di ROSA CAPPATO
Circa cinquecento gatti nutriti in un anno e aiutati quindici cani. È questo il resoconto di Patrizia Bandettini Di Poggio, presidente dell’associazione Enpa Camogli Levante Ligure Onlus, a pochi giorni dalla fine di questo 2022, anno difficile come il precedente, sul fronte del sostegno alle attività di questa onlus che opera da decenni sul territorio del Golfo Paradiso e non solo.
Enpa ha sede a Recco, in via San Rocco 31/9. La sua opera inizia a metà degli anni Ottanta in qualità di ‘Fiduciariato del Levante’, poi nell’agosto del 1997 è stata riconosciuta come ‘sezione’ ed ha preso il nome di ‘Sezione di Camogli’ continuando a operare sul territorio limitrofo fin quando, per una precisa volontà di essere presenti capillarmente in tutto il Levante, si è trasformata nel 2007 in ‘Sezione di Camogli e Levante Ligure’.
L’area coperta è molto vasta e comprende oltre Recco e Camogli, i comuni di Uscio, sino a Salto ad Avegno, ma si arriva fino a Chiavari, alle Grazie, Rapallo e Santa Giulia a Lavagna. “Non ci consideriamo degli animalisti, ma solo delle persone che, obiettivamente, amano gli animali e si organizzano al meglio per raggiungere gli scopi che si prefiggono; moltissimi animali, grazie al nostro operato, hanno trovato una famiglia. Da anni portiamo la nostra esperienza e i nostri animali nelle scuole primarie per insegnare ai bambini un corretto approccio e, soprattutto, per abituarli a convivere in modo paritario”.
Caratteristica distintiva della sezione è la divulgazione del benessere animale, dell’etologia e della zooantropologia, cognizioni attraverso le quali si cerca di migliorare il rapporto uomo-animale. I più seguiti sono i gatti, non solo randagi. Enpa Camogli Levante Ligure quest’anno è riuscita ad occuparsi di quasi cinquecento gatti, sia provvedendo alle pappe per le colonie, che quelle donate e portate costantemente alle persone indigenti.
“Gran parte del lavoro avviene grazie ai ‘bidoni’ messi fuori dai negozi, indispensabili e preziosi – spiega Bandettini Di Poggio – Inoltre, pur non avendo rifugi, riusciamo anche a collocare e dare in adozione i cani. Quest’anno ci siamo occupati di una quindicina di cani, curati e nutriti in famiglie indigenti, e siamo riusciti a far adottare due cagnolini provenienti dal sud Italia. Non avendo strutture nostre, ce ne occupiamo a turno seguendone uno alla volta, e dopo ogni adozione andata a buon fine, ne prendiamo un altro. Là la situazione è veramente drammatica e quando c’è da aiutare un cane, prima viene il Sud, così come prima ci occupiamo del Sud anche per quanto riguarda la distribuzione di fondi, sempre più ridotti all’osso”.
L’associazione non collabora con le altre presenti sul territorio, coordinandosi, invece con le ‘sorelle’ in Italia e in Liguria (a Savona c’è un rifugio, così come ad Imperia; nel Levante invece ci si occupa di animali selvatici). “I nostri criteri sono differenti soprattutto in ambito di adozioni e allora la grande famiglia nazionale Enpa si aiuta, soprattutto con una grande attenzione al Meridione, dove le leggi sono diverse e i cani si sterilizzano, ma poi nuovamente si mettono in strada e vanno incontro ad avvelenamenti ma anche a lotte fra di loro, soprattutto tra sterilizzati e non. Noi qui non avendo rifugi non potremo mai fare la differenza, ma se ne salvi anche solo uno, ne salvi tanti”.
Lo stesso avviene per i gatti ma anche in questo caso le normative sono complicate e sebbene la legge vieti di lasciare in strada i gatti non sterilizzati, se non sono dotati di chip spesso risulta difficile capire se si tratta di gatti randagi. Così in un ginepraio di normative che riguardano anche le colonie ci si raccapezza e si cerca anche di dare risposte concrete a chi si rivolge all’ente, spesso in cerca di gatti di razza o con assurde pretese che nulla hanno a che vedere con il volontariato e l’amore per gli animali, senza contare le rinunce del post lockdown, quando le persone sono arrivate ad adottare un cane per avere l’opportunità di uscire da casa.
L’ente affronta tutto da sé, senza più l’aiuto delle pubbliche amministrazioni. Già perché quello che è venuto a mancare veramente a questa associazione storica, sono le convenzioni con i comuni. Un tempo nei vari comuni si allestiva, in collaborazione con Enpa, un ‘Ufficio diritti animali’, a cura dell’associazione, che con le sue guardie zoofile operanti sul territorio, un paio di giorni a settimana, provvedeva a illustrare i comportamenti corretti da attuare, in diverse situazioni riguardo gli ‘amici pelosi’, anche ai padroni in materia di igiene urbana ed educazione. Oggi tutto è cambiato e l’associazione deve arrangiarsi.
La presidente e capo-nucleo da 20 anni non molla e affronta pure la carenza dei volontari. “Sono rimasti gli anziani e purtroppo ogni anno ne viene a mancare qualcuno, eppure sono fondamentali”. Il rilancio di questa attività, nonostante la crisi economica che sta attraversando la nazione, è passato da poco dalla giornata dedicata ai soci. Domenica 11 dicembre a San Salvatore di Cogorno presso il nuovo negozio ‘Petmark’ si è effettuata una nuova raccolta di pappe e data la possibilità di iscriversi gratuitamente e diventare socio Enpa (il costo di tesseramento annuale è 25 euro). Questo perché soci e volontari sono indispensabili e gli animali da soccorrere sono tanti. Nel 2022 oltre ai cani e i gatti, l’associazione ha provveduto a sistemare 12 conigli, 12 criceti, un paio di cincillà e due furetti che sorprendentemente si sono rivelati animaletti simpatici e socievoli soprattutto con i bambini: tutti adottati. E si pensa all’anno che verrà.
“Nel 2023 si continua con il progetto del cibo da raccogliere per le colonie – chiude la presidente – e per gli animali delle famiglie indigenti ancora tramite i ‘bidoncini’ collocati e ben visibili presso i supermercati auspicando, appunto, nuove convenzioni con i Comuni, considerando che il ricavato dei tesseramenti tra tasse e assicurazioni, porta in cassa solo due euro. Poi ci sono i banchetti per gli aiuti e i ‘Dog Pride’. Un’altra boccata d’ossigeno potrebbe giungere dalle aziende, se fossero disposte ad un’erogazione liberale, completamente scaricabile dalle tasse e ne basterebbero tre all’anno”.
L’erogazione liberale è detraibile dall’imposta lorda, utile come il 5 × 1000. Chi vuol conoscere Enpa Camogli Levante Ligure Onlus può andare sulla pagina Facebook; scrivere a camogli@enpa.org; visitare il sito: https://www.enpacamoglielevanteligure.it/en/. Per sostenerla ci sono diversi modi, tra cui un bonifico sul c/c bancario IBAN IT 92 R 05034 32240 000000001000 intestato ENPA Onlus Sez. Camogli. Inoltre sono già in distribuzione in sede anche due bellissimi calendari.