di ALESSANDRA FONTANA
L’entroterra si sgretola sotto i colpi del maltempo ma resiste. Gli abitanti eroici delle valli resistono al maltempo, all’assenza di internet e alla paura.
L’odore della terra nell’aria e poi il silenzio greve che si crea solo dopo un disastro. Uno scenario apocalittico quello che si è verificato a Rezzoaglio lunedì 30 ottobre. Tonnellate di terreno, alberi e macerie hanno invaso la statale 586 per la Val d’Aveto, isolando di fatto – per quanto riguarda il versante ligure – i due Comuni della valle a causa del maltempo. Un lavoro incessante quello di Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e Anas: nemmeno il buio ha fermato le ruspe che hanno cercato di aprire un varco almeno per i mezzi di soccorso: “Fortunatamente le luci sono dall’altra parte della strada e quindi continuano a funzionare, permettendo così a tutti di lavorare per sgombrare almeno una parte di carreggiata per le emergenze”, ha spiegato la sera stessa il sindaco Marcello Roncoli.
Ma il vero sospiro di sollievo è stato accertarsi che sotto ai detriti non ci fosse nessuno. La frana ha travolto un garage ma nessuno si trovava all’interno: “Abbiamo evacuato per motivi di sicurezza la casa che si trova nelle vicinanze, il civico 1”.
Solamente domenica scorsa, alla stessa ora, centinaia di persone sono transitate lungo la 586 in occasione della Transumanza, la festa più attesa dell’autunno che si svolge nella vicina Santo Stefano: “Alle nove e mezza del giorno prima qui c’era una fila di macchine… se fosse successo allora sarebbe stata una tragedia, qualcuno sotto le macerie sarebbe rimasto sicuramente”. I due paesi sono stati raggiungibili per due giorni solo con percorsi alternativi tortuosi che hanno allungato di molto i tempi di percorrenza, un disagio che gli abitanti non potevano sopportare a lungo.
E infatti ieri, mercoledì 1° novembre, nel tardo pomeriggio la strada è stata riaperta: “Ringraziamo tutti gli operatori che si sono impegnati senza sosta per arrivare alla riapertura della strada. In queste ore si è lavorato su due fronti, lo spostamento del materiale franato sulla carreggiata e la rimozione di quello rimasto appeso sul versante a ridosso della strada. Quest’ultimo si è rivelato più abbondante di quanto stimato nei primi momenti dopo il crollo, quindi ha richiesto più tempo del previsto per essere rimosso”, ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone.
L’allerta emanata per oggi però, continua a preoccupare: “Anas garantirà un presidio fisso in prossimità della frana per monitorarla”, assicura Giampedrone. Ma i disagi non sono finiti qui, durante le ore più brutte del maltempo, sono rimaste isolate anche Alpepiana e frazioni limitrofe a causa della chiusura del guado allestito per il passaggio al posto del ponte sul torrente Aveto che è oggetto di lavori di manutenzione. I paesi sono tornati raggiungili non appena sono migliorare le condizioni meteo. Come se non bastasse ci sono stati disagi anche per quanto riguarda la linea internet interrotta dalla frana. Nella notte tra martedì e mercoledì invece a cedere è stata la strada del Passo della Scoglina, una frana sopra all’abitato di Favale di Malvaro ha portato alla chiusura della strada. Oggi, giovedì 2 novembre, è stata diramata un’altra allerta arancione che l’entroterra (e non solo) guarda con preoccupazione e timore. L’autunno si preannuncia lungo e carico di tensione.
