di ROSA CAPPATO
Multe per chi dà cibo ai piccioni a Uscio. Persiste un serio rischio di natura igienico-sanitaria. È appena entrata in vigore l’ordinanza del sindaco Giuseppe Garbarino e, in caso d’inadempienza, la sanzione prevista ai trasgressori arriva sino a 500 euro.
Inizia così l’autunno uscese, data la gravità delle problematiche emergenti dal continuo aumento della popolazione di piccioni sul territorio cittadino. C’è il divieto assoluto di alimentare i piccioni presenti all’interno dei centri abitati di tutto il Comune di Uscio, a tutela della salute pubblica, per il controllo della diffusione dei piccioni domestici sul territorio comunale.
L’ordinanza, che dopo 30 giorni dalla pubblicazione è ora in pieno vigore, spiega, in premessa, che questa specie di volatili, avendo colonizzato il territorio comunale, con maggiori concentrazioni nei centri abitati, ha assunto proporzioni tali da costituire un serio rischio di natura igienico-sanitaria, oltre che danno a carico di edifici pubblici e privati, degrado di monumenti nonché problemi di decoro urbano dovuto alla sporcizia accumulata su balconi, marciapiedi e vie pubbliche. Negli uffici sono giunte parecchie segnalazioni di una quotidiana abitudine perpetrata da parte dei cittadini, di distribuire cibo ai piccioni, aumentando, di fatto, in modo innaturale, il numero delle colonie in quantità incompatibili con l’ecosistema urbano.
L’amministrazione ha eseguito alcuni accertamenti e rilevato dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, la Regione e le Province in materia faunistica), la posizione sistematica, ecologica e legale del piccione di città. Il risultato è l’eccessiva entità dei piccioni a Uscio, specie non appartenente alla fauna selvatica e, pertanto, non soggetta alla normativa posta a tutela della stessa. Nasce dunque la necessità di contenere il numero dei piccioni presenti, al fine di eliminare il pericolo di trasmissione di eventuali malattie infettive, nonché di degrado degli edifici pubblici e privati.
Per questo motivo il sindaco Garbarino ha ordinato a tutti i cittadini di non alimentare in nessun modo i piccioni all’interno dei centri abitati. L’applicazione dell’ordinanza entra in vigore a 30 giorni dalla avvenuta pubblicazione, al fine di darne la più ampia pubblicità e diffusione alla cittadinanza, con l’obiettivo specifico di mantenere le migliori condizioni di decoro oltre al prevenire eventuali inconvenienti igienico-sanitari. In caso d’inadempienza agli ordini, adesso, gli interessati colti sul fatto saranno sanzionati nella misura compresa tra 25 e 500 euro.
Questa inedita ordinanza in tema di piccioni annulla e sostituisce qualsiasi eventuale atto diverso o precedente. Si invita allora la popolazione a prendere atto dei contenuti del documento, consultando l’Albo Pretorio e il sito internet dell’amministrazione comunale. Pochi ne sono a conoscenza, ma i piccioni, o colombi, sono temibili vettori di diverse malattie e possono danneggiare seriamente l’uomo. L’infestazione di piccioni può portare oltre 60 tra infezioni e malattie trasmissibili direttamente o indirettamente all’organismo umano. Esse rappresentano una reale minaccia per cose e persone portando, ad esempio, danni economici alle infrastrutture, all’abbassamento del livello igienico-sanitario degli ambienti, disturbi e malanni anche gravi. Per queste ragioni sono indispensabili strategie mirate di allontanamento, a partire dall’evitare di nutrirli, abituando questi uccelli a dipendere da chi li sfama, invece di procacciarsi cibo autonomamente.
La massiccia presenza di piccioni all’interno o all’esterno di un edificio, ad esempio, può concretamente mettere a rischio la salute delle persone, perché possono essere veicoli diretti di microrganismi patogeni, oppure ospitare sul corpo parassiti che possono attaccare anche gli umani. L’elenco delle malattie trasmesse dai piccioni o dai loro escrementi comprende la Salmonellosi, la Tubercolosi, al Candidosi, l’Encefalite, l’Ornitosi o Psittacosi o malattia degli allevatori degli uccelli, la Clamidiosi, l’Influenza aviaria, l’Infezione da escherichia coli e infezioni da funghi. Il contagio non avviene solo con il contatto diretto con i volatili o con il guano, ma anche attraverso l’inalazione dei microrganismi patogeni, quindi anche un’infestazione non visibile può influire negativamente sul benessere delle persone. Inoltre i piccioni trasportano parassiti. I parassiti dei piccioni più comuni, che causano malattie e disturbi all’uomo sono: Acari dei piccioni; Zecche dei piccioni; Ectoparassita; Pulci; Cimici; Pidocchi e Tarli.
Questi insetti e aracnidi possono lasciare il corpo del piccione per insidiarsi in angoli bui e umidi di balconi, davanzali, ambienti interni, sottotetti, giardini e tutti i luoghi comunemente frequentati da persone. Si affronta il problema sul nascere, dunque, impedendo che li si nutra. La popolazione dovrà attivarsi in tal senso, regolando eventuali brutte abitudini intraprese sino ad ora. Sono incaricati della vigilanza, anche mediante sopralluoghi a richiesta dell’Ufficio Ambiente, o su segnalazione direttamente dai cittadini interessati, gli agenti della Polizia Locale, che opereranno al fine dell’ottemperanza dell’ordinanza e per comminare le previste sanzioni ai trasgressori. Contro tali nuove disposizioni è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di Genova, nel termine di 60 giorni dalla pubblicazione o con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni decorrenti dallo stesso.