di DANILO SANGUINETI
Il mare alle spalle, i monti davanti, in un ecosistema costellato di fiumi e di laghi. La Liguria, specialmente nella Riviera di Levante, è nella realtà ciò che di più si avvicina al Paradiso del Pescatore: canna, lenza, mulinello, filo corto o lungo, ad esca viva o meno, ce n’è per tutti i gusti.
Chi voglia praticare lo sport più antico – per ragioni pratiche venne prima della caccia, che richiedeva più artifici – non può che rivolgersi alla Fi.Ma. (sta appunto per Fiume e Mare) Chiavari. Una società ‘anche’ sportiva che ha come mission la sorveglianza e la cura dei corsi d’acqua della nostra terra affidatagli dagli enti amministrativi e dalla FIPSAS.
Il presidente Umberto Righi è impegnato h24 a seguire una società che ha oltre 500 soci: “Per quanto riguarda la pesca in acque interne, siamo la più grande della Liguria. Ci sono club che ci superano nel puro dato numerico, ma lo fanno grazie al gran numero di soci che sono obbligati a iscriversi ad una società della FIPSAS per avere la licenza di pesca, nella stragrande maggioranza dei casi in mare. I nostri sono soci invece in massima parte attivissimi nei torrenti e nei laghi delle valli, dalla Fontanabuona alla Graveglia passando per la Sturla e la Aveto”.
Un’attività preziosa
Pesca-sportivi all’avanguardia nella protezione del territorio, negli anni passati, segnati da periodi di siccità, sono stati determinanti nella salvaguardia di un patrimonio ittico a rischio sparizione per colpa della impressionante diminuzione dei bacini fluviali impoveriti dalla mancanza di pioggia e l’esasperato pompaggio per riempire gli acquedotti.
Pesca-sportivi che non smettono un secondo nell’incrementare l’albo d’oro della società. L’incetta di medaglie procede con ritmo settimanale: basti pensare che solo un paio di giorni fa Filippo Montepagano, nella gara iridata di Castelvolturno, ha conquistato l’argento nella specialità del lancio tecnico a squadre.
Il portacolori della Fi.Ma. titolare nel quartetto azzurro si è arreso all’Argentina, fortissima tanto da monopolizzare la classifica individuale, con il chiavarese che si è piazzato al sesto posto. Quasi una delusione per un’atleta che nel proprio palmares ha oro a profusione e che altrettanto ne ha portato alla società.
L’elenco ragionato dei campioni e dei premi raccolti in oltre mezzo secolo di attività porta via risme di carte o gigabyte di spazio.
Fondata il 30 marzo 1955, da subito affiliata alla FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee), nel biennio 2016-2017, ha rilasciato 581 tessere, tra le quali da segnalare 45 dediti all’attività agonistica di Acque Interne e Mare. 54 giovani pescatori (da 10 a 15 anni), 16 donne, 9 con l’incarico ufficiale di Guardia Ittico-Ambientale.
Parla il presidente Righi
Umberto Righi primo atleta di punta, con diversi successi mondiali e internazionali, è dal 2004 al vertice del club. Dalla sede in via Tito Groppo nella zona del Lido di Chiavari – una struttura oramai superata dal tempo e dall’usura, immersa nell’incertezza sulla prossima destinazione di uso dell’area – dirige le tante attività della Fi.Ma. “Pesca sportiva di passatempo, pesca ricreativa e amatoriale per adulti, anziani e giovani, oltre ad un’efficiente organizzazione di eventi ricreativi amatoriali, agonismo sociale, e gare ufficiali FIPSAS”.
Non c’è specialità nella quale i chiavaresi siano assenti: “Qualificazione nazionale di pesca marittima da riva o da natante, Surf Casting e Long Casting, Drifting e Kayak Fishing, pesca al colpo in acque interne, pesca alla carpa, pesca a feeder in lago e fiume, pesca alla trota torrente e lago, pesca a mosca in torrente e lago, ottenendo massimi allori nazionali e mondiali, molti soci hanno indossato e indossano la maglia Azzurra della Nazionale di specialità. Dal 1977 gli atleti FIMA si sono vestiti di Azzurro nel Mare e dal 1981 con la Pesca a Mosca vincendo mondiali di specialità”.
La crisi ha morso con maggior cattivieria di una lampreda… “Abbiamo dovuto fare delle scelte nell’agonismo causa gli alti costi per il mantenimento tecnico ad alto livello. Ci siamo concentrati su alcune specialità come il Surf Casting, Long Casting, Canna da Riva (tecniche mare), Pesca ai Ciprinidi Colpo e Feeder, Mosca torrente e Lago (tecniche acque interne)”.
La svolta potrebbe arrivare dai giovani. Una delle linee guida dell’attuale consiglio è quello di potenziare le scuole per insegnare le varie tecniche e al contempo nozioni sulla tutela ambientale e zoologia. “Altrettanto cruciale – conclude Righi – è la gestione delle acque interne per la tutela ed incremento del popolamento ittico. Fi.Ma. collabora nella gestione e manutenzione dell’Incubatoio Federale di Mezzanego, nel quale si alleva dal 2009 la Trota Mediterranea, che ogni anno viene poi immessa nei ruscelli del Tigullio, Aveto, Trebbia seguendo progetti regionali di distribuzione. Fi.Ma. è direttamente coinvolta nella gestione delle Riserve FIPSAS di Giacopiane e Malanotte, seguendo la manutenzione periodica delle sponde, pulizia e raccolta rifiuti, e coordina i ripopolamenti mensili di materiale adulto”.
Pesca-sportivi dal braccio forte, il cuore gentile e la coscienza ecologica. Come non abboccare a un mix così virtuoso?