di DANILO SANGUINETI
La necessità aguzza l’ingegno, ecco perché situazioni fuori del normale richiedono pensate fuori dagli schemi. La Virtus Sestri Volley ha avuto il merito di pensare per prima qualcosa di fuori dall’ordinario, inventarsi sistemi e modi per portare avanti la preparazione, rispettando ‘il coprifuoco precauzionale’ che sta facendosi strada come principale misura per contrastare l’espandersi del contagio, ovviare alla pausa nell’attività agonistica che si annuncia non breve.
Un modo veramente ingegnoso che due suoi istruttori hanno organizzato in tempi brevissimi, regolato e applicato a un numero sempre crescente di allievi che hanno accolto la proposta con entusiasmo. Una sorta di tele-allenamento che fa il paio con il telelavoro e con il tele-studio, nuove realtà con le quali dovremo sempre più fare i conti nelle prossime settimane.
La proposta è firmata Alessandra Scalia, allenatore FIPAV e laureata in Architettura, il programma è stato rivisto e approvato da Roberto Valle, allenatore FIPAV e docente di Educazione Fisica, coordinatore del Settore Promo (Under 12 e minivolley S3) della Virtus Sestri Volley di Genova Sestri Ponente.
“Stiamo parlando di ragazzi e ragazze di 10-12 anni che hanno, giustamente, l’argento vivo addosso – osserva Alessandra – e che da giorni erano bloccati in casa senza poter andare a scuola o gareggiare. Allora mi è venuto in mente di organizzare una gara challenge a distanza, che prevedesse costruzione di attrezzo adoperando materiali di riciclo o di semplice reperibilità. Esercitazioni e laboratori di difficoltà crescente”.
Le famiglie e le ragazze della sua squadra ne sono state da subito entusiaste: “Abbiamo inviato loro video e foto su come costruire e dove trovare il materiale da costruzione per gli attrezzi. E che deve essere una vera e propria sfida: useremo quegli attrezzi, visioneremo i risultati e alla fine scopriremo chi avrà realizzato le creazioni migliori e chi avrà perfezionato la propria destrezza motoria esercitandosi a casa”.
Roberto Valle ha studiato dove applicare le lezioni a distanza: “Abbiamo pensato lavori ed esercizi che potessero essere svolti ovunque, anche in spazi ristretti (corridoio di casa, salotto) da bambine e ragazze tra i 6 e i 12 anni”. Con scotch e stracci si possono assemblare sferoidi a rimbalzo più o meno regolare e che hanno il pregio di non distruggere ciò che urtano, con bottigliette di plastica riempite di riso delle maracas per prove di giocoleria, equilibrismo e destrezza.
Il prof. Valle ha pronto un Pdf con i punti base del progetto. “Si inizia con i laboratori manuali per costruire attrezzi da gioco con materiali di riciclo. Le prime prove saranno giochi di equilibrio con l’utilizzo di palloncini. A seguire giochi di precisione e coordinazione oculo-manuale con palline e bersagli/canestri di varie dimensioni (dal bicchiere a scatola di scarpe) posti a diverse distanze; esercizi di giocoleria da 1 a 3 palline con difficoltà crescente; esercizi di ball handling con palla. Abbiamo mutuato prove e test dalla ginnastica e dal basket in modo da offrire una varietà di esercizi che funzioni da ulteriore stimolo per gli allieviù”.
E poi, visto che di sport stiamo parlando, un po’ di sana competizione. “Le bambine ci dovranno inviare foto e video che pubblicheremo sulla pagina Facebook della Virtus Sestri Volley. In più potranno tenere un diario, lo abbiamo chiamato ‘Il mio diariovolley’, dove ognuna potrà annotare progressi, difficoltà eventuali, riflessioni, e le più piccine disegnare le proprie emozioni”.
Quando finalmente si troveranno tutti in palestra, ci sarà una mostra dei ‘manufatti’ e verranno riproposti in collettivo gli esercizi del progetto, una serie di sfide giocose con premi simbolici messi in palio.
Alla prof. Alessandra il compito di svelare gli obiettivi strategici: “Stimolare la creatività; sentirsi parte di una squadra partendo dal lavoro individuale, affiliazione al gruppo e alla società. Imparare ad affrontare con pazienza e tenacia le difficoltà; trovare soluzioni alternative; gestione dei tempi a casa”.
Il fil rouge che lega tutto è la voglia di sentirsi comunità: “Facciamo sentire alle famiglie la nostra vicinanza e il nostro impegno, facciamo sentire alle atlete che ci teniamo molto a loro come persone”. L’idea di Valle e Scalia ha subito spopolato. Anche le squadre U14 e U16 si sono messe in scia e hanno iniziato un lavoro individuale a distanza con una loro tabella e invio di video e foto per pagina Facebook e con la messa in palio di premi. “Siamo contenti, e lo saremo ancor di più se anche altri seguiranno. Proviamo a fare la nostra parte”. È questo lo spirito che serve.