di DANILO SANGUINETI
Fare buon social a cattivo gioco. L’Asd Rupinaro Sport – che aveva compreso in anticipo che i campionati di calcio dilettantistici e quelli giovanili di livello non nazionale in questo tormentato periodo tra un’ondata e l’altra di epidemie sarebbero andati a ramengo – ha rotto gli indugi e ha deciso di sopperire alla mancanza di partite e campionati che rende insopportabile l’attesa dei calciatori non professionisti, grandi o piccoli che siano, degli allenatori, dei preparatori e pure dei dirigenti con una competizione virtuale. Una gara sui social che provveda a rammentare che le decine di società dilettanti e le migliaia di praticanti a esse connessi ci sono e che non hanno diminuito o abbandonato la loro passione sportiva.
Un campionato social calcistico: qualcuno storce il naso, qualcun altro osserva che le competizioni virtuali sono compensazioni misere per la mancanza di quelle reali. Chi pensa in questo modo non comprende quanto sia serio e profondo il disagio – che rischia di sconfinare nel malessere – per i giovani. E che i social network sono al momento l’unica alternativa al senso di solitudine, allo sconforto, con annesso rischio depressione, che pervade da un anno a questa parte piccoli e meno piccoli. Serve una via di uscita, un’alternativa, sia pure momentanea, per mantenere i rapporti, la coesione dei gruppi che si andavano formando.
Nel primo Campionato Social Calcistico del Tigullio tutti i dirigenti, giocatori, tifosi, amici, parenti sono chiamati a raccolta per sostenere la propria società di appartenenza o quella per la quale simpatizzano.
La società delle conchiglie ha deciso di creare un torneo diviso in tre gruppi dedicato alle squadre del Tigullio per coinvolgere tutte le società levantine dalla Terza categoria all’Eccellenza, escludendo i team di serie D, dato che è l’unico campionato che si svolge regolarmente.
Ogni gruppo svolge la propria manifestazione a parte, decretando le tre compagini vincitrici del campionato di Terza Categoria, quello di Seconda e quello di Prima-Promozione-Eccellenza. Una volta nominate le tre società vincenti si disputerà la ‘1a Supercoppa Social Calcistica del Tigullio’ per decretare quale sarà la squadra più amata del Tigullio sui social network.
Spiegano al Rupinaro Sport: “Tutte le squadre che vinceranno i rispettivi gruppi verranno premiate all’inizio della prossima stagione sportiva durante la serata di presentazione della nostra società”.
Ogni competizione, visto il numero di squadre differenti da campionato a campionato, avrà un proprio regolamento. Per votare la vostra società basterà cliccare sull’emoticon di riferimento e la compagine che avrà guadagnato il maggior numero di consensi nel giro di 24 ore passerà il turno.
I tre raggruppamenti sono così composti.
Gruppo A (12 squadre): Campionato a cui prenderanno parte tutte le società partecipanti al campionato di Terza categoria – girone di Chiavari, escluso il Rupinaro Sport ‘B’ perché ha già una squadra che partecipa al campionato superiore e per garantire al campionato un numero pari di squadre.
Gruppo B (14 squadre): Campionato a cui prenderanno parte tutte le società partecipanti al campionato di Seconda Categoria – girone ‘E’.
Gruppo C (14 squadre): Campionato a cui prenderanno parte tutte le società levantine partecipanti ai campionati di Prima categoria, Promozione ed Eccellenza.
Uno degli ideatori, Nicolò Scarsaletta, tra i responsabili del settore giovanile rupinarese, aggiunge: “Lunedì 8 febbraio siamo partiti. Il passa parola in questo contest è fondamentale ed è stato subito molto forte. Nel primo girone eliminatorio ha prevalso il Real Deiva, che ha avuto la meglio sul Lavagna 2.0 per un soffio: 122 like a 120. E i prossimi match dovrebbero far segnare ancora un maggior numero di adesioni. Specifichiamo che si dovrà votare solamente nella foto della nostra pagina e non verranno conteggiati i ‘mi piace’ nelle condivisioni o al di fuori della pagina. Ci teniamo inoltre a ricordare che per portare avanti la competizione, essendo a carattere ludico, non verrà accettata nei commenti e nelle condivisioni nessuna forma di volgarità relativa a società o persone appartenenti a società avversarie”.
Il giovane tecnico sa benissimo che questo antipasto servirà a poco se non arriveranno in primavera pasti più sostanziosi. “Per ora andiamo avanti con gli allenamenti. Niente contrasti, distanziamento invalicabile, solo corsa con il pallone e tiri, seguendo i rigidi protocolli. Certo, questo crea problematiche di relazione, ma è sempre meglio di niente, che i bambini e i ragazzini stiano da soli in casa. Sono allenamenti con il freno a mano tirato, eppure quando il pallone rotola vediamo tanta felicità sui loro volti”. Una motivazione sufficiente per tenere duro, aspettando che gli scontri virtuali a colpi di mouse lascino il posto alle sane ‘zuffe’ sui campi.