di MICHELE SCANDROGLIO *
Se si potesse fare un débat public sarebbe la ricetta ideale per confrontare le opzioni in campo circa l’ipotesi supermercato nell’area Macera, ma considerato che a breve ci saranno le elezioni sarà quella l’occasione per ascoltare le opinioni dei Rapallesi (votano i Rapallesi, coloro che vi risiedono a vario titolo) non solo i Rapallini ossia coloro che a Rapallo sono nati. E non è una distinzione da poco. Rapallese è colui che ha trasferito la residenza e non sempre è presente in città per 12 mesi, oppure colui che a Rapallo torna la sera e il fine settimana, ma vive e lavora altrove, chi con lo smart working ha trovato utile stabilirsi in Riviera, infine chi sceglie Rapallo per la convenienza economica dei fitti e del costo delle abitazioni oltre a chi, e sono molti, che amano Rapallo e vi si sono trasferiti per la sua vivacità e bellezza del golfo, dell’apertura e capacità di accoglienza (abbiamo esempi eccellenti di personalità che hanno scelto di vivere a Rapallo) e integrazione.
Tutte sensibilità diverse e diverse le attese per il futuro di Rapallo.
Esistono inoltre, fortunatamente, comunità non italiane che hanno eletto Rapallo loro residenza. La ricchezza della città conta anche sull’apporto di molti di loro che contribuiscono alla crescita demografica e consentono alle scuole, per esempio, di non svuotarsi mantenendo congruo il numero di studenti. Così come hanno colmato il vuoto di professioni non più attrattive per gli italiani. Una ricchezza contaminante che darà a Rapallo nel tempo e con le future generazioni, se sapremo integrarci, una struttura sociale adeguata alle sfide del secolo.
Le elezioni hanno il merito di dare voce a tutti e anche il tema Macera, soprattutto sul tema Macera, si avrà la possibilità di capire il vero sentiment cittadino.
Ovviamente aspettiamo i programmi dei candidati sindaci, i programmi delle forze civiche e dei partiti per capire meglio come immaginano la Rapallo del 2030.
Che i progetti presentati circa il Macera siano tecnicamente corretti è rilevante, ma non determinante.
Oggi la congestione del traffico a Rapallo è la prima delle problematiche da risolvere insieme alla carenza dei posteggi.
Lo sarà anche in futuro?
Abbiamo visto che chi non ha saputo cogliere le dinamiche del domani ha fatto errori oggi irrimediabili, la rapallizzazione è l’esempio più eclatante. Se in un primo momento ha dato benessere e lavoro, passati gli anni è diventata la causa di molto disagio.
Se pensiamo alla mobilità del 2030/40 avremo le stesse problematiche o no?
Oggi le persone che rifiutano per ragioni culturali ed economiche di avere una automobile stanno aumentando esponenzialmente, molti soprattutto giovani e anziani prediligono il noleggio quando necessario e i trasporti pubblici per la quotidianità. Quali saranno le conseguenze di tali scelte?
Ragionare sul futuro e sulla complessità è il compito di chi si candida a guidare una comunità.
Immaginare un futuro possibile è l’esercizio più nobile e difficile, ma siccome nessuno è obbligato a candidarsi questo è quello che si deve fare se si ha a cuore il bene comune.
Certo si può sbagliare, ma non posso credere che il ragionamento sul Macera sia solo questione che riguarda l’oggi.
Mi permetto di fare un esercizio sul progetto di città legato al Macera, partendo dal tunnel della Fonatanabuona. In zona casello autostradale, per semplificare vi sarà lo sbocco del tunnel, quello sarà l’ombelico del traffico, lì andrebbe collocato il grande supermercato che avrebbe la possibilità di raccogliere utenza oltre che da Rapallo da tutta la Fontanabuona, dal golfo Paradiso e ovviamente dal Tigullio. In quel sito vi sono spazi utili al parcheggio dei clienti e lì potrebbe essere realizzato il Polo di interscambio per la città di Rapallo e in attesa di un collegamento diretto via tunnel con Santa, anche per Santa Margherita e Portofino, sanando l’imbuto di Rapallo che rende complicato il vivere per i rapallesi, costringendo a lunghe code i turisti e i cittadini delle realtà a ovest e ad est.
Sempre in quella zona potrebbe nascere un campo di calcio magari multi funzione, adeguato per capienza e per posteggi, capace di ospitare anche realtà sportive e calcistiche vicine che faticano a trovare adeguata accoglienza.
A fronte di questa opportunità/possibilità, i supermercati candidati potrebbero essere richiesti di oneri urbanistici tali da realizzare in quell’area che oggi comprende il Macera, piazza Cile, fino a piazza 4 Novembre, quei posteggi che non ci sono e riqualificare con garbo un territorio gravemente compromesso: dando lustro ad una porzione della città, riqualificandola al pari del centro storico, non scordando di collegare la città al costruendo porto privato che sarebbe la naturale spinta al completamento della già avvenuta ristrutturazione del centro storico. Divenendo così una importante attrattiva per il turismo sia nautico che non.
Le professionalità non mancano, certo abbiamo architetti, urbanisti e ingegneri capaci di mettere a terra un progetto così concepito.
La visione è anche un po’ sogno. Ma è dalle visioni che nasce il futuro sempre consci delle scelte passate.
(* Imprenditore, console onorario della Bulgaria, già parlamentare della Repubblica)