di DANILO SANGUINETI
Quello che poteva essere e che dovrà tornare a essere. E’ un esercizio di logica sportiva più che un incontro di Tim Cup. Per i pedanti giovedì 6 dicembre alle ore 18 allo stadio Luigi Ferraris di Genova è in palio la qualificazione agli ottavi di finale, chi vince se la vedrà all’Olimpico con la Roma il prossimo 13 gennaio.
Per chiunque abbia cara l’Entella il suo faccia a faccia con il Genoa con in palio qualcosa di concreto – non la solita amichevole concessa per far felici i tifosi rossoblù della Riviera di Levante – è una possibilità attesa da 47 anni.
Per la precisione dal 7 febbraio 1971,quando il Genoa si apprestava a chiudere la ferita bruciante della prima retrocessione in serie C della sua storia tornando in quella serie B abbandonata tra le polemiche solo otto mesi prima. Detta così non può non ricordare qualcosa di molto vicino e altrettanto doloroso ai tifosi biancocelesti…
L’Entella in serie C c’è di nuovo mentre il Grifone da 12 campionati conserva, quasi sempre senza patire, la massima serie. Il pronostico interessa poco i supporter chiavaresi, che sono orgogliosi per il solo fatto di essere arrivati sin qui: non ci sono stati problemi a riempire il pullman organizzato dal club Val Graveglia Biancoceleste, e in centinaia si sono mossi con mezzi propri per essere accanto al team di Boscaglia nella disfida di Marassi.
La Virtus Entella si è guadagnata questo turno spopolando nei turni eliminatori disputati al Comunale di Chiavari: il 5 agosto 3-0 al Siena, il 12 agosto 2-0 alla Salernitana. Nei lunghi mesi di forzata assenza dalle competizioni ufficiali, ha anche fatto da sparring partner al Genoa che aveva appena cambiato allenatore: Juric chiese a Boscaglia di sostenere un test match a Pegli, era il 23 ottobre e gli ospiti a sorpresa se lo aggiudicarono: 2-1. Un mese e mezzo dopo molte cose sono cambiate, l’Entella è molto più stanca di allora perché per recuperare una parte del terreno perduto (senza colpa) deve scendere in campo ogni 3-4 giorni. D’altra parte della barricata il Grifone è alle prese con l’ennesima crisi tecnica ed ha in mente più che il derby inedito il campionato, con Juric che deve riguadagnarsi – ed è la terza volta in due anni – la fiducia di tifoseria e dirigenza.
Se oggi c’è attesa e curiosità; 48 anni fa, per la precisione il 20 settembre 1970, l’aria era infuocata: il Genoa, grande favorito per la vittoria in quella serie C vissuta come una punizione immeritata (persa la serie B più per beghe societarie che per demeriti sportivi), faceva visita al Comunale all’Entella Chiavari che la categoria la difendeva con le unghie e con i denti, che era diretto dall’eterno commissario straordinario Tugnin Solari e che sulla carta non aveva alcuna speranza contro una grande, seppure temporaneamente decaduta, come il Genoa.
Finì 2-0 per i rossoblu ospiti ma l’Entella allenata da Mauro Mari si difesE con grande orgoglio per tre quarti di match. Incitata da oltre 5000 tifosi, andò in svantaggio al 78’ per mano di Perotti e capitolò solo al 89’ per il gol firmato da Speggiorin. L’Entella in quel torneo con cinque liguri (Spezia, Savona e Imperia oltre alle due genovesi) si fece onore, cambio allenatore in corso d’opera. Nel ritorno a Marassi, appunto il 7 febbraio 1971, mise addirittura paura alla capolista, che stava duellando con un irriducibile Spal: i corsi ed i ricorsi, anche allora c’era un’unica promozione in ciascuno dei tre gironi della terza serie e domenica 9 dicembre sarà la Spal a decidere la sorte di Juric. Finì 1-0 al Ferraris.
Il tabellino dell’incontro valido per la 21a giornata (seconda di ritorno).
Genoa: Lonardi, S. Rossetti, Bittolo, Derlin, Benini, Turone, Balestrieri, Maselli, Cini, Piccioni, Speggiorin I (54’ Perotti). Allenatore: A. Silvestri (l’indimenticabile Sandokan).
Entella: Parisio, Fontana, Nadalin, Milone, Gazzaniga, Favari, Barbana, Gittone, Rossi, Pacciani, Ciardella (83’ Gavino). Allenatore: Mari.
Arbitro: Marino di Taranto.
Spettatori: Diciassettemila circa.
Marcatore: 85’ Turone.
Uno slalom nella trequarti entelliana, una bomba da 30 metri che salvò il Genoa. L’Entella non solo non se la prese, ma in pratica consegnò la promozione al Genoa il 4 aprile successivo battendo la capolista Spal 2-0 al Comunale (gol di Gittone) e permettendo al Genoa che espugnava Montevarchi di conquistare i due punti di distacco che avrebbe mantenuto sino alla conclusione del torneo. Cinque decadi e sembrano cinque ere geologiche, tante cose sono cambiate nel calcio e tanta acqua è corsa sotto il ponte dell’Entella, fiume e pure società. Oggi dopo 50 anni la Virtus Entella torna a confrontarsi con i massimi livelli del calcio ligure, con una delle due capofila: non si adontino Spezia, Savona o Sanremese, ma affrontare il Genoa è un’altra cosa. Un palliativo per i mesi di sofferenza? No, un antipasto. L’Entella è tornata.