclima di Portofino, una collezione di rare piante provenienti da ogni parte del mondo.
Il Museo, che ospita sculture appartenenti ad alcuni tra i maggiori artisti a livello internazionale, si arricchisce ogni anno di nuove acquisizioni creando uno spazio culturale sempre in evoluzione, tale da stimolare continue visite tra gli amanti del settore e della natura.