di DANILO SANGUINETI
Un volgo (di calciatori) disperso che indirizzo più non ha. Si aggirano in stadi tristi dove nessuno può applaudirli e seguirli, a rischio di cadere in una crisi profonda psicologica prima, tecnica e tattica poi. Dodici mesi senza una partita reale, dove il risultato conta e ti qualifica, un anno intero senza potersi confrontare con gli altri che è poi l’unica maniera per un calciatore che abbia meno di diciott’anni di crescere, maturare.
Gli effetti perversi delle limitazioni imposte in quest’ultimo anno li comprenderemo solamente con il tempo. La speranza è che tanti ragazzi che hanno affidato al pallone le loro speranze, la loro aspirazione a una vita migliore non siano clamorosamente defraudati dal fatto di avere in pratica saltato due stagioni consecutive.
C’è chi vive a contatto con gli aspiranti Totti, chi ne conosce caratteristiche ma anche carattere e pensieri e che è quindi il miglior giudice della situazione: Manuel Montali, responsabile del settore giovanile della Virtus Entella, che ha curato la crescita della Academy, la sezione che è il fiore all’occhiello della società, quella che non ha mai accusato flessioni e che ha riservato e continua a riservare le maggiori soddisfazioni al presidenteAntonio Gozzi.
“È fuor di dubbio che i nostri tesserati siano stati gettati senza alcuna colpa in un gorgo dal quale stanno tentando di uscire con qualche fatica. Un’epoca eccezionale alla quale abbiamo tentato di rimediare con interventi straordinari. Se ci siamo riusciti o meno, lo capiremo quando torneremo a gareggiare sul serio, tutti senza eccezioni”.
Montali infatti pone alcuni distinguo che aiutano a capire il quadro generale: “Intanto va detto che questa emergenza ha riguardato l’intero paese, dalle Alpi alla Sicilia, quindi le leve (i calciatori del vivaio vengono raggruppati per anno di nascita, ndr) partiranno ancora alla pari quando i campionati torneranno ad avere uno svolgimento regolare. Se poi andiamo a osservare categoria per categoria, vediamo che il percorso è stato differente, per alcuni un sentiero angusto, per altri abbiamo trovato delle vie di fuga che speriamo siano servite a tenerli ‘caldi’”.
Dagli Under 13 alla Primavera sono rimasti congelati completamente solo nei due mesi di lockdown totale, un anno fa. “Poi abbiamo riorganizzato il lavoro. L’impegno dell’intero staff tecnico e dei dirigenti dell’Academy è stato totale, abbiamo sempre lavorato come se dovessimo tornare a giocare il giorno dopo”.
Così non fu. “A fine estate avevamo i programmi pronti, c’era solo da attendere che Governo prima, Coni e Figc dopo ci dessero le linee guida per le misure di prevenzione e per stabilire come e dove si poteva andare”.
A ottobre iniziano gli allenamenti. “Le prime partite giocate all’interno dei vari gruppi squadra. Interrompevamo solo quando c’era un caso di positività. Osservate quarantene e svolti i regolari esami, si tornava alle sessioni di lavoro. I Primavera, i più grandi, hanno avuto per primi il via libera. Con il nuovo hanno ripreso il torneo, che è in pieno svolgimento”.
E che sta andando molto bene visto che nella categoria Primavera 2 la Virtus Entella è terza davanti a fior di club. “Poi, a scalare, è toccato agli Under 17. La Federazione ha autorizzato la disputa di Test Match, amichevole ‘nella bolla’ tra formazioni controllate in ambienti sicuri. Test molto validi perché le avversarie erano di prima qualità, dall’Atalanta al Torino. E così anche per loro, due settimane fa è venuto il momento di giocare per i tre punti e la classifica. Ha preso il via un torneo in formato ridotto in modo da poterlo concludere a inizio estate. L’Entella è inserita nel girone eliminatorio che comprende Juventus, Genoa e Sampdoria. Il livello qualitativo è il massimo desiderabile, sarà un banco di prova formidabile”.
A seguire tocca agli Under 16. Essendo anche questa una categoria di interesse nazionale ha sfruttato le concessioni federali e si è tenuta in forma con tante partite amichevoli. “Toro, Sampdoria, Sassuolo, la squadra si è confrontata con i più forti. C’è speranza anche per loro di recuperare il tempo perduto o se non altro accorciare il periodo di acclimatamento al ritmo gara”.
L’umore tra i giovani biancocelesti è alto. “Ai ragazzi basta poter rivedere il campo, tornare a lottare, a soffrire e gioire con i compagni. Hanno perso qualcosa? Lo dirà il tempo”. Le preoccupazioni maggiori sono per i più giovani, gli Under 14 e Under 13, che debbono ancora mordere il freno. “Per loro il campionato, ed è il secondo consecutivo, è stato annullato. Ci saranno tornei e tante amichevoli. Oltre alle competizioni interne che organizziamo ogni mese. Ciò su cui ci siamo concentrati è stata la motivazione: possono esserci difficoltà di ogni genere ma se riesci a mantenere la concentrazione e conservare l’entusiasmo, nulla è veramente perduto. Il clima all’interno della Academy è rimasto sempre buono, dal punto di vista psicologico pochi cedimenti”.
Montali non vuole passare per un inguaribile ottimista. “So benissimo che non sarà così per tutti. Che qualcuno in questi mesi si è ‘perso’. L’ho visto andando a vedere cosa è accaduto ai ragazzini che un anno fa ci erano stati segnalati e che solo da poco sono tornati ad allenarsi seriamente con le loro squadre. Ho notato come molti abbiano perso lo smalto se non addirittura l’interesse nel voler tentare l’avventura nel calcio pro”. Ragazzi interrotti, un capitale che non potrà dare frutti. Oppure ragazzi resi più forti dei loro predecessori per ‘merito’ delle traversie. Il futuro è ancora da scrivere.