di DANILO SANGUINETI
A essere in bilico lo siamo un po’ tutti in questo traballante mondo. Sapersi barcamenare, esperire un delicato equilibrio è una dote rara e quindi preziosa. Nel pensiero come nel corpo trovare il fulcro e il centro gravitazionale non è come mettersi alla ricerca del Santo Graal, magari serve cercare meglio dentro di sé.
Altro discorso è saper muoversi sospesi nel vuoto o arrampicarsi. Noi comuni mortali camminiamo sul filo e ci arrampichiamo sugli specchi ma sempre e solo in senso figurato, quando si passa al concreto, al lavorare su pareti e su travatura a volte alte decine di metri dal duro suolo, raggiungere punti di edifici altrimenti impossibili è ammirevole, utile e soddisfacente. Farlo per lavoro significa avere un’attività che esce dai soliti canoni, che mescola l’adrenalina all’utilità. Da questo mix tra necessità e diletto scaturisce Edilizia Acrobatica, innovativa impresa relativamente giovane come racconta Rigel (nota per i non arabisti: va pronunciato con la “g” dura) Bregante, che amministra assieme alla moglie la sezione della Liguria di Levante di quella che è ormai un’impresa con caratura internazionale.
“EdiliziAcrobatica – questa è l’intestazione precisa (N.d.r.) – è l’azienda leader in Italia e in Europa nel settore dell’edilizia operativa in doppia fune di sicurezza. In pratica ci occupiamo della manutenzione di tetti e facciate degli edifici. L’idea nacque per caso nel 1994: nei vicoli di Genova un genovese doc e marinaio, Riccardo Iovino si offrì di aiutare un suo amico a pulire una grondaia usando la tecnica che aveva imparato governando le vele delle barche: la doppia fune di sicurezza. All’epoca lo skipper Riccardo ci guadagnò una bottiglia di vino (omaggio del suo primissimo cliente soddisfatto) e un’intuizione geniale: applicare la tecnica della doppia fune di sicurezza all’edilizia. Il salto di qualità nel 2007. Ci volle una donna con grandi capacità manageriali, Anna Marras, che divenne socia del fondatore credendo nel potenziale dell’azienda. È con lei che Acrobatica inizia a prendere la forma del gruppo attuale. È a lei che si devono le nuove strategie di selezione e formazione delle persone che consentono ad Acrobatica di intraprendere quel processo di espansione che la porterà ben oltre i confini nazionali”.

Un duo affiatato sin da subito che viene replicato in sedicesimo dal duo composto da Rigel Bregante e sua moglie, Valeria Zompetti. “Anche se nel nostro caso non è una coppia alla pari. Perché Valeria ha il 90% della Srl che gestisce in franchising il marchio di EdiliziAcrobatica da Lavagna a Brugnato, io il restante 10%. Ed è lei a essere sempre presente nella nostra sede a Sestri Levante in corso Colombo 18 da lunedì a sabato. Io mi occupo della parte amministrativa”. Da fare ce n’è a bizzeffe. Perché questo particolare metodo per realizzare i lavori edilizi “en plein air” ha tanti di quei vantaggi da far sembrare gli altri metodi come minimo sconsigliabili e come peggio antiquati.
“Grazie alla sua tecnica innovativa è in grado di effettuare lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza, imbiancatura e molto altro ancora, in tempi rapidi e con un metodo assolutamente sostenibile. Scegliere i servizi di EdiliziAcrobatica significa assicurare alla propria casa il massimo dell’eccellenza, della sicurezza e della velocità di realizzazione”.
Come dare torto alla appassionata spiegazione di Bregante. “E c’è di più. Grazie alla nostra tecnica, mettiamo al riparo la tua casa dalle possibili incursioni dall’esterno. Pensateci: durante le giornate di cantiere se interveniamo noi gli inquilini potranno continuare ad aprire le finestre, accedere al balcone e vivere in piena tranquillità il loro quotidiano. Potrei sintetizzare con uno slogan: “meno gabbie, meno problemi”.
Si coglie un entusiasmo genuino per quanto realizzato dalla capostruttura ed anche da quanto si è stati capaci di fare a Sestri: “In questo momento abbiamo otto muratori specializzati, potremmo definirli operatori, due geometri e naturalmente Valeria che è impegnata “h24″. Ci si fa il mazzo ma il gioco vale ampiamente la candela. Nel 2024 abbiamo raddoppiato il fatturato. Un risultato strepitoso ma non rappresenta realmente quanto avremmo potuto fare perché abbiamo dovuto rinunciare a una serie di lavori, alcuni dei quali anche importanti. Il motivo? Il solito! Non riusciamo a trovare nuovi operatori”.
Che fare il muratore per edilizia acrobatica sia impegnativo è fuor di dubbio ma è anche molto, molto stimolante. “I nostri ragazzi sono super controllati: pensate che debbono osservare uno stop di alcuni giorni, fino a dieci, mensilmente. Questo per metterli sempre nelle condizioni psicofisiche ideali quando vanno in doppia corda…E poi c’è da seguire continui giorni di aggiornamento, sulla tecnica, sulle condizioni di lavoro. Questo perché la sicurezza di chi lavora con noi viene prima e sopra ogni altra considerazione”.
Un esempio? EdiliziAcrobatica è specializzata nella rimozione delle coperture di amianto, quindi i suoi uomini hanno una approfondita conoscenza di come trattare questo delicato materiale, come smaltirlo, ecc.ecc.
Ed allora giovanotti che vi lamentate per la mancanza di opportunità che offre il nostro Levante che scuse avete per non rispondere all’appello?
Forse l’asticella è posta troppo in alto per la Generazione Z, X e via alfabetizzando? Chi possiede le giuste dosi di dedizione e coraggio, abilità e professionalità, innovazione e creatività, e non si dimentichi, rispetto per l’ambiente?
È troppo per i nostri giovani?
Il motto di EdiliziAcrobatica è “Se vuoi fare in fretta salti da solo, ma se vuoi volare in alto saliamo insieme”. Pulegge e cavi, imbragature e doppie corde. Se indossare tute speciali ed elmetti specialissimi, divise che anche esteriormente rendono il mestiere dell’edile acrobatico appetibile anche a chi crede solo all’immagine, non basta per interessare ed attirare i nostri giovani significa che siamo messi parecchio male sulla strada dell’imborghesimento senza ritorno. Forse ad una fune siamo tutti appesi, e non lo sappiamo. Magari quella della marionetta, magari quella che regge la spada di un certo Damocle.