di DANILO SANGUINETI
Che cosa hanno commesso di così terribile la Virtus Entella, i giocatori, i dirigenti, la proprietà, per finire sotto il tiro incrociato dei cannoni fatti sparare – senza sosta e senza scrupoli – da Federazione, Leghe, club di almeno due categorie, tribunali sportivi di ogni ordine e grado, con pochissime e quasi sorprendenti eccezioni?
No, perché qualcosa ci deve pur essere per giustificare una simile spudorata, pervicace, verrebbe da dire diabolica ostinazione nel negarle diritti che all’occhio di ogni sportivo si affermano con un’evidenza che sconfina nella banalità.
Allo spettatore senza pregiudizi della grottesca vicenda che da quattro mesi tiene la società di Chiavari prigioniera in una terra desolata fatta di ‘non partite’ e ‘non campionati’ basta una scorsa alla cronistoria per concordare che questi entelliani se insistono a chiedere giustizia o sono matti o sono degli inguaribili idealisti.
La trama ideata da non si bene chi (o forse lo si sa benissimo e non si può ammetterlo) si delinea chiaramente: procrastinare, cavillare, aggrovigliare in modo da creare una matassa che nessuno possa più sbrogliare. Un nodo gordiano senza che si intraveda un Alessandro che abbia il coraggio di impugnare la spada e dare un taglio netto al vortice di sentenze, appelli, ricorsi, sospensive.
Non volendo tediare con un elenco delle vicende sportivo-legali-politiche sin qui susseguitesi, un riassunto veloce e una sinossi più dettagliata degli ultimi giorni. La Virtus Entella è retrocessa dalla B alla C perdendo i play out salvezza con l’Ascoli a inizio maggio. A giugno Foggia e Cesena sono state deferite per irregolarità varie, il cosiddetto ‘doping amministrativo’ che, se ci pensate, contribuisce a falsare il regolare svolgimento dei campionati come, anzi di più, di quello medico-chimico: giocatori acquistati con soldi frutto di acrobazie contabili, debiti pagati con magie finanziarie e via discorrendo…
Le due società sono giudicate colpevoli ma non vengono né retrocesse né penalizzate retroattivamente, solo penalizzate nel campionato da iniziare, che per gli emiliani, nel frattempo falliti, non sarà tra i professionisti. L’Entella presenta ricorso e alla fine di alcuni gradi di giudizio ottiene soddisfazione il 19 settembre scorso dal Collegio di Garanzia del Coni, la Corte Costituzionale dello sport italiano. Per la prima volta nella storia la Figc, al momento ancora guidata dal commissario Fabbricini, e la Lega di serie B presentano ricorso al Tar su detta sentenza che riammette con effetto immediato l’Entella in B.
Il team di Boscaglia, che il 17 settembre aveva giocato e vinto il suo primo match di serie C a Novara superando 3-1 il Gozzano, viene fermato. Non può disputare altri match di C. Intanto la B a 19 va avanti, intervengono il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giorgetti che nel Decreto Sicurezza inserisce un comma che riforma i gradi e i processi della giustizia sportiva. Il candidato unico alla presidenza della Figc Gravina, presidente uscente della Lega Pro, prima della elezione del 22 ottobre, sembra dello stesso parere, ossia di riformare i campionati, la giustizia sportiva e riconoscere i diritti dell’Entella.
A incoronazione avvenuta, di fronte a quello che non si può non definire un ammutinamento della Lega B che ribadisce di non volere ripescaggi e reintegri e di voler continuare con le 19 società di partenza – motivo la torta dei diritti televisivi, le diciannove non intendono vedere la loro fetta stringersi per l’arrivo di una, peggio, di tre società – reagisce ma senza esagerare.
Gravina tuona che ci penserà lui, e invece martedì 30 ottobre, nel primo consiglio federale, non fa grandinare. Anzi dice “E’ ora di tornare a giocare al calcio”. Che è un’affermazione tra il farisaico e l’umoristico. Come se fosse l’Entella ad avere remore. Un nascondersi dietro una normalità che ogni atto, ogni parola di questa vicenda clamorosamente hanno negato da giugno sino a oggi.
La serie C per bocca del facente funzioni e tra poco nuovo presidente di Lega Ghirelli ingiunge alla società biancoceleste di giocare domenica 4 novembre alle ore 16,30 con il Pisa come prevede il calendario della serie C, girone A, per l’undicesima giornata (per inciso Nizzetto e compagni dovrebbero-debbono recuperare le nove gare tra seconda e decima giornata…); la risposta del presidente Gozzi e dei suoi collaboratori è pronta.
“La Virtus Entella ribadisce, per l’ennesima volta, che esiste una decisione del Collegio di Garanzia del Coni mai ottemperata, pur essendo definitiva. E chiede per quale motivo anche la nuova governance della Figc condivida questa inspiegabile posizione che ha contraddistinto la gestione commissariale di Fabbricini. Ci preme sottolineare come le sentenze debbano essere applicate e non eluse con comportamenti dilatori. Perché ci si ostina a perpetrare questa grave ingiustizia nei confronti della nostra società? Al presidente Gabriele Gravina ricordiamo che martedì prossimo 6 novembre il Tar si pronuncerà sulla nostra richiesta di sospensiva degli incomprensibili dinieghi di Figc e Lega di B: per questo chiediamo di rinviare la gara contro il Pisa (fissata a sorpresa dalla serie C per domenica prossima 4 novembre), a dopo il pronunciamento del Tar. Poche ore di attesa, dopo che il nostro club aspetta di vedere applicati i propri diritti dallo scorso 20 settembre”.
Secondo voi questa richiesta di rispettare almeno una parvenza di legittimità in una vicenda alienata e alienante è stata recepita? Ecco la risposta di Ghirelli che si rivolge ai tifosi del Pisa dai microfoni di 50 Canale: “Nel weekend si gioca su tutti i campi, così ha deciso il Consiglio Federale. Siamo a novembre, si scende in campo e si gioca anche se la vicenda che interessa l’Entella è dolorosa, questa situazione ha minato la credibilità del calcio. Ai tifosi, che sono i più colpiti, bisogna chiedere scusa, scusa e scusa, perché abbiamo allontanato l’entusiasmo e creato incertezza. Vedremo quello che accadrà il 6 novembre con l’Entella, poi procederemo a ricostruire i livelli della giustizia sportiva perché questi ricorsi e giudizi hanno creato sconcerto. Ripartiamo con grande entusiasmo, fiducia e speriamo di rimettere in carreggiata un campionato in cui sono successe cose che nessuno di noi credo abbia mai vissuto. Per le promozioni bisogna attendere le date del 6 e del 15 novembre e poi valuteremo”.
Insomma si ammette che le sentenze in arrivo del Tar del 6 novembre e del Consiglio di Stato il 15 novembre potrebbero rivoltare un’altra volta la frittata ma che nel frattempo la Virtus Entella torna in campo. Gli incendiari della Lega B hanno tenuto e tengono sotto schiaffo i vertici, quelli provvisori e quelli definitivi della Figc fanno i prepotenti e si dicono danneggiati.
Il presidente Antonio Gozzi dichiara: “Domenica prossima scenderemo in campo contro il Pisa perché la serie C ci impone di giocare, pur sottolineando che la disputa della gara non compromette una eventuale riammissione nel torneo dove meritiamo di stare. Di certo l’Entella continuerà la sua battaglia. Siamo vittime di una grande ingiustizia, abbiamo diritto a stare in serie B, essendoci stata una sentenza del Collegio di Garanzia del Coni, cioè la Cassazione della giustizia sportiva, che ha detto che l’Entella deve essere riammessa nel campionato cadetto. Una sentenza esecutiva dello scorso 19 settembre che non è mai stata ottemperata. Un fatto molto grave che configura un danno enorme per la nostra società. Da oggi comunque tutta l’Entella, dalla squadra allo staff tecnico, dalla dirigenza al pubblico deve entrare in ‘modalità partita’. Dobbiamo convogliare la rabbia in energia positiva, scendere tutti sul terreno di gioco accanto a mister Boscaglia e ai ragazzi che hanno vissuto questi mesi con una professionalità e una forza morale encomiabili. Chiedo ai nostri tifosi (grazie di cuore agli abbonati per aver creduto in noi e per la pazienza dimostrata) di riempire il Comunale, per dimostrare che l’Entella sa reagire sul campo. A testa alta”.
‘Superior stabat lupus…’ Avete presente la favoletta di Fedro? I lupi un motivo per mangiarti lo trovano comunque. A questo punto per la Virtus Entella del presidente Gozzi la partita si sdoppia: sul campo di gioco e nelle aule di tribunale. Domenica 4 novembre contro il Pisa, 48 ore dopo contro i boiardi di una Figc irredimibile. Molto meglio nel primo caso: gli avversari li hai di fronte, ben riconoscibili per i colori che indossano, non si camuffano da ‘salvatori del calcio italiano’, e, soprattutto, non cambiano le regole del gioco nel corso della partita.