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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Eventi meteo estremi, la Liguria guida la classifica del 2024: uno ogni 319 chilometri quadrati

Bigliazzi, presidente regionale di Legambiente: “Questi tristi primati dimostrano inequivocabilmente che la Liguria ha un estremo bisogno di grandi interventi di messa in sicurezza del territorio”
Il crollo della falesia che reggeva una parte del Cimitero di Camogli risale al febbraio del 2021
Il crollo della falesia che reggeva una parte del Cimitero di Camogli risale al febbraio del 2021
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di ALBERTO BRUZZONE

La Liguria si conferma al centro dell’emergenza climatica nazionale. Secondo il bilancio di fine anno presentato dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol, il 2024 è stato un anno particolarmente difficile per il nostro Paese, con 351 eventi meteo estremi, un aumento del 485% rispetto al 2015. Tra le regioni italiane, la Liguria spicca per la densità degli eventi meteo estremi, registrandone uno ogni 319 chilometri quadrati.

Il bilancio mette al centro la Città Metropolitana di Genova, al sesto posto tra le province più colpite in termini assoluti, alla pari di Vicenza e dietro a BolognaRavennaRomaTorino e Palermo. Tuttavia, se si considera il rapporto tra eventi meteo estremi e superficie territoriale, Genova sale sul podio nazionale, con un evento ogni 204 chilometri quadrati, dietro solo a Ravenna Milano.

La situazione diventa ancora più critica nel Comune di Genova, che è secondo per numero assoluto di eventi (sette) dietro a Roma (nove) e mantiene un triste primato anche per densità: un evento ogni trentacinque km quadrati, alla pari di Bologna, ma dietro a Bagnocavallo (uno ogni venti) e Milano (uno ogni trenta).

Stefano Bigliazzi, presidente regionale di Legambiente, ha sottolineato la necessità di interventi immediati: “Questi tristi primati dimostrano inequivocabilmente che la Liguria ha un estremo bisogno di grandi interventi di messa in sicurezza del territorio, in tutta la Regione ma con una maggiore criticità nel Comune e nella Città Metropolitana di Genova. Se poi pensiamo che quando gli eventi disastrosi si verificano nelle zone maggiormente popolate è anche probabile che abbiano conseguenze ancora peggiori in termini di perdita di vite umane, appare evidente che per la Liguria, al quarto posto per densità di popolazione dietro a Lombardia, Campania e Lazio, questi interventi siano necessari non solo per difendere il nostro territorio ma anche per salvare chi qui vive e abita”.

Il 2024 non è stato solo l’anno degli eventi meteo estremi, ma anche quello dei record climatici globali. Secondo il programma europeo Copernicus, è stato l’anno più caldo mai registrato dall’inizio delle rilevazioni, con un superamento per la prima volta della soglia di 1,5 °C sopra i livelli pre-industriali. A novembre, la temperatura media globale è stata di 14,1 °C, segnando il secondo novembre più caldo della storia dopo il 2023. Anche i mari hanno registrato livelli record, con una temperatura media superficiale di 20,6 °C.

La crisi climatica richiede interventi urgenti e mirati, ma secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, il Governo non sta facendo abbastanza: “Il Governo Meloni, in oltre due anni di attività, non ha messo in campo nessuna strategia di prevenzione con interventi mirati, che permetterebbero di risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni post emergenza, e non ha stanziato i finanziamenti necessari per le azioni prioritarie del PNACC, fondi non previsti neanche nella legge di bilancio appena approvata. Auspichiamo che nel 2025 da parte dell’esecutivo ci sia un’assunzione di responsabilità diversa nella lotta alla crisi climatica: servono più risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento”.

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