(r.p.l.) ‘Mes que un club’, più che una società di calcio. La Virtus Entella non si adegua all’indifferenza che dilaga sempre più, nel mondo del pallone e non solo in quello. Ogni anno la strada per fare gol, anche nella solidarietà, è sempre più difficile, ma dalle parti del Comunale sono abituati ad andare controvento. E anche questa volta la società del presidente Gozzi è scesa in campo a sostegno dell’Ospedale Gaslini, e lo ha fatto in grande stile con una sostanziosa raccolta fondi.
Lunedì sera, in occasione della partita tra Entella e Siena, Sabina Croce, presidente di Entella nel Cuore, Orazio Dell’Aversana, presidente dell’Academy biancoceleste e Matteo Parodi, responsabile della comunicazione di Duferco Energia, hanno consegnato a Maurizio Luvizone, segretario generale dell’Associazione Gaslini Onlus, un assegno del valore di 48.000 euro a favore del reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Gaslini di Genova, diretto dal primario Gianluca Piatelli, anch’egli presente sul prato del Comunale.
Solidarietà e senso di comunità, il progetto solidale fonda le sue radici su questo terreno a lungo coltivato. L’Entella vuole essere non solo una squadra di calcio ma il simbolo di una città e dei suoi abitanti.
È soddisfatta con riserva Sabina Croce. La cifra raccolta è importante e permette di onorare l’impegno cui da tempo la Virtus Entella si sente vincolata nei confronti del reparto di Neurochirurgia del Gaslini.
“Voglio ringraziare chi non ha mollato nella gara solidale, anzi ha rinforzato il suo sostegno. Dal main sponsor Duferco Energia con i suoi dipendenti, alle famiglie degli atleti dell’Entella Academy, per arrivare ai tifosi e agli sponsor dell’Entella”.
“Infine – prosegue Croce – non posso non indirizzare un grande grazie a tutti coloro che per salutare e festeggiare l’arrivo della piccola Nora, la mia prima nipotina, hanno accolto l’appello dei suoi genitori a fare una donazione per aiutare, in nome di una bimba fortunata, tanti altri bimbi che lo sono meno”. I bambini per i bambini, un vecchio cavallo di battaglia che anima anche la tradizionale raccolta fondi del settore giovanile.
E tuttavia, qualcosa è mancato nella raccolta di quest’anno. È mancato il contatto personale e umano con la comunità dei supporter, limitato dalle restrizioni sanitarie e messo a dura prova da due anni difficili che hanno logorato la capacità e la voglia di stare insieme e di partecipare a progetti condivisi. “Per me il percorso attraverso il quale raggiungo il risultato non è meno importante del traguardo. Se dovessi scegliere, preferirei di gran lunga ricevere dieci euro da cento donatori uniti in un progetto che mille euro da un amico generoso. Quest’anno mi è mancato un po’ questo afflato comune di partecipazione, magari minima ma corale. Era inevitabile, dal momento che non ci è stato possibile mettere in atto nessuno dei momenti di comunanza con i quali tradizionalmente riuniamo i nostri tifosi, amici ed abbonati. Non vedo l’ora di poter ritornare al nostro vecchio senso di comunità che non è certo meno significativo e importante dei risultati raggiunti”.
Matteo Parodi, responsabile comunicazione Duferco Energia: “Siamo veramente orgogliosi di rinnovare, insieme a L’Entella nel cuore, il nostro sostegno a un progetto solidale in cui crediamo molto e che ci vede coinvolti ormai da anni, grazie anche al contributo di tutti i nostri dipendenti”.
“Grazie a Entella nel cuore e a tutti i donatori che, anche quest’anno, ci hanno stupito per la loro generosità. I fondi saranno destinati a importanti miglioramenti tecnologici per la Neurochirurgia dell’Istituto Giannina Gaslini, reparto ‘adottato’ dalla grande famiglia biancoceleste ormai da molti anni” – commenta Maurizio Luvizone, segretario generale dell’Associazione Gaslini Onlus – Negli ultimi anni sono stati raccolti e donati al Gaslini Onlus quasi 200.000 euro. Una cifra incredibile. Il legame tra l’ospedale pediatrico e la società biancoceleste non si esaurisce con le ormai tradizionali raccolte benefiche, o con il logo dell’ospedale presente sulla divisa ufficiale della prima squadra: unica tra le squadre liguri di calcio professionistico, la Virtus Entella con la prima squadra e con la Primavera ha visitato regolarmente, e tornerà a farlo appena possibile, le corsie del reparto di Neurochirurgia, regalando un momento di felicità ai bambini ricoverati e alle loro famiglie”.
Le donazioni raccolte in questi anni hanno contribuito ad accrescere un fondo che di volta in volta viene destinato a varie attività o di carattere tecnico scientifico o formativo. “Grazie alla generosità del mondo Entella, è stato possibile innovare dal punto di vista tecnologico il reparto di Neurochirurgia con l’acquisto di nuovi dispositivi molto importanti sia per la sala operatoria che per la degenza; inoltre, sono stati riconosciuti assegni di ricerca a giovani ricercatori”, aggiunge Luvizone.
Fare famiglia, in sintesi, è la filosofia della Virtus Entella e, quindi, di Entella nel Cuore. Non solo calcio, ma anche una straordinaria volontà di aggregazione. Non solo solidarietà, ma anche un sostegno a favore dei ragazzi e alla valorizzazione del territorio. L’associazione porta avanti un lavoro educativo ad ausilio dei giovani convittori in campo scolastico, per promuoverne la maturazione nella vita e non solo sul campo da gioco. Conta il rendimento sportivo, ma anche la capacità di crescere e formarsi sui banchi di scuola. Ultima, ma non meno importante, è la finalità di promozione di Chiavari e del Tigullio, conosciuti in tutta Italia attraverso i colori biancocelesti.
Da ormai 15 anni la mission del presidente Antonio Gozzi è chiara e rappresenta un modello conosciuto e apprezzato: usare la forza mediatica e il consenso del calcio per impegnarsi in buone opere, nel sociale, nell’aspetto educativo, nella ricaduta sul territorio e in altri settori correlati. E si torna a quel concetto di ‘Mes que un club’, come ama ripetere lui stesso citando il modello del Barcellona; non a caso società prima al mondo per capacità, strategia e visione, ma dalla fortissima identità catalana vissuta come un patrimonio storico e culturale imprescindibile.