di ALBERTO BRUZZONE
In attesa delle nuove linee guida da parte del Governo sugli spostamenti extraregione – dovrebbero esserci novità in questo senso ai primi di giugno, se la curva dei contagi continuerà a scendere e il numero dei guariti continuerà a salire – l’estate ormai alle porte si preannuncia sempre più a chilometro zero. Cioè, per fare le vacanze – chi ovviamente se lo potrà ancora permettere dopo due mesi di lockdown – si prediligerà questa volta la località vicino alla propria abitazione: sono queste, grosso modo, le previsioni che stanno facendo gli operatori turistici, che in questi giorni si stanno organizzando per rimettersi lentamente in moto e cercare di salvare il salvabile.
La Liguria, in questo senso, può offrire moltissimo e non è detto che da una situazione negativa, il Coronavirus, non ne possa nascere una positiva, con tante persone che andranno a riscoprire – se non a scoprire per la prima volta – le bellezze dietro l’angolo.
È certo che sarà un’estate completamente differente: non solo per il tema delle distanze sociali o dei quasi certi spostamenti negati oltre i confini del proprio stato, ma anche e soprattutto per la necessità di rilancio del turismo di prossimità.
È una grandissima occasione, ad esempio, per il nostro entroterra: sulle pagine di ‘Piazza Levante’ ne abbiamo parlato in moltissime occasioni, a partire da quel primo editoriale del 2018 sui ‘sindaci eroi’ delle valli sopra Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.
Sono gli stessi operatori, adesso, a dirlo praticamente in coro: “Sarà l’estate dell’entroterra”. Non solo seconde case, quindi, ma anche strutture recettive, alberghi, affittacamere, bed & breakfast, agriturismo e quant’altro. Oltre, naturalmente, ai ristoranti. Ci saranno da rispettare le misure di sicurezza e di sanificazione, certo, ma i flussi di visitatori potrebbero fornire segnali incoraggianti.
Restare in Italia, e anche restare in Liguria, in questo 2020 può essere considerato pure un impegno morale: per aiutare il commercio e l’indotto delle nostre attività, ed evitare di trovarsi, di qui a un prossimo futuro, di fronte a un triste deserto.
Tra le realtà più attive, in ottica di ripartenza, c’è il Parco dell’Aveto. Il Consorzio Ospitalità Diffusa ‘Una Montagna di Accoglienza nel Parco’ torna infatti a riprendere le attività: “Da martedì 12 maggio – dice la presidente Marina Bo – riapriremo al pubblico il punto informazioni turistiche di Borzonasca, che anche nelle scorse settimane è sempre rimasto operativo anche se raggiungibile solo telefonicamente o via mail. Per ora l’ingresso al pubblico, garantendo tutte le misure di sicurezza previste, sarà possibile il martedì e il giovedì dalle 9 alle 13, ma a breve torneremo all’orario completo con l’apertura anche nel fine settimana. In questo periodo di emergenza, il nostro punto info attiverà anche il servizio di vendita dei permessi per i Laghi di Giacopiane, un motivo in più per venirci a trovare”.
Anche i vari operatori si stanno preparando alla nuova stagione: proseguono le consegne a domicilio dei prodotti del territorio, per ritrovare anche a casa i sapori delle nostre valli, arricchite in questi giorni dalla possibilità di degustare la cucina dell’entroterra.
“Alcuni dei nostri ristoranti e agriturismo – prosegue Marina Bo – hanno riaperto e propongono piatti a domicilio o d’asporto. Quanto ci sono mancati i ravioli di borragine dell’Agriturismo I Pinin o i corzetti della Brinca? Dopo tante settimane chiusi in casa, con forti limitazioni alla mobilità personale, sentiamo forte il desiderio di libertà, di giornate da trascorrere pigramente in giardino ascoltando i suoni della natura, di ampi spazi dove passeggiare tranquillamente. E allora un fine settimana nelle valli del parco può diventare anche un periodo più lungo di vacanza o l’occasione per continuare lo smart working dalla quiete di un piccolo borgo. Tante sono le proposte di soggiorni lunghi pensati apposta per unire le diverse esigenze delle famiglie, che senza allontanarsi troppo dalle città possono recuperare una dimensione di vita più piacevole e armoniosa. Casette nel verde, graziosi appartamenti con giardino o magari la piscina, con i boschi e le montagne a pochi passi”.
Ed è proprio il tema seconde case a tenere banco: “Sul nostro sito, nella sezione ‘Offerte Speciali’, sono disponibili già le prime proposte di soggiorno in appartamenti, che continueranno ad arricchirsi nei prossimi giorni con il progressivo ritorno alla nuova normalità, con il buonsenso che da sempre caratterizza la gente di montagna”.
Michele Focacci, presidente del Parco dell’Aveto, conferma: “Dovremo essere bravi a trasformare una criticità in una risorsa. Tanti liguri potrebbero riscoprire le villeggiature come le facevano i loro nonni, o i loro genitori. Inoltre, al giorno d’oggi, abbiamo strutture più moderne e anche più accessibili”.
Anche i rifugi sono al lavoro, in ottica ripartenza. Tra le ipotesi: pernottamenti solo in tenda, self service presso i punti di ristoro con percorsi indicati, turni per sedersi ai tavoli, mentre presso gli impianti di risalita si potrà andare solo a uno per volta, a meno di non essere conviventi.
Quel che è certo, è che l’entroterra ha tutto quanto per essere in regola. A partire dall’aspetto principale, quello che invece sta mettendo in crisi tantissimi operatori balneari: gli spazi.
“Di certo le nostre valli – conclude Marina Bo – vivono una situazione privilegiata: qui il distanziamento sociale è la regola, il nostro ‘prodotto di punta’ sono gli ampi spazi a contatto con la natura, per ritrovare il benessere del corpo e dello spirito, quella possibilità di passeggiare e immergersi nel verde che oggi manca tanto a chi vive in contesti più cittadini. È dunque da questi spunti di riflessione che è partito il nostro Consorzio, coinvolgendo i cinque comuni (Mezzanego, Borzonasca, Ne, Rezzoaglio e Santo Stefano) e il Parco dell’Aveto e avviando una serie di incontri virtuali con tutti i nostri soci, per valutare scenari e definire strategie future, consapevoli che, con tutte le difficoltà che ci aspettano, saremo comunque pronti a condividere il nostro buon vivere con gli ospiti che potranno arrivare in futuro”.
Secondo la presidente del Consorzio, “confrontarsi con i nostri operatori, e anche con altri imprenditori della costa aderenti al Consorzio Liguria Together di cui facciamo parte, mettere in discussione tante idee, ispirazioni, future opportunità, provare ad analizzare insieme le difficoltà per cercare soluzioni condivise è stato un momento davvero importante, che ci ha confermato l’entusiasmo che facendo squadra riusciamo a tirare fuori, anche in momenti così complessi. È stato il primo di una serie di incontri, che saranno sempre più tematici e specifici per costruire pezzo dopo pezzo le nostre proposte per un turismo di prossimità, legato all’escursionismo e all’outdoor, arricchito dal patrimonio culturale e di gastronomia offerto dai nostri borghi; pronti ad adeguarci alle nuove esigenze di mercato, per accogliere ‘nuovi’ turisti, che cercheranno mete più facilmente raggiungibili con mezzi propri, per una vacanza sostenibile o, perché no, per un periodo anche più lungo, una seconda casa che potrà diventare base per lo smart working. Qui il tempo non si ferma mai, segue i ritmi della natura”.
È quanto mai importante, proprio in questo momento storico, che il messaggio passi.