di ALBERTO BRUZZONE
Una Chiavari sempre più a misura di giovani, pur mantenendo una grande attenzione, e un grande rispetto, verso i propri anziani. Nel dibattito sulla ‘Chiavari che vorrei’, iniziato da ‘Piazza Levante’ con i pareri del presidente di Ascom, Giampaolo Roggero, e dello studioso di storia locale, scrittore e conferenziere Giorgio ‘Getto’ Viarengo, arriva adesso l’illustre voce del presidente della Società Economica di Chiavari, Francesco Bruzzo.
L’Economica, per il livello dei suoi soci, la sua storia secolare, il suo ricchissimo patrimonio librario, la quadreria, la ricca attività a favore della cultura, della storia e dell’imprenditoria locale, la sua enorme attenzione verso il sociale, il suo stretto rapporto con il Comune di Chiavari e la presenza in importanti consigli di amministrazione (come l’Istituto Pietro Torriglia), è indubbiamente un punto di riferimento, un faro per tutta la città ma anche per tutto il Tigullio.
Bruzzo parla in doppia veste: come presidente dell’ente (compirà un anno di mandato il prossimo 20 aprile, dopo aver preso le redini da Roberto Napolitano ed essere stato per molto tempo vicepresidente, mentre in qualità di socio è iscritto dal 2003), ma anche come imprenditore molto stimato, già funzionario della Camera di Commercio di Genova e vicepresidente della Fiera di Genova, nonché presidente del Consorzio per la tutela dell’olio extravergine di oliva Dop Riviera Ligure e consigliere di Fondazione Carige.
“Chiavari – afferma Bruzzo – deve diventare, sempre di più, una città funzionale per le persone che ci vivono. E intendo che ci vivono per tutta la giornata: ovvero giovani e anziani. Mentre gli adulti sono spesso persone che si spostano per lavoro. La città è invasa di giovani, me ne rendo sempre più conto ed è un’energia positiva che non dobbiamo assolutamente lasciar andare. Noi abbiamo fatto la nostra parte, grazie alla Biblioteca della Società Economica: siamo riusciti, grazie al Comune, a estendere l’orario, abbiamo aumentato gli spazi e, dalla primavera, ci sarà anche la possibilità di studiare fuori nel ‘Bibliogiardino’. Ma di servizi per i giovani e, in particolare, per gli studenti, non ve ne sono mai abbastanza. Lo abbiamo visto bene in queste ultime settimane, con la questione delle aule per il liceo linguistico”.
Secondo Bruzzo, “vanno create ulteriori strutture, anche per accogliere le discipline più moderne e avviare i ragazzi verso il mondo del lavoro. Il modello che ho in mente e che abbiamo davanti a noi è Wylab: un incubatore di imprese tecnologiche che ogni giorno vede impegnati moltissimi giovani che vogliono costruire la loro avventura imprenditoriale”.
Un luogo dove il tech e il digital si coniugano con il mondo dello sport. Quella che, a dire di Francesco Bruzzo, è l’altra grande prospettiva che possiede Chiavari: “Ci sono decine e decine di società sportive. Dalla Virtus Entella a tutte quelle che brillano nelle altre discipline. Ma le strutture non sono altrettanto prestigiose. Ecco, se devo dire la Chiavari che vorrei, direi questo: una Chiavari più generosa dal punto di vista dei campi, delle palestre, dei punti di ritrovo. Invece, e lo dico con dispiacere, qualcuno non si è ancora reso bene conto di cosa significhi avere un’Entella che gioca nel calcio professionistico, quale grandissima occasione sia per la nostra città, quale indotto possa portare. Puntare sullo sport apre invece degli scenari incredibili, anche a nuovi lavori, all’impiego di giovani, alla creatività. Lo sport, in questo senso, sa fare decisamente miracoli”.
L’altro fronte sono invece gli anziani: “Siamo una delle città più popolate da over 65, ben oltre la media nazionale. Una sorta di record. In questo ambito, a Chiavari c’è sempre stata una grande attenzione, un grande rispetto, per i nostri anziani. Abbiamo ben sei case di riposo, e tutte in zone molto suggestive. Tempo fa, la Società Economica lanciò il bel progetto ‘Pedagogista della città’: per mettere in relazione i giovani con gli anziani. Tra le esigenze, emersero queste: il bisogno di animazione o comunque di occasioni di incontro, confronto, relazione per gli anziani all’interno delle residenze protette; il bisogno di una rete di comunicazione e di connessione tra le molteplici offerte di servizi e risorse per anziani presenti sul territorio, sicuramente ben strutturate e molto articolate ma talvolta non ottimizzate e coordinate da un unico quadro di regia, capace di ‘mobilitare’ risorse peraltro già esistenti in modo più efficace ed efficiente; il bisogno di stimolare o addirittura creare occasioni effettive di incontro tra giovani e anziani”.
A Bruzzo piacerebbe “che questo progetto ritornasse in auge, e non solo sotto forma di volontariato. L’assistenza e la cura degli anziani sono anche un fatto lavorativo importante”.
Ma il ragionamento è a 360 gradi e non si può astenere dall’aspetto urbanistico: “Servono tutele vere, non sulla carta, per il bacino dell’Entella e per la Collina delle Grazie. Perché non aderire al Parco Nazionale di Portofino? La Collina delle Grazie va seriamente tutelata, perché altrimenti inizierà ad avere problemi seri. Come mai non è ancora partito il progetto dell’albergo diffuso? Secondo me su questo aspetto occorre che tutti s’impegnino un po’ di più. Invece, per quanto riguarda il parco, stiamo facendo un favore a quattro cacciatori. Cerchiamo di riflettere sull’esperienza delle Cinque Terre, prima di perdere una grande occasione. Stesso discorso, per il Parco Fluviale dell’Entella: un patrimonio che dobbiamo tutelare con tutte le forze e valorizzare al meglio”.
Discorsi che portano a quello generale del turismo: “Bisogna essere più solerti a riconoscere quello che abbiamo. Solo così potremo farlo fruttare. È importante il turismo balneare, quello enogastronomico sta andando bene, ma non tralascerei, come ha detto qualcuno, pure il turismo sportivo. La vera chiave di tutto sta lì. Solo così, una città che ha progressivamente perso tanti servizi, che vive l’imbarazzo della chiusura del Teatro Cantero, che sta scontando punti rispetto ad altri comuni della costa, potrà tornare a essere capofila, rinforzando questo ruolo. Ma i chiavaresi, loro stessi per primi, devono cominciare a credere in quello che hanno”.
Giovani, sport, idee imprenditoriali. Si dice spesso, per screditarla, che la Società Economica ragiona in termini ‘vecchi’. Invece è tutto il contrario. Moderna, concretamente moderna e al passo con i tempi.