di DANILO SANGUINETI
‘Io ero tra color che sono sospesi‘. Servirebbe Dante per far comprendere il paradosso nel quale da quattro mesi è precipitata l’Entella. Come l’Olandese Volante o – per farci capire anche dai più giovani – come Capitan Barbossa in ‘I Pirati dei Caraibi’, il presidente Gozzi e la sua ciurma paiono condannati senza colpa a vagare per i mari, tempestosi, del calcio italiano, senza termine, senza bussola, senza un dio dei venti che si impietosisca.
Da mercoledì 19 settembre, ossia da quando la sentenza del Collegio di Garanzia ha stabilito che la penalizzazione del Cesena – per illeciti amministrativi in serie – debba essere retrodatata alla stagione 17/18, la società del presidente Gozzi è formalmente reintegrata in Serie B. Che la sentenza sia finalmente arrivata dopo che in altri due gradi di giudizio sportivo la società chiavarese, assieme alla ragionevolezza del diritto, era stata presa a ‘pandette in faccia’ dai tribunali calcistici è un dettaglio a margine. Che la Lega di B del presidente Balata abbia prima ignorato tale strepitosa inversione di rotta, che non abbia provveduto alla logica modifica del torneo in corso, consentendo nel frattempo la disputa di parecchi turni (siamo all’ottava giornata), è un’altra ‘bagatella’ che gli alti papaveri del calcio (dal commissario che non commissiona Fabbricini ai vari caudilli) hanno tralasciato.
Non contente, la Lega B e la Figc hanno prima presentato, e poi capziosamente ritirato per allungare i tempi, ricorso avverso questa sentenza al Tar del Lazio. Un fatto che è un unicum nello sport italiano: un rappresentante del calcio che va contro il comitato olimpico, il figlio, spesso degenere, che chiede la tutela del genitore, forse per incapacità mentale…
Mauro Balata, l’uomo delle autoriforme – in estate motu proprio decise che il torneo cadetto doveva essere a 19, la Figc incredibilmente aderì – da lunedì 22 ottobre dovrà rendere conto a Gravina, capo della Lega C, eletto a maggioranza nuovo presidente Federcalcio.
Nella nuova veste proverà a rimediare a un pasticcio senza fine. Il suo ultimo atto da presidente della Lega è stato ribadire che “all’esito della Camera di Consiglio del Tar del Lazio del 23 ottobre, nel rispetto delle conseguenti decisioni, fisserà le gare dell’Entella a partire dal 28 ottobre”. Peccato che il ricorso al Tar della Lega B e Figc non risulti inglobato in quello delle altre 5 ripescabili: perciò non è detto che sia proprio nell’udienza del 23 ottobre che si discuta il caso dell’Entella. Allo stato dell’arte si può solo affermare che dal 23 ottobre ogni giorno potrebbe essere quello buono per avere il responso amministrativo. Ultimativo secondo il comma Giorgetti del decreto sicurezza recentemente approvato dal Governo. Forse.
Non si dimentichi che i chiavaresi hanno già giocato e vinto nella prima giornata del campionato in Serie C. Per poi vedersi sospendere gli altri sei impegni nei turni che nel frattempo sono stati disputati: ne consegue che a qualunque decisione si pervenga, l’Entella dovrà affrontare un campionato con almeno sette (serie C) se non nove (serie B) partite da recuperare. La società si è inalberata, il presidente Gozzi non le ha mandate a dire. Per negare l’evidenza del suo buon diritto hanno offerto spiegazioni che vi risparmiamo perché richiederebbero più spazio di quanto sia consentito ai pure capienti server che ospitano ‘Piazza Levante‘.
La Virtus Entella non gioca, non sa dove finirà, è costretta a un’inazione umiliante. Non ci sono solo i grandi, i professionisti che in quattro mesi hanno potuto disputare solo la miseria di tre gare. Ci sono anche i ragazzi, Allievi e Juniores, che aspettano d’iniziare il loro percorso nei campionati nazionali, vetrine prestigiose dove confrontarsi con le migliori realtà del calcio nazionale. Se è dura per i maturi, figuratevi per i più inesperti. Chi riesce a spiegarlo alle decine di adolescenti ospitati nel convitto biancoceleste dell’Acquarone che allenamenti, studi, corsi e lezioni sono il preludio a… niente? Che opinione si possono fare di un mondo, di un ambiente nel quale da sempre aspirano ad entrare? E’ una situazione di giorno in giorno più insostenibile. Lo hanno compreso tutti quanti meno, naturalmente, le tre scimmiette, che vivono e prosperano in Figc.
Al fianco della battaglia che è di verità e di giustizia si sono schierati istituzioni e politici, non solo locali. Il sindaco di Chiavari Marco Di Capua si è rivolto al sottosegretario Giancarlo Giorgetti. L’onorevole Roberto Bagnasco ha fatto altrettanto, sollecitando ad unirsi alla richiesta i colleghi parlamentari del Levante. Il consigliere regionale Claudio Muzio ha depositato un Ordine del Giorno al Governatore Toti e alla Giunta Regionale.
L’allenatore Roberto Boscaglia e il capitano della squadra Luca Nizzetto in rappresentanza dei calciatori e dello staff tecnico della Virtus Entella hanno mandato una lettera con richiesta urgente di incontro con il commissario straordinario Roberto Fabbricini e il direttore generale Figc Michele Uva, richiesta respinta ai mittenti.
La Società Economica ha promosso una raccolta firme a sostegno della Virtus Entella. “Ormai questa incresciosa vicenda sta assumendo i tratti di una storia kafkiana, per cui ribadiamo la nostra volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica e, come realtà preposta alla valorizzazione e salvaguardia delle realtà economico-sociali più significative per il tessuto comprensoriale, invitiamo tutti a sottoscrivere la raccolta firme a sostegno della Virtus Entella. Un piccolo segno di vicinanza, che però speriamo possa avere anche un suo peso specifico, naturalmente se condiviso da tanti chiavaresi e non solo”.
La raccolta firme si può sottoscrivere recandosi presso gli uffici della Società Economica, in via Ravaschieri, nei seguenti orari: dal martedì al venerdì, dalle 8,30 alle 1230 e dalle 15 alle 18; sabato dalle 8,30 alle 12,30
Il presidente del Panathlon Club Tigullio Chiavari Michele Priolo ha scritto al presidente del Coni: “Chiedo gentilmente di intervenire con fermezza in modo tale che si possa arrivare a breve ad una soluzione positiva di questa drammatica situazione che comporta gravi disagi di attività e organizzativi, ma soprattutto un danno educativo”.
I fari dei grandi media si erano accesi sul Comunale e i suoi fantasmi l’8 ottobre, quando Antonio Cassano si era materializzato in un allenamento seguito da decine di telecamere e centinaia di spettatori. Anche questa si è rivelata un’illusione, la larva di un sogno. Dopo soli cinque giorni Fantantonio ha gettato la spugna. Ha ringraziato la società e il Presidente in particolare, ma ha capito che con il calcio giocato ha chiuso.
E si resta lì. Una squadra senza campionato, una società senza categoria, un presidente senza giustizia. L’Entella è vascello di noce ‘in gran tempesta’. Purtroppo il solo ragionamento non basta contro chi si dichiara a parole tuo amico ed è nei fatti un cinico antagonista. Salta fuori un giudice che non ricorre a un arzigogolo interpretativo, si limita a leggere le carte e applicare le norme? Pronte le contromisure. Si ritarda, si frappone, si cincischia sino a quando non sarà troppo tardi per tornare indietro. Chi ha ragione non si ricorderà neppure più di averla. Altro che situazione kafkiana, qui siamo proprio caduti dentro un romanzo dello scrittore praghese: ‘Una mattina Antonio G., presidente della squadra di una piccola città che tra lo stupore generale era arrivata al professionismo, ricevette una comunicazione che lo invitava a presentarsi davanti alla corte di…’.