di ALBERTO BRUZZONE
Alla ripresa delle attività scolastiche, se tutte le ipotesi saranno confermate, personale Ata, dirigenti e docenti saranno ammessi nei rispettivi istituti soltanto se in possesso del green pass, ovvero il certificato verde che per il momento è obbligatorio nei ristoranti e nei bar al chiuso (solo se seduti), e anche nei cinema e teatri, o in qualsiasi manifestazione sportiva e cultural-spettacolare, anche all’aperto. Secondo i sindacati, il green pass a scuola è un obbligo ‘mascherato’: la misura viene accolta con un certo scetticismo perché se è vero che si vuole andare incontro a una maggiore sicurezza, è altrettanto vero che non ci sarà una copertura completa, se la misura non viene estesa pure agli studenti.
La vaccinazione in età pediatrica, ovvero nella fascia compresa tra i 12 e i 17 anni, continua quindi a tenere banco, anche se negli ultimi giorni l’incremento di ragazze e di ragazzi che si sono sottoposti o intendono sottoporsi al ciclo di immunizzazione è in netto aumento, per quanto riguarda la Liguria. I dati sono stati forniti dalla Regione: tra i 14.303 liguri che si sono prenotati da venerdì 6 agosto a martedì 10 agosto, la fascia che guida la classifica è proprio quella tra i 12-17 anni con 1889 prenotazioni, mentre subito dietro c’è la fascia 18-24 anni con 1239 prenotati. Molto bene anche i 25-29 anni (809), i 30-34 (795), i 35-39 anni (717), i 40-44 (747) e i 45-49 (888).
Domenica 15 agosto è prevista una serie di open night e open day con la possibilità di vaccinarsi senza prenotazione in Asl 1 (domenica 15 a Taggia dalle 9 alle 12), in Asl 2 (domenica 15 agosto dalle 20 alle 23 a Cairo, ad Alassio e al Palacrociere di Savona) e in Asl 4 (dalle 19 alle 22 nell’hub di Chiavari). Inoltre in Asl 5 da giovedì 12 a sabato 14 agosto saranno disponibili 120 vaccini senza prenotazione all’hub ex Fitram della Spezia tutte le mattine, dalle 8 alle 12.
“Nel periodo dopo Ferragosto – ha spiegato il presidente Giovanni Toti – realizzeremo ulteriori open night in tutti gli hub della Liguria nelle serate del 18, 20, 23, 25 e 27 agosto e, in vista dell’apertura delle scuole, è a regime all’hub di San Benigno di Genova una linea di vaccinazione dedicata ai minori tra 12 e 17 anni, tutti i giorni dalle 8 alle 20 e dal 23 agosto in tutti gli hub apriranno delle linee ‘a presentazione’, senza necessità di prenotazione, dedicate prioritariamente al personale scolastico, soprattutto agli insegnanti, ma accessibile a tutti”.
È la strada tracciata dalla Regione per arrivare all’inizio dell’anno scolastico con il maggior numero possibile di vaccinati. Anche se ci sono molti genitori di minorenni che continuano a dire “aspetto un po’”: per la vaccinazione nella fascia d’età 12-17, infatti serve il consenso da parte di entrambi, non basta quello di uno soltanto.
A questo proposito, interviene Alberto Ferrando, noto pediatra genovese, attualmente presidente dell’Associazione pediatri extraospedalieri. Secondo il medico, che cura un blog molto seguito e scrive su parecchie testate di temi non esclusivamente legati al virus, “come per gli adulti, anche per i ragazzi la decisione di vaccinarsi è una scelta di responsabilità prima ancora che di autotutela, ma rappresenta anche un’arma in più per tornare alla normalità e a quella socialità che va recuperata al più presto”.
Ferrando non ha dubbi e prova a sciogliere quelli dei genitori ‘scettici’: “In molti mi telefonano spesso, dicendo di aver prenotato e chiedendomi se hanno fatto bene. Io rassicuro tutti, perché ci sono molte motivazioni per vaccinare i ragazzi tra i 12 e i 15 anni e molti pochi motivi per non farlo. Oltre ai via libera di Ema e Aifa, anche le principali associazioni di pediatria internazionali si sono dette assolutamente favorevoli. L’unica raccomandazione che mi sento di fare ai genitori è quella di parlare con i loro figli, decidere insieme a loro, dar loro tutte le informazioni e rispondere alle loro domande, magari con l’aiuto dei medici di famiglia: questa sarà una grande occasione per responsabilizzarli e far capire loro il significato di questo gesto, a 12 anni non sono più dei bambini”.
Ferrando racconta le domande più frequenti che riceve: “Molti genitori fanno notare che difficilmente nei ragazzini il Covid si manifesta in forme gravi e quindi l’interrogativo è se valga la pena di vaccinarsi, senza avere a disposizione studi a lungo termine sugli effetti del vaccino. Tuttavia, difficilmente non equivale a mai. Sebbene il Covid-19 passi quasi inosservato nella maggior parte della popolazione pediatrica, il tasso di ricovero ospedaliero nei bambini risulta, a seconda degli studi, dal 13 al 65% elevato. Nei bambini, inoltre, è descritta una sindrome infiammatoria multisistemica”
Non c’è da scherzare, quindi. E poi un bambino o un ragazzino, anche se asintomatico, può andare a casa e contagiare i nonni. A questo proposito, il pediatra genovese precisa: “È ormai assodato che più il Coronavirus si trasmette, più ha possibilità di replicarsi e di mutare. Non vaccinando rapidamente i bambini, rimarrà sempre la possibilità che il virus continui a diffondersi e a mutare in varianti più pericolose, comprese quelle che potrebbero risultare più pericolose proprio per i più piccoli. I bambini non sono superdiffusori di Sars-CoV-2 come lo sono per altri virus, tra cui quello dell’influenza. Ma l’insorgere di varianti che si diffondono più rapidamente, abbinato all’aumento dei tassi di vaccinazione tra gli adulti, significa che presto bambini e adolescenti potrebbero diventare più rilevanti per la diffusione del contagio. Ricordiamo che in Italia ci sono più di dieci milioni di individui sotto i 18 anni”.
Quindi, la linea di Ferrando è piuttosto chiara: “Se vogliamo che le lezioni scolastiche riprendano in presenza, è da valutare, considerando che la maggior parte degli insegnanti si sono già vaccinati, la vaccinazione anche degli studenti: non possiamo permetterci un altro anno scolastico in Dad o in parte in Dad, come quello appena terminato. Noi pediatri di libera scelta continuiamo a dare la nostra disponibilità per contribuire alla sempre migliore riuscita della campagna vaccinale”.